Verso un’unione politica europea: il ruolo della societa’ civile

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Programma promosso dalla Commissione europea e dal Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma

Il 22 maggio si è tenuta alla Sapienza la conferenza dal titolo “Verso un’unione politica europea: l’impatto e ruolo della società civile e delle università”, il terzo di una serie di incontri proposti dall’Osservatorio europeo dell’università romana nell’ambito del progetto “EU Observer connecting worlds to promote european education among universities, schools, and civil society organizations“.

A partire dal 2010 l’avvento della crisi economica in Europa, ha comportato un’acuirsi della contrattazione intergovernativa come principale approccio verso un’unione politica europea: l’impatto e ruolo della società civile e delle universiti soluzioni alla crisi, contribuendo ad accrescere la distanza dei cittadini e delle loro organizzazioni dalle istituzioni europee. Sono queste le premesse che hanno portato alla discussione  dei temi oggetto della conferenza.  Al riguardo un’unione monetaria che si completi con un’unione politica e una democrazia partecipata che si rispecchi in una società civile più attiva sono gli argomenti fondamentali dibattuti in quest’incontro alla Sapienza. La conferenza si è, infatti, aperta con il contributo del moderatore prof. Umberto Triulzi, delegato del Rettore per la cooperazione, coordinatore dell’Osservatorio europeo, che ha sottolineato, fin da subito, l’importanza dell’azione della società civile nella costruzione di nuovi obiettivi per le politiche comunitarie per rilanciare il processo di costruzione europea. Questo è stato, infatti, il trait d’union che ha caratterizzato tutti gli interventi nel corso dell’incontro attraverso la voce di illustri personalità del mondo accademico, delle imprese, del settore associativo e delle istituzioni europee tra cui Sandro Bernardini (direttore del Dipartimento di “Scienze sociali ed economiche” – DiSSE), Thierry Vissol (Commissione europea), Verbonen (Comitato economico e sociale europe – CESE) Roberto Baldassarri (presidente Istituto Piepoli), Annarita Innocenzi (IISS Giorgio Ambrosoli), Olimpia Troili (presidente European Alternatives), Massimo Tommasoli (Nazioni Unite), E. Gjevori (Università europea di Tirana), Giulio Leonetti (Presidenza Consiglio dei Ministri), Maria Cristina Marchetti (prof.ssa Sociologia politica Università la Sapienza), Sandro Guerrieri (prof. Storia delle istituzioni politiche della Sapienza), Claudio Cappellini (CNA), Barbara Marchini (Associazione AIM).

2015_05_09_open_doors_day_020-extra_largeSecondo i relatori della conferenza, eventi come questo hanno lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo fondamentale che la società civile può avere anche nel raggiungimento di un’unione politica a livello europeo. Su questa scia è stato più volte sottolineato il ruolo del Comitato economico e sociale europeo (CESE) quale rappresentante privilegiato, tra le  istituzioni comunitarie, del dialogo civile europeo  e del suo ruolo complementare rispetto al dialogo sociale e alla democrazia rappresentativa. La linea tracciata dai relatori ha inoltre indicato la necessità di un maggiore coinvolgimento e partecipazione dei cittadini ad interessarsi ai temi europei di modo che democrazia rappresentativa e democrazia partecipata continuino a convivere “bilanciandosi” a vicenda. Nel corso della conferenza non sono mancati, però, anche elementi di criticità evidenziati dalla progressiva sostituzione delle lobby alla società civile nei processi decisionali europei nonché da una sempre minore attenzione prestata da queste stesse istituzioni proprio alla cosiddetta democrazia partecipata.

La conferenza si è infine conclusa con l’intervento del prof. Francesco Gui, coordinatore Università per l’Europa della Sapienza, che ha sottolineato l’importanza del ruolo propositivo delle università come collegamento tra giovani, società civile ed Europa, grazie alla diffusione e alla formazione sui temi comunitari, contribuendo allo sviluppo di una vera politica europea dei cittadini.

 

Giovanni Aversa

Foto © Giovanni Aversa and EESC (European Economic and Social Committee)

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Giovanni Aversa
Classe 1986, laureato in Relazioni Internazionali e con Master in Development Economics and International Cooperation. Ha svolto tirocini presso il Ministero degli Affari Esteri prima e l’Ambasciata Americana poi. Attualmente è Cultore della Materia in Economia nel Dipartimento di Economia e Impresa (DEIM) presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo e collabora con Assonebb, Associazione Nazionale di Banca, Borsa e Finanza a cui aderiscono imprese e banche (tra cui la Banca d'Italia). E' fondatore e responsabile editoriale di Affariglobali.it, think tank specializzato su economia, esteri ed Europa.

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