Partito ufficialmente il semestre bulgaro con Juncker, Tusk e Tajani

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A Sofia cerimonia con i vertici dell’Unione europea. Per il presidente della Commissione il Paese dell’Est è pronto ad aderire allo spazio Schengen e nell’Eurozona

Al teatro nazionale “Ivan Vazov” di Sofia si è tenuta ieri la cerimonia di apertura ufficiale del semestre della presidenza bulgara del Consiglio europeo. Vi hanno partecipato i vertici istituzionali comunitari, con brevi interventi del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, del presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, del presidente della Bulgaria, Rumen Radev, e del premier Boyko Borissov.

Come già annunciato alla vigilia della visita a Sofia, Juncker ha dichiarato di essere fiducioso nel successo della presidenza di turno della Bulgaria, considerando che il Paese «ha compiuto enormi progressi». Per il presidente del Pe Tajani «la presidenza della Bulgaria giunge in un momento decisivo, quando l’Ue deve produrre risultati sulle attese dei cittadini riguardo le loro tre preoccupazioni principali: l’immigrazione, la sicurezza e la creazione di occupazione per i giovani».

Prima della cerimonia ufficiale, Tusk ha avuto un incontro di lavoro con Borissov nel corso del quale sono state discusse le sfide davanti all’Ue durante il semestre bulgaro. Per la cerimonia di avvio, sono state prese misure di sicurezza eccezionali. Il centro della capitale Sofia era chiuso al traffico. Anche perché al tempo stesso si sono svolte diverse manifestazioni di protesta nella serata. A scendere in piazza gli avversari della ratifica da parte del parlamento bulgaro della Convenzione di Istanbul, nella sua parte riguardante la legalizzazione dell’orientamento sessuale e del cosiddetto “terzo sesso”.

Anche i poliziotti hanno protestato contro i loro bassi stipendi mentre i verdi hanno chiesto la moratoria sul progetto di costruzione di nuove piste sciistiche nelle zone protette del monte Pirin. Poi le proteste hanno coinvolto anche i pensionati contro il sistema pensionistico che, a loro avviso, li costringe a vivere in miseria. La visita a Sofia della elite politica europea è proseguita anche oggi. In agenda diversi incontri e una sessione plenaria tra il presidente Juncker, i commissari Ue con il premier Boyko Borissov e i ministri del governo di Sofia.

«Il posto della Bulgaria è nell’area Schengen e nella Eurozona, potete contare su di noi»: così Juncker ha aperto ieri sera al Teatro nazionale “Ivan Vazov” della capitale la cerimonia che ha segnato l’avvio ufficiale del semestre di presidenza bulgara del Consiglio Ue. «La Commissione sarà al fianco della Bulgaria. Uniti siamo forti, e saremo uniti», ha aggiunto il capo dell’esecutivo europeo. Il presidente Tajani ha invece ringraziato le istituzioni e il governo di Sofia «per il forte impegno nella difesa dei confini esterni» dell’Europa dalle ondate migratorie.

Da parte sua in perfetta lingua bulgara, tra gli applausi dei presenti, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha detto che una delle priorità della presidenza bulgara è il futuro comunitario dei Paesi dei Balcani occidentali. «Chi altro, se non i discendenti del più antico Stato europeo, sarebbe oggi all’altezza di ripristinare la prospettiva europea di questi Paesi?”, si è chiesto Tusk. «Sono convinto che la presidenza bulgara avrà tanto successo quanto ne ebbe Hristo Stoichkov ai mondiali un quarto di secolo fa», ha concluso con un ricordo calcistico.

«Assumiamo la presidenza in un momento difficile per l’Ue, l’immigrazione e il terrorismo sono sfide che richiedono il dialogo con i grandi Paesi che confinano con l’Ue», ha osservato il presidente della Bulgaria, Rumen Radev, mentre per il premier, Boyko Borissov, «abbiamo sei mesi davanti a noi per lavorare non soltanto per l’Europa nel suo insieme ma anche per il nostro Paese in concreto, in modo che la presidenza lasci un’impronta positiva in ogni cittadino bulgaro».

Per la cerimonia d’avvio della presidenza bulgara sono state adottate misure di sicurezza eccezionali nel centro di Sofia, dove in giornata si sono svolte diverse manifestazioni di protesta precedentemente ricordate. Un gruppo di manifestanti ha dato fuoco alle bandiere dell’Ue e della Nato davanti alla chiesa Alexander Nevski, nel centro della capitale, scandendo slogan contro la globalizzazione e le guerre.

Nella conferenza stampa organizzata in occasione della visita del collegio dei commissari Ue per l’avvio della presidenza bulgara del Consiglio dell’Ue, il presidente della Commissione Juncker ha spiegato di vedere in modo positivo un eventuale ingresso del Paese, nel futuro, nello spazio Schengen e nell’Eurozona. E a chi chiedeva dell’alto tasso di corruzione nel Paese, il capo dell’esecutivo comunitario ha risposto gettando acqua sul fuoco: «In Bulgaria c’è un problema di corruzione, come c’è in altri Paesi. Il governo ha fatto notevoli progressi negli anni, e confido che saprà trovare soluzioni».

Boyko Borissov ha posto l’accento sul fatto che Sofia tiene molto ai fondi di coesione e all’appoggio della Commissione europea per la costruzione vicino al porto di Varna sul Mar Nero di un hub per lo smistamento nei Balcani di gas naturale. «La Turchia e la Russia sono i due grandivicini di casadell’Ue e a mio avviso i rapporti con questi due Paesi dovrebbero essere normalizzati», ha aggiunto Borissov.

 

Stéphka Stoeva

Foto © Eu2018Bg

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