Smog e sigarette elettroniche, i nuovi pericoli per bambini e ragazzi

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Smog sigarette elettroniche

Dal Sip consigli pratici su come influire sulle proprie abitudini per arginare l’inquinamento e dati, sconcertanti, sulle ENDS

 

Salute, bambini e ragazzi, sono tre parole che dovrebbero andare di pari passo, ma nel 2024 questo non è così scontato. In primis perché lo smog nell’atmosfera è aumentato vertiginosamente e soprattutto perché le sigarette elettroniche sembrano essere diventate la nuova moda del momento, dato che il messaggio trasmesso è quello di non nuocere alla salute. Ma è sul serio così?

L’inquinamento atmosferico

Lo smog ha effetti sulla salute dei bambini, ma ciascuno di noi può contribuire a ridurlo attraverso l’adozione di alcune pratiche e di corretti stili di vita. La Società italiana di pediatria (Sip), alla luce della letteratura scientifica ad oggi disponibile, fa chiarezza e spiega come difendere i bimbi.

Come rileva la Commissione Ambiente ampie evidenze scientifiche confermano l’esistenza di una forte associazione tra inquinamento atmosferico, generato principalmente da traffico, e problemi di salute respiratoria nei bambini. Il primo riscontro sta nella vulnerabilità che acquisiscono rispetto agli adulti, sia perché il loro organismo è in formazione sia perché hanno una maggiore predisposizione a respirare con la bocca, evitando il “filtro” nasale, sia perché trascorrono più tempo all’aria aperta. “Gli effetti” -avvertono i pediatri – “possono essere: acuti, dovuti all’esposizione di breve durata a elevate concentrazioni di inquinanti, particolarmente frequenti nelle ore di picco di traffico; o cronici, manifestandosi cioè dopo un’esposizione prolungata a livelli di inquinanti non necessariamente elevati.

Dal concepimento ai primi due anni di vita

Inoltre, studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione in gravidanza a inquinanti da traffico veicolare, quale il particolato e gli ossidi di azoto, è associata a un aumentato rischio di sviluppare asma. Gli effetti a breve termine possono essere attacchi acuti di asma e infezioni a carico delle vie aeree come otiti, polmoniti e bronchioliti. I bambini asmatici che vivono in ambienti inquinati sperimentano un aumento delle riacutizzazioni, delle visite in emergenze e dei ricoveri. Tra gli effetti a lungo termine vi è il possibile contributo al declino della funzione respiratoria.

«In particolare, bisogna fare attenzione ai cosiddettiprimi mille giorni“, l’arco di tempo che va dal concepimento fino ai primi due anni di vita, che è un periodo particolarmente importante nella vita di una persona perché ciò che accade in questo lasso di tempo ha degli effetti, anche a lungo termine, sulla salute di quell’individuo» – spiega Rino Agostiniani, consigliere nazionale Sip. «Ci sono diversi studi importanti che ci hanno mostrato come anche gli inquinanti ambientali possano esercitare un ruolo da questo punto di vista e lasciare un’impronta determinante per tutto il resto della vita di un individuo».

Cosa fare

Le indicazioni della Sip iniziano dal transitare il meno possibile in zone con alta concentrazione di traffico, ricordando che girare con il passeggino in strade altamente trafficate genera sicuramente dei rischi maggiori in quanto il bambino è all’altezza dei gas di scarico. Quando i rischi ambientali aumentano sarebbe preferibile uscire esclusivamente in aree verdi. Muoversi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Scegliere luoghi di riferimento per le proprie attività che si trovano nel quartiere, specie nelle grandi Città, può aiutare. Dalla scuola, alla spesa fino agli hobby pomeridiani dei più piccoli.

D’inverno, dato che con il freddo il particolato si condensa a formare goccioline di aerosol più facilmente inalabili è meglio stare fuori casa nelle ore più calde. Mentre d’estate sono le ore centrali della giornata quelle da evitare, perché nei mesi estivi i livelli di ozono aumentano nel corso della giornata con l’aumentare della temperatura. Alla guida velocità moderata e motore spento da fermi, prediligendo, se possibile, i modelli di auto meno inquinanti. Anche a casa si può fare molto: sensibilizzare il condominio a valutare l’opportunità per il riscaldamento a minore impatto sull’ambiente, tenendo conto del fatto che a combustibili non gassosi dovrebbero essere convertiti a metano e quelli condominiali esistenti dovrebbero essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore.

Sigarette elettroniche

Gli “Electronic Nicotine Delivery Systems” (ENDS), generalmente identificati come sigarette elettroniche, hanno rapidamente guadagnato popolarità tra gli adolescenti a Sigarette elettronichepartire dal 2006, anno della immissione sul mercato. Con il termine ENDS si intende quindi il grande gruppo di dispositivi facenti parte del mondo delvaping” e cioè quelli che forniscono nicotina simulando il fumo tradizionale senza combustione del tabacco. Essi sono disponibili in varie forme, tra cui spiccano le vere e proprie sigarette elettroniche, nelle loro forme più diffuse di “heat-non-burn” e “pod-mod”. Gli “e-liquid” utilizzati nelle sigarette elettroniche contengono un solvente, un aroma e nicotina, ma spesso sono presenti altre sostanze, quali alcaloidi del tabacco, formaldeide e acroleina, generalmente non dichiarate, nonché noti irritanti e probabili cancerogeni.

