Misteri e vitalità del popolo etrusco

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I tesori di Cerveteri in mostra al Palazzo delle Esposizioni

Secondo lo scrittore D.H. Lawrence gli Etruschi avevano scoperto il segreto del perfetto equilibrio fra uomo e natura, fra l’esistenza terrena e quella ultraterrena. La loro arte trasuda la gioia dell’essere vivi, ancora non minata da vergogne e pregiudizi, da quel culto per il predominio e da quel senso terrifico della morte che invece infesta il mondo romano.

A questo popolo misterioso e affascinante il Palazzo delle Esposizioni dedica una mostra, frutto di una collaborazione internazionale con il Louvre-Lens, incentrata su quella che è stata la città più ricca e fiorente dell’Etruria meridionale: l’antica Caere, oggi Cerveteri. “Gli Etruschi e il Mediterraneo” recita il titolo, proprio a sottolineare la vocazione relazionale di questa civiltà, aperta allo scambio commerciale e culturale con i Greci, con i Fenici ed in generale con tutte le genti del vicino Oriente.

Se la visita delle necropoli rappresenta una testimonianza imprescindibile, oggi impreziosita da tecnologie multimediali che arricchiscono il percorso all’interno dell’area della Banditaccia e da una politica di investimenti volta a valorizzare questo immenso patrimonio archeologico, a maggior ragione una mostra di tale ampiezza getta una luce nuova su un mondo ancora in parte da scoprire.

Una delle lastre dette «Campana », terzo quarto del 6° secolo a. C. Parigi, museo del Louvre  © RMN-GP (musée du Louvre) / Hervé Lewandowski
Una delle lastre dette «Campana », terzo quarto del 6° secolo a. C.
Parigi, museo del Louvre
© RMN-GP (musée du Louvre) / Hervé Lewandowski

Lo studio sempre più approfondito della ceramica ceretana, ad esempio, offre nuovi elementi per comprendere i gusti dei committenti, sovente pregni di ellenismo, ed i metodi di produzione delle botteghe artigiane. Le magnifiche lastre dipinte della necropoli della Banditaccia, oggi al British Museum,  attivano riflessioni sulla possibile decorazione delle dimore aristocratiche dell’epoca, certo anch’esse percorse da fregi ornamentali.

La notevole messe di frammenti fornisce spunti per ipotizzare una storia dell’architettura ceretana. Si scopre allora un’intensa attività produttiva di tetti in terracotta, indice di notevoli fermenti edilizi.

Figure fantastiche abitano il percorso espositivo, come l’acroterio con la testa di un cavallo alato conservato in Vaticano, o come le antefisse con figure di sileni, divinità delle selve legate al culto dionisiaco.

Molti sono i frammenti di guerrieri destinati alla decorazione dei frontoni dei templi, così come numerose sono le antefisse con teste femminili, caratterizzate da una sorprendente espressività dei volti e da una estrema cura nella resa delle acconciature, tutti elementi che restituiscono l’immagine di una cultura  assolutamente viva ai nostri occhi.

Il santuario monumentale di Pyrgi, dal quale provengono importanti reperti, testimonia la prosperità di Caere. Fondamentali per la comprensione di questo luogo sacro le lamine in oro iscritte, straordinaria testimonianza del clima politico e religioso dell’epoca. Importanti lavori interessano i santuari in età ellenistica (IV sec. A.c.).

Le decorazioni si fanno ancora più moderne, come testimonia la testa femminile del Museo di Villa Giulia, con la sua espressione inquieta ed i capelli guizzanti al vento. Da non trascurare poi la raffinatezza dei gioielli, dove agli influssi greci si mescolano tracce dello sfarzo orientale, e gli oggetti quotidiani, come lo specchio con genio alato oggi al Louvre.

Sempre dal Louvre proviene uno dei pezzi più straordinari della mostra, quel Sarcofago degli Sposi la cui scena di banchetto ancora oggi ci parla con una immediatezza sorprendente. Un’esposizione che ambisce ricostruire nella maniera più esaustiva possibile un pezzo fondamentale della nostra storia, confrontando in maniera sistematica vecchie e nuove acquisizioni, restituendoci un’immagine viva e pulsante della città antica e dei suoi abitanti.

Riccardo Cenci

 

Gli Etruschi e il Mediterraneo

La città di Cerveteri

15 aprile – 20 luglio 2014

Palazzo delle Esposizioni – Roma

Orario: domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 20.00

Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30 – lunedì chiuso

Biglietti: intero € 12,00 – ridotto € 9,50

Catalogo: Somogy Éditions d’Art

 

 

Foto in alto: Sarcofago degli sposi,
Cerveteri ca. 530 – 520 a. C.
Parigi, Museo del Louvre
© Musée du Louvre, dist. RMN / Philippe Fuzeau

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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