Illegalità in aumento nel Belpaese, le ricette di Confcommercio

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Il taccheggio porta a perdite pari a 3.6 miliardi di euro. Usura, estorsioni, minacce, furti, danneggiamenti sono cresciuti dal 2010 al 2015 nei confronti di imprese e famiglie

Benché  i dati diramati dal dicastero dell’Interno e confermati dal ministro Alfano ci dicano che gli omicidi volontari e tentati dal 2008 a tutto il 2015 siano diminuiti in maniera significativa, c’è un settore, quello del commercio, che lancia un grido d’allarme. Usura, estorsioni, minacce, furti, danneggiamenti, sono aumentati dal 2010 al 2015 sia nei confronti delle imprese che contro le famiglie.

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Il ministro dell’Interno Angelino Alfano

La denuncia viene dalla ricerca presentata da Mariano Bella direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio in occasione della giornataLegalità mi piace” presentata a Roma in Piazza Belli dal presidente di Confcommercio Sangalli, alla presenza del Generale Toschi della Guardia di Finanza, l’onorevole Mario Catania presidente della Commissione parlamentare anticontraffazione, l’on. Rosy Bindi presidente della Commissione Antimafia e il ministro dell’Interno Alfano che ha concluso l’evento. Dalla indagine risulta che un imprenditore su dieci ha avuto minacce o intimidazioni con finalità di estorsione.

Il tasso di criminalità su famiglie e imprese si concentra nel nord-ovest con il 28,8 di reati per 1000 abitanti e al sud ove raggiunge il 28,9. Furti, rapine ed estorsioni colpiscono il 45% di benzinai e ambulanti e il 39% degli alimentaristi (dettaglio e ingrosso). Il 61% degli imprenditori minacciati ha ceduto alla richiesta estorsiva con una accentuazione al Sud con il 79%. Per l’86% degli imprenditori le leggi che contrastano i fenomeni criminali sono inefficaci, e l’85% ritiene che le pene per i reati commessi non si scontino realmente.

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Renato Borghi

La criminalità, ci dice l’indagine, coinvolge anche gli immigrati. Se gli autori italiani di reati per 1000 abitanti nel 2014 erano pari al 4,3 con gli stranieri residenti siamo arrivati all’8,5 e per quelli irregolari da 148 a 247. Il ruolo dell’immigrazione legato al tasso di criminalità (reati per 1000 abitanti nel 2015) raggiunge il massimo in Emilia Romagna con 56,7, Lazio con 52,4, in Sicilia è al 38,1 e in Calabria al 32,6. Se vi fosse una riduzione dal 27 al 23,6 per cento del tasso di criminalità, l’ufficio studi di Confcommercio ha valutato che il Pil aumenterebbe più 1,5%.

Il taccheggio è l’altro punto dolente dei commercianti. Ne ha parlato Renato Borghi commissario della Confcommercio Roma. Nell’ultimo anno l’80% dei commercianti della Capitale ha denunciato episodi di sottrazione di merci. A Roma il taccheggiatore tipo è una madre o un padre con almeno due figli che ruba per ragioni legate alla povertà. L’indagine di Confcommercio spazia anche nel fenomeno di acquisto illegale di beni e servizi come merci contraffatte o falsificate, abbigliamento, calzature, accessori, profumi, cosmetici, ma anche alimentari piratati come prodotti riconducibili alla tradizione agroalimentare italiana come il Parmesello dal Belgio o il Parmezan della Romania, la pizza con la cipolla della Basilicata prodotta in Olanda, il Barbera Bianco proveniente dalla Romania, il Provolone prodotto nel Wisconsin, la Mortadella siciliana proveniente dal Brasile o il Salame calabrese prodotto in Canada.

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Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli

Il fenomeno dell’abusivismo per alloggi turistici, non è un problema solo italiano e nel Belpaese si esita a prendersene cura. A Barcellona chi vuole affittare il proprio appartamento per periodi brevi deve chiedere una licenza, ad Amsterdam  le attività non professionali possono ospitare al massimo quattro persone, a Berlino la violazione delle regole in materia di locazioni brevi comporta una sanzione di 100.000 euro. A Parigi anche gli affitti brevi sono soggetti alla tassa di soggiorno. Come se ne esce? Per la diffusa criminalità, ha detto Sangalli, «occorre denunciare senza remore». Per l’abusivismo Renato Borghi ha suggerito di proporre al sindaco di Roma di creare «gli ausiliari della contraffazione» con il compito di «segnalare le irregolarità e informare i cittadini e i turisti”.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Giancarlo Cocco, Confcommercio Varese

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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