Dune, il colossal che si conferma un capolavoro

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Dune

Il celebre bestseller fantascientifico di Frank Herbert scuote il cinema ed entra prepotentemente nelle menti

 

La sabbia del deserto che ti travolge e ti attraversa. La spezia che aleggia nell’aria. Il sistematico battito che risveglia i possenti vermi. Occhi aperti, concentrazione, obiettivi. Nulla è lasciato al caso, il particolare è l’essenza stessa di un capolavoro senza precedenti. Tutto muta nell’immutabile realtà di una potente storia come quella di Dune.

Il pluripremiato regista Denis Villeneuve ci riporta nelle pagine del romanzo omonimo di Frank Herbert nel secondo capitolo della saga, riuscendo in quel che sembrava difficile, ovvero realizzare un film che superasse anche la prima parte del 2021, vincitore di sei Premi Oscar®.

Dune

Sì, perché il regista, sin dalla prima scena ha la capacità di catapultarci in quel deserto, di albergare nei pensieri di Paul, infondere spavento di fronte ai progetti del Barone Harkonnen e alla spietata ferocia del nipote killer psicotico Feyd-Rautha, ci inchioda alle poltrone che vibrano durante gli effetti speciali più intensi e ci trasporta attraverso le emozioni più stratificanti e differenti attraverso una colonna sonora stupefacente come quella firmata di nuovo da Hans Zimmer, scandita dalle note basse e vibranti tanto capaci di farti tremare quanto appassionare.

Dune – Parte due, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures e distribuito da Warner Bros. Pictures, esce al cinema mercoledì 28 febbraio e ci proietta in un mondo nuovo fatto di sensazioni che la mente produce e tradizioni da scoprire, della rivelazione del potere e delle conseguenze alle quali può condurre, ci mostra l’eleganza dei movimenti su quelle sabbie e la forza mentale, più che fisica, per cavalcare gli spaventosi vermi.

Cast

I protagonisti del primo capitolo Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Javier Bardem, Josh Brolin, Dave Bautista, Stellan Skarsgård e Charlotte Rampling tornano affiancati da altre star internazionali come Austin Butler, Florence Pugh, Christopher Walken, Léa Seydoux e Souheila Yacoub.

La storia

DuneAmbientato migliaia di anni nel futuro, la storia riprende esattamente da dove l’avevamo lasciata in sospeso. Dune – Parte Due esplora il viaggio di Paul Atreides che si unisce a Chani e ai Fremen sul sentiero della vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul intraprende una missione per impedire un terribile futuro che solo lui è in grado di prevedere.

Figlio del sovrano assassinato, il Duca Leto Atreides e della mistica Bene Gesserit Lady Jessica, Paul ha affrontato la prova più dura, vincere le sue paure quando il destino e potenti forze invisibili lo trascinano nelle sabbie del remoto pianeta Arrakis.

La crescita di Paul Atreides, il Muad’Dib

Il personaggio di Paul subisce un’inevitabile evoluzione. È destinato a percorrere una strada verso la quale è riluttante, ha visioni distruttive e paura di avvicinarsi a esse.

«Diventa Muad’Dib, nome che sceglie per il tipo del deserto che vive su Arrakis. Questa è la parte che preferisco del libro e del film, perché siamo abituati a vedere il leone, la tigre o il ghepardo come metafora animalesca dei nostri leader, dei nostri eroi. Mentre qui è più appropriato quella del piccolo topo del deserto che si muove nelle fessure ed è autosufficiente con la sua umidità. È Paul il Muad’Dib, ho sempre trovato potente questo concetto», spiega Chalamet.

Un nuovo viaggio

Girato a Budapest, Abu Dhabi, in Giordania e in Italia, il film ha il potere di offrire al pubblico un’esperienza del tutto differente dalla precedente pellicola. Dune è un film da vedere al cinema perché solo il grande schermo è in grado di immergere lo spettatore all’interno delle vicende.

Immagini sorprendenti, sequenze d’azione esaltanti, personaggi nuovi e misteri da raccontare, tanta avventura e una storia d’amore forte e commovente che farà da sfondo a tutto il percorso di Paul, spinto dalla lotta per il potere intergalattico.

Dune

Le location utilizzate nel film sono incredibili e misteriose. «In Giordania mi sembrava che ognuna di quelle formazioni rocciose fosse una sorta di opera d’arte indipendente, scolpita dalla natura. Eravamo in un luogo chiamato Al Siq, vicino a Wadi Araba, un luogo sorprendente con formazioni rocciose e un canyon maestosi», dice Patrick McCormick, uno dei produttori.

«Abbiamo trascorso pochi giorni in Italia, all’inizio delle riprese per una location molto specifica chiamata il Memoriale Brion. È una meravigliosa architettura progettata da Carlo Scarpa, davvero sorprendente e unico. Quando vedrete la Reverenda Madre Mohiam e la Principessa Irulan passeggiare nei giardini, sono al Memoriale Brion. Appaiono persino le ninfee nello stagno dei koi» evidenzia Tanya Lapointe.

Tanti piccoli dettagli

Dune è una complessa opera letteraria pubblicata nel 1965 che affronta tematiche che ancora oggi sono estremamente attuali. La trasposizione cinematografica di Villeneuve è talmente fedele al romanzo fantascientifico che non tralascia neanche un tassello della storia.

Dune esplora l’amore romantico in contrapposizione a quello materno, il globalismo, la lealtà, la vendetta, la catarsi e l’emancipazione femminile. Inoltre vengono approfonditi i temi ecologici che già Herbert al tempo aveva affrontato e che ci portano a un racconto sull’umanità contro la natura.