Le ragazze più dei ragazzi

Secondo il Sip “l’uso di ENDS tra gli adolescenti è aumentato negli ultimi anni. Dati recenti hanno mostrato che su oltre 18.000 studenti americani il 27,5% delle scuole superiori e il 10,5% delle medie fa correntemente uso di questi dispositivi. In Italia nell’anno scolastico 2021-2022 è stata effettuata la quarta raccolta dati della sorveglianza GYTS (Global Youth Tobacco Survey), che ha indagato su abitudini e conoscenze legate al fumo tra studenti di età 1315 anni nelle scuole italiane, con oltre 2000 questionari compilati. Sebbene nel 2022 sia scesa la quota di adolescenti che fuma prevalentemente/esclusivamente sigarette tradizionali dal 21% al 16%, è aumentata contestualmente la quota di chi fa uso di ENDS”.

“Dai dati, inoltre, si è registrata un’inversione di tendenza tra il sesso femminile, ora prevalente, e quello maschile. Infatti, l’utilizzo delle sigarette elettroniche è salito dal 18% del 2018 al 20% del 2022, con una riduzione fra i ragazzi dal 22% al 18% e un aumento fra le ragazze dal 13% al 21%; dall’indagine del 2022 emerge, inoltre, come i dispositivi a tabacco riscaldato siano attualmente utilizzati dal 14% dei fumatori adolescenti (12% tra i ragazzi e 16% tra le ragazze)”, continua il Sip.

I numeri:

27,5%: degli studenti delle scuole superiori utilizza correntemente le ecigarettes

10,5%: degli studenti delle scuole medie utilizza correntemente le ecigarettes

14%: dei fumatori adolescenti utilizza i dispositivi a tabacco riscaldato

Dal 18% al 20%: è l’aumento dell’utilizzo delle sigarette elettroniche nel 2023

La rapida ascesa dell’uso ha sollevato serie preoccupazioni per la salute, tra cui quello dell’aumentato rischio di dipendenza da nicotina (in controtendenza alla riduzione del consumo di sigarette tradizionali cui si era assistito negli ultimi 20 anni), insieme all’aumento del rischio di patologie respiratorie (asma e bronchite), con possibili sequele a lungo termine dovute ai vari e non ancora completamente noti componenti tossici.

La Commissione europea su ambiente, salute, rischi ambientali ed emergenti (Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks – SCHEER) si è espressa sui rischi sulla salute associati all’uso degli ENDS, quali effetto di tipo irritativo a carico del tratto respiratorio a causa dell’esposizione a polioli, aldeidi e nicotina; effetti sistemici a lungo termine sul sistema cardiovascolare; neoplasie a carico del tratto respiratorio per l’esposizione a nitrosamine, acetaldeide e formaldeide (evidenza debole/moderata). È importante anche segnalare gli effetti acuti da intossicazione per l’ingestione accidentale dei liquidi contenuti nei dispositivi da parte dei bambini, a causa di un packaging spesso accattivante e colorato, nonché i danni da ustioni per esplosioni accidentali, documentate con migliaia di eventi negli Stati Uniti.

Creano una dipendenza

Gli effetti diretti sulla salute respiratoria sono rappresentati soprattutto dall’aumento di sintomi asmatici, con maggior probabilità di riacutizzazioni negli adolescenti consumatori, così come non è possibile escludere una possibile futura riduzione della funzionalità respiratoria. Inoltre, negli adulti e adolescenti sono stati registrati anche casi poi definiti come “EVALI”, ovvero “E-cigarette, or Vaping, use Associated Lung Injury”, i quali si manifestano con sintomi respiratori fino al distress respiratorio acuto e un caratteristico quadro radiologico, legati principalmente a dispositivi contenenti tetraidrocannabinolo (THC) e vitamina E.

La dipendenza da nicotina rappresenta uno dei rischi maggiormente connessi all’uso degli ENDS. È stato documentato come più una persona sia giovane quando inizia a farne uso più è probabile che ne diventi dipendente. Il cervello dell’adolescente è infatti più vulnerabile agli effetti gratificanti della nicotina, che stimola i sistemi di “reward” e il rilascio di dopamina, causando una vera e propria dipendenza che si manifesta con desiderio di riassumere la sostanza e sintomi da astinenza. Da segnalare inoltre una progressiva tolleranza degli effetti “positivi” della nicotina stessa, quali calo dell’appetito, innalzamento del tono dell’umore ed effetti sul livello di attenzione.

Bisogna agire

Il rilascio di nicotina in quantità elevate porta anche all’utilizzo concomitante di altre sostanze, quali sigarette tradizionali o sostanze stupefacenti. Questa ipotesi vede nel proprio razionale il fatto che l’uso di ENDS possa ridurre la percezione del rischio associato al consumo di nicotina, rendendo gli adolescenti più propensi a sperimentare nuove sostanze e “dispositivi”. Oltre alla coesione sociale e alla più facile induzione alla dipendenza, c’è la ridotta percezione del rischio dovuta alla mancanza di informazione e all’ampia disponibilità di questi prodotti online, con poche o a volte nessuna restrizione alla vendita.

“Il fenomeno delle sigarette elettroniche rappresenta” – continua il Sip – “un problema di salute pubblica che necessita di attenzione immediata con una chiara regolamentazione della vendita e della distribuzione, educando gli adolescenti e le Sigarette elettronicheloro famiglie sui rischi noti e potenziali associati a questi prodotti. La politica europea e nazionale dovrà intervenire per regolamentare i vari aspetti di questo complesso mondo, con una reale (in)formazione specifica per genitori, insegnanti e giovani fruitori. Analoghe preoccupazioni sono recentemente giunte dai pediatri del Regno Unito, i quali sottolineano come sia necessaria una legislazione analoga a quella sul controllo del tabacco per contrastare il progressivo aumento dell’uso tra i giovani. La sfida del prossimo futuro sarà quindi quella di scongiurare il rischio di una nuova generazione di giovanissimi che veda nel fumo una consuetudine socialmente accettata.

 

Ginevra Larosa

Foto © Global News, EurekAlert!, FDA, Biomedic Center, Fondazione Umberto Veronesi

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