La Polonia celebra i suoi primi dieci anni d’Europa

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Il 1° maggio 2004 Varsavia entrava a far parte dell’Unione. Il premier Tusk: data destinata a rimanere nella nostra Storia

«Sono stati dieci anni difficili, ma oggi possiamo dire con grande certezza che per la Polonia sono stati dieci anni buoni»: con questa frase il premier polacco Donald Tusk ha commentato il decennale dell’ingresso dei Varsavia nell’Unione Europea, avvenuto il 1° maggio 2004.

Durante una conferenza stampa di presentazione dell’anniversario, tenuta ieri nella capitale polacca, Tusk ha voluto ringraziare i suoi predecessori, come anche gli ex presidenti che hanno guidato la Polonia sulla strada dell’adesione all’Ue, «senza di loro, questo anniversario non si sarebbe mai celebrato», ha chiosato il Primo Ministro, che ha aggiunto che nel giro di pochi decenni la data del 1° maggio 2004 sarà considerata come una delle più importanti nella storia del Paese.

Contemporaneamente, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Elzbieta Bienkowska ha sottolineato come la Polonia sia ormai unanimemente riconosciuta quale il più eclatante caso di successo nella storia dell’allargamento dell’Ue: «So bene che c’è ancora tanto da fare – ha dichiarato la Bienkowska – ma in questi dieci anni abbiamo saputo dimostrare di essere una nazione che lavora sodo, onesta ed affidabile».

Durante la conferenza è stata anche presentata una breve clip promozionale, che riassume la grande trasformazione subita dalla Polonia nel periodo che va dalla fine del comunismo ad oggi: circa un minuto di immagini che sfilano sulle note di Hey Jude dei Beatles, raccontando il Paese dai primi anni Novanta, quando povertà e carenza di beni primari erano dominanti, fino ai giorni nostri, con grattacieli e moderne infrastrutture realizzate anche, e soprattutto, con un impiego razionale dei Fondi strutturali messi a disposizione dall’Ue.

Alessandro Ronga

Foto © European Community, 2014

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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