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«La cultura Fremen è ispirata alle gravi condizioni dell’ambiente e dell’ecosistema di Arrakis. È un Pianeta dove le temperature sono altissime e l’acqua è come l’oro, è cosa rara. Per i Fremen l’acqua è vita, è sacra. Di fatto, nel film quando qualcuno muore, si estrae l’acqua dal corpo e la si mette in un’enorme cisterna per essere successivamente utilizzata per riportare gli alberi su Arrakis. Attraverso questo processo i Fremen intendono riportare la vita su questo Pianeta desertico», racconta Villeneuve.

Il bene e il male

DuneAl centro dell’azione resta indubbiamente il conflitto tra le forze del bene e del male. Da un lato ci sono i Fremen, una rappresentazione dell’umanità che lotta per la sopravvivenza collettiva dei nativi e del Pianeta Arrakis. Dall’altro ci sono gli Harkonnen, manifestazione di corruzione, violenza e avidità.

Paul si affiderà a Chani e alla saggezza di Stilgar per ottenere la fiducia e il sostegno del popolo Fremen, mentre gli Harkonnen continuano a devastare le sabbie di Arrakis per la Spezia. Il risultato è un’inevitabile guerra per contrastare il male che avanza.

Il potere femminile in Dune

DuneIn questo nuovo capitolo prosegue un’altra caratteristica che era già emersa nella storia, l’emancipazione femminile che qui viene affrontata nuovamente. Oltre alla guerriera Fremen Chani, Lady Jessica e la Reverenda Madre Mohiam, qui facciamo la conoscenza con la principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, e Lady Fenring, un’enigmatica Bene Gesserit.

«Questo film parla dell’integrazione di Paul e di sua madre Jessica nella cultura Fremen e nelle loro tribù. Paul e Chani si innamorano e insieme iniziano una campagna contro gli oppressori. Paul deve affrontare uno dei suoi peggiori incubi, il compimento di una profezia che aveva previsto: una guerra santa combattuta in suo nome», spiega il regista.

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Ci accorgiamo che Paul è combattuto dal desiderio di vendetta e l’intuizione che il percorso potrebbe condurlo alla catastrofe. «Il suo dilemma morale lo pone su una linea molto sottile, cercando di combattere i suoi nemici senza percorrere il sentiero della profezia che è stata tracciata dalle sorelle Bene Gesserit prima di lui», prosegue Villeneuve.

La maestosa cavalcata

Nel silenzio, avvolto dalla sabbia, arriva una delle scene probabilmente più belle e particolari di tutto il film.

«Nel libro, la cavalcata del verme della sabbia è spettacolare! È una delle cose più belle del romanzo, il fatto che i Fremen conoscano la tecnica per cavalcare i vermi e usarli come mezzi di trasporto. Leggerlo è una cosa, vederlo è un’altra! Ho dovuto pianificare e creare la logica e la tecnica per salire su un verme della sabbia. Ho fatto dei grafici e spiegato alla troupe come i Fremen avrebbero dovuto cavalcare il verme, nel modo più reale possibile. Ci sono voluti mesi di lavoro e parecchi tentativi, tanta pazienza. È stato talmente sperimentale che è di gran lunga la sequenza più complessa che abbia mai realizzato», rivela il regista.

Immergersi nelle atmosfere di Dune

Il film è girato al 100% in IMAX «per ottenere una tela più grande, un’esperienza più coinvolgente. Con Greig Fraser ci siamo impegnati per evidenziare anche i dettagli più piccoli del deserto e mostrare cosa vuol dire camminare su Arrakis», specifica Villeneuve.

Discorso a parte merita la luce che in sequenze differenti del film conferisce un’aura del tutto particolare all’immagine, o incute il giusto timore che richiede un determinato momento. Ne sono un esempio le scene in bianco e nero, in netta contrapposizione alla luce del sole. Si inseriscono perfettamente con un chiaro messaggio intrinseco che raggiunge lo spettatore: trasmettono durezza, meschinità e qualcosa di estremamente inquietante all’interno della storia.

La musica

La colonna sonora di Hans Zimmer assume una valenza rilevante in Dune. Scorre come la sabbia in ogni scena, ne diventa protagonista e scandisce un ritmo incalzante e unico.

«Hans e io condividiamo la stessa passione per il libro da quando eravamo giovani. Ha approfondito il mondo degli Harkonnen, realizzato musica per Feyd-Rautha e l’Imperatore. Ha scritto qualcosa di indimenticabile per Chani, un tema d’amore straziante per lei e Paul. È una delle colonne sonore più belle che abbia mai scritto. Ho pianto la prima volta che l’ho ascoltata», racconta il regista.

Dietro il progetto Dune

Villeneuve, oltre alla regia, firma anche la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts. Il film è prodotto da Mary Parent, Cale Boyter, Denis Villeneuve, Tanya Lapointe e Patrick McCormick. I produttori esecutivi sono Josh Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt, Kim Herbert, con Kevin J. Anderson in veste di consulente creativo.

Villeneuve torna nuovamente a lavorare con il team di filmmakers di Dune composto da Greig Fraser, direttore della fotografia vincitore di un Oscar®, Patrice Vermette, scenografa premiata con l’Oscar®, Joe Walker, montatore anche lui vincitore di un Premio Oscar®, Paul Lambert, supervisore degli effetti visivi vincitore di un Oscar® e Jacqueline West, costumista nominata all’Oscar®.

 

Alessandra Caputo

Foto © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Right Reserved

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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