Accanto al riallestimento ferrarese una grande mostra a Forlì celebra l’arte di Giovanni Boldini
La pittura vitale e accattivante di Boldini rivive sul palcoscenico temporaneo del Castello Estense, in attesa di essere riconsegnata agli spazi, attualmente in restauro, di Palazzo Massari. Accanto alle sue tele quelle di un altro illustre ferrarese, Filippo de Pisis. Opere celate al pubblico a causa del sisma del 2012, ora fruibili in una vasta selezione nel nuovo percorso espositivo.
Geniale, cinico e determinato nella gestione della propria carriera, Giovanni Boldini è interprete sommo della società del suo tempo. Poco incline alle sirene delle avanguardie impressioniste, seppe assecondare i gusti dominanti con brillante virtuosismo.
Nel genere del ritratto infrange gli schemi della tradizione per inventare un cliché che farà la sua fortuna. Sensuali e inquiete, le donne raffigurate da Boldini sono pervase da un fascino che sembra esalare dai colori stessi, dalle linee guizzanti che solcano la materia pittorica, dinamiche e imprevedibili come forse erano i loro caratteri e le loro anime.
Suo ambiente d’elezione una Parigi prodiga di soggetti e di ispirazioni, distante dalla pur culturalmente frizzante Firenze, dove si forma il suo talento, e ancor più dalle atmosfere algide di Ferrara. Boldini si getta nel ritmo frenetico della metropoli francese, e la sua arte ne esce colma di fremiti, palpitante di vita.
Alcuni lo accusano di leggerezza, eppure la strabordante personalità di Boldini non si lascia ingabbiare dai limiti della pittura frivola e mondana. I suoi paesaggi urbani brulicano di una umanità in incessante movimento, il suo pennello pare animato da un impulso di bruciante elettricità. Si pensi alle atmosfere del Notturno a Montmartre, prorompente esplosione di dinamismo. Il ritratto muliebre esprime tutta l’indipendenza di una nuova femminilità, mentre i suoi nudi sono animati da un erotismo accattivante e misterioso. Testimone dell’audacia espressiva raggiunta nella maturità è ad esempio La signora in rosa. Il soggetto ritratto sfugge la staticità della posa, il vortice delle pennellate ci restituisce una donna estremamente moderna, la quale pare impaziente di tornare alla propria mondanità, mossa da un irresistibile desiderio.
Accanto al riallestimento del Castello Estense una mostra a Forlì dal titolo Boldini. Lo spettacolo della modernità, forte di un gran numero di opere provenienti dalle collezioni ferraresi. Un’operazione in sinergia che mira approfondire ulteriormente il discorso attorno alla figura di Boldini.
Analogo percorso svolge de Pisis, anch’egli ferrarese di nascita e attivo sul grande palcoscenico parigino. Proprio a Ferrara incontra de Chirico, Savinio e Carrà, le cui atmosfere metafisiche tanta parte avranno nello sviluppo della sua creatