Dal 1° gennaio anche in Italia si abbassa l’Iva al 4% per gli eBook

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Dopo Francia e Lussemburgo anche il nostro Paese si pone così in contrasto con quanto stabilito dall’Unione europea riguardo ai libri digitali

Dal primo gennaio in Italia anche gli eBook saranno equiparati ai libri cartacei in fatto di Iva, che scenderà dall’attuale 22% al 4%. A compiere questo passo importante, il ministro della Cultura Dario Franceschini: è stato proprio lui, infatti, a presentare l’emendamento, successivamente approvato dal governo. Stiamo parlando di una norma contenuta in un emendamento alla Legge di stabilità, la quale prevede che siano da considerarsi libri non solo i prodotti editoriali cartacei, ma tutte le pubblicazioni, aldilà del supporto sul quale vengono veicolate, purché siano contrassegnate da un codice Isbn.

È evidente che l’abbassamento dell’Iva sugli eBook mira ad aumentare il numero di lettori di libri su supporti digitali, ma anche a rilanciare il mercato editoriale, sempre più sofferente. Prima dell’Italia, già due anni fa, Francia e  Lussemburgo si erano mossi in questa direzione, decidendo di abbassare l’Iva sugli eBook e contravvenendo in questo modo a quanto stabilito dall’Unione europea che, a tutt’oggi, continua a considerare ai fini fiscali, libri cartacei ed eBook come prodotti editoriali diversi. Per l’Ue, infatti, se il libro cartaceo può essere considerato a tutti gli effetti un prodotto culturale, lo stesso non vale per l’e-book che l’Europa continua a trattare alla stregua di un qualsiasi software, applicando dunque un’Iva al 22%.

Francia e Lussemburgo sono attualmente in attesa della sentenza, dopo essere stati deferiti alla Corte di giustizia europea. Per quanto riguarda l’Italia ora c’è da capire se sarà soggetta ad una procedura di infrazione o se invece si attenderà prima di conoscere la sentenza degli altri due Stati membri.

Certo è che la decisione del ministro Franceschini ha trovato in Italia il favore praticamente di tutti, non soltanto dei lettori, ben felici di poter acquistare anche gli eBook con un’Iva ribassata, ma anche e soprattutto degli editori stessi. Marco Polillo, presidente dell’AIE (Associazione italiana editori), secondo quanto riportato dall’AGI ha infatti commentato con grande soddisfazione la notizia. «È una vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro» ha dichiarato Polillo, aggiungendo che «adesso  l’obiettivo, insieme al governo, sarà far cambiare idea agli altri Paesi d’Europa».

«L’Italia – ha sottolineato il presidente AIE – riconosce così ufficialmente che un libro è un libro (su twitter è stato lanciato l’hashtag #unlibroèunlibro proprio per sostenere la causa ndr) aldilà del supporto. In questo modo si aprono scenari nuovi per la lettura in Italia: per questo è una vittoria di tutto il Paese. Un successo per chi legge, per chi non lo fa e potrà scegliere la modalità di lettura, una vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa».

Valentina Ferraro
Photo © European Union 2011 PE-EP

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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