“Canto”: tra la “fine del tempo” e “l’inizio del mondo” di Lucia Rubedo

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Canto

Il sogno, fin da bambina, di entrare al consevatorio che riesce a realizzare grazie alla passione per la musica più forte di qualsiasi cosa

Lucia Rubedo è talento musicale, eleganza e stile. È appena uscito “Canto”, il suo primo intensissimo disco, prodotto da Fabrizio Campanelli e dalla label Candle Studio di Milano. Soprano pura, si concede anche al crossover, come in questo album, perché dotata di una vocalità senza confini.

Un disco che si intitola “Canto” e che racchiude la tua grande passione per la musica. Da quanto sognavi questo lavoro?

È il sogno di sempre…o almeno, finché ho memoria del passato! Sono nata a Cremona, la Città dei violini! Fino all’età di sette anni sono cresciuta in una casa famiglia, perché non avevo i genitori. Era un contesto molto triste, anche se un bambino non può capire tutto. Ad ogni modo mi reputo una persona molto fortunata, perchè è stato proprio grazie al mio vissuto che mi sono innamorata della musica.

Il posto era circondato da muri altissimi che mi impedivano di vedere il Mondo fuori, ma poco distante c’era il conservatorio della Città, dal quale sentivo provenire delle voci magiche che cantavano melodie incredibili. E io ero totalmente affascinata da quel “mondo magico”. Per me era un diluvio universale di suoni, la fine del tempo (il tempo reale) e l’inizio del mondo (il mondo della fantasia). E così ho subito sognato di poter entrare a farne parte anche io, un giorno.

Sei stata adottata all’età di 7 anni

Sì, e a 9 ho iniziato gli studi musicali. All’inizio ho preso lezioni di pianoforte con Rosalia Dell’Acqua. Nel 2010 ho iniziato gli studi del canto con il baritono Giuseppe Riva, poi per un periodo ho studiato anche con il tenore Marcello Merlini. Nel 2018 mi sono infine iscritta al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e sotto la guida del soprano Manuela Bisceglie ho conseguito la laurea in canto lirico. Non si finisce mai di studiare, e io continuo a farlo, perfezionando tecnica, espressività e interpretazione.

Parlaci di questo tuo primo album appena uscito, “Canto”

Racchiude undici brani, esattamente come undici sono gli anni che sono trascorsi da quando sono uscita di casa giovanissima. Lo reputo un piccolo traguardo, ma allo stesso tempo un ottimo punto di partenza. L’inedito che dà titolo all’album rispecchia e racconta molto bene proprio quello che provo mentre canto: come per magia, quando inizia la musica, tutti i problemi e le preoccupazioni svaniscono, e la mia anima fiorisce. Canto e soffia nel mio mondo interiore un’eterea primavera.

Come hai scelto i contenuti del disco?

“Canto” contiene, lo ripeto, undici tracce. Un brano inedito, che dà titolo al disco, è scritto dal mio produttore, il compositore Fabrizio Campanelli, con testo di Chiara Dubey. Poi ci sono dieci cover di brani che sono entrati nei cuori e nella memoria di tutti, vere e proprie pietre miliari della musica da film (come “Se” da Nuovo Cinema Paradiso), del musical (come “Somewhere” da West Side Story o “Never Enough” da The Greatest Showman) e anche del pop (come “Caruso” di Lucio Dalla). Tutte si prestano bene al mio timbro di voce e allo stile crossover. Tranne la canzone originale “Canto”, in cui suona la Budapest Symphony Orchestra diretta da Enrico Goldoni, le altre tracce sono per voce e pianoforte solo, magistralmente suonato dal giovane talento Andrea Napoleoni, che ha anche riarrangiato i brani per pianoforte, sotto la supervisione del mio produttore.

La realizzazione di questo progetto mi ha messo veramente alla prova e ho potuto immaginare un genere che unisce gli aspetti più belli del belcanto e del pop senza badare a null’altro che all’espressività e alla comunicazione senza confini.

A chi devi dire grazie per il percorso fatto fino ad oggi?

Dietro ogni artista non c’è solo l’impegno del medesimo, ma la dedizione di tante altre persone che non meno si possono definire artisti, il cui apporto è tanto essenziale quanto silenzioso. Le persone che mi hanno accompagnata e aiutata a crescere in tutti Cantoquesti anni sono tantissime. Per questo desidero ringraziare il mio produttore Fabrizio Campanelli, la co-produttrice Nunzia Bottalico e tutti i fornitori e collaboratori di Candle Studio.

Un sentito grazie va inoltre al mio pianista, Andrea Napoleoni, perchè la sua professionalità e sensibilità hanno reso questo album per me meraviglioso. Silvia Provantini la ringrazio per aver curato la copertina del disco, e il mio fotografo ufficiale Giuseppe Circhetta per saper ritrarre le molte sfumature di me. Il make-up artist Francesco Plebani e lo hair stylist Giuseppe Sestito hanno infine curato e curano la mia immagine con tanta passione e professionalità: un pensiero di gratitudine va anche a loro.

Non meno importanti, ringrazio Rosalia Dell’Acqua che mi ha avviato agli studi musicali a 9 anni con le lezioni di pianoforte, il mio primo maestro, il baritono Giuseppe Riva, per aver creduto in me ed essermi rimasto sempre a fianco in tutti questi anni, e il tenore Marcello Merlini, per avermi insegnato una tecnica vocale solida. Al soprano Manuela Bisceglie la mia grande riconoscenza per l’amore, la pazienza, il lavoro svolto e per avermi accompagnata fino al conseguimento della laurea. Infine, sono grata come figlia ai miei genitori adottivi e alla mia mamma biologica, che ho avuto la fortuna di ritrovare casualmente circa dieci anni fa. Sono nata nell’amore, e da quell’amore sono stata avvolta e cullata, nutrita e accudita, mantenuta e sostenuta. Ed è stato proprio grazie a quell’amore che ho imparato a fidarmi e affidarmi alla vita con coraggio. Oggi sono in pace con la mia anima.

 

Lisa Bernardini

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Lisa Bernardini
Toscana, classe 1970, Lisa Bernardini è giornalista pubblicista iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio e alla Stampa Estera in Italia, Presidente dell’Associazione Culturale “Occhio dell’Arte APS”, art director. Si occupa di Organizzazione Eventi, Informazione, Pubbliche Relazioni e Comunicazione. Fine Art Photography. Segue professionalmente per lo più personaggi legati alla cultura, all'arte e alla musica

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