Accordo raggiunto in Germania per la formazione di un nuovo governo

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Spd-Cdu-Csu, pronti a più contributi bilancio Ue. Juncker: «intesa costruttiva per futuro Europa». Tajani: «serve stabilità per rilancio processo riforme»

Che le sorti del governo tedesco fossero determinanti per l’intero Vecchio Continente – o almeno per gli Stati dell’Unione europea – si è notato nelle scorse ore, quando un sollievo generale ha accolto le buone notizia provenienti da Berlino: la Grossa Coalizione si rifarà. E ora si torna a guardare con fiducia alla possibilità di rilanciare le necessarie riforme nell’Ue. Soprattutto perché la dirigenza della Spd e della Cdu-Csu vuole aumentare i contributi per l’Unione europea. «Vogliamo rafforzare finanziariamente l’Europa in modo che possa mettere in pratica meglio i suoi compiti: di questo ci occuperemo nella realizzazione del prossimo budget finanziario».

Il presidente della commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha parlato di «un’intesa costruttiva per il futuro dell’Europa», così come, sulla stessa lunghezza d’onda, si è posto il presidente francese Emmanuel Macron, che si è dichiarato «felice e completamente soddisfatto» della possibilità venutasi a creare per «progredire verso un governo di coalizione che è utile e atteso dall’Europa e dalla Francia in particolare».

La formazione di un nuovo governo di coalizione tra Cdu-Csu e Spd «è una buona notizia per l’Europa», come ha subito twittato il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. A fare gli auguri alla confermata cancelliera Merkel per la rapida formazione del nuovo esecutivo è stato anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il quale, dopo aver incontrato il presidente francese, è tornato a rassicurare i suoi interlocutori sul carattere filo-europeo del programma di governo dell’esecutivo di Vienna.

L’intesa raggiunta a Berlino, non solo rappresenta un primo, importante passo in avanti verso la formazione di un nuovo governo, ma allontana il rischio che la “paralisi” politica tedesca impedisca di cogliere quella finestra di opportunità apertasi solo recentemente per rilanciare l’Ue attraverso il rafforzamento e il completamento dell’Unione economica e monetaria. E questo anche attraverso interventi per la crescita e l’occupazione che necessitano della spinta propulsiva del motore franco-tedesco.

«L’Europa ha bisogno di stabilità» – ha osservato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani – «ed è quindi positivo che la Germania si avvii ad avere un nuovo governo. Sarà così possibile rilanciare il progetto europeo e avviare le riforme indispensabili per avvicinare l’Ue ai cittadini affrontando al contempo le grandi sfide della disoccupazione, dell’immigrazione e del terrorismo».

«La stabilità della Germania» – ha rilevato dal canto suo il capogruppo dei socialdemocratici al Pe, l’italiano Gianni Pittella – «è preziosa non solo per i tedeschi, ma per l’Europa intera. L’auspicio è che grazie alla Spd (fra i partiti che fanno parte del gruppo in Europa diretto da Pittella, ndr) la Germania possa contribuire a cambiare l’Europa su questioni concrete come il salario minimo europeo».

«I partiti Csu-Cdu e Spd si sono assunti le loro responsabilità e hanno trovato un accordo per dare stabilità al Paese. I cittadini si aspettano risposte chiare di fronte alle sfide future» è stato il commento del capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, il tedesco Manfred Weber. Secondo il quale «l’accordo raggiunto manterrà la Germania dentro una stabile prospettiva europeista”.

 

Klivia Böhm

Foto © T-online.de, Zet.cz, Tagesspiegel

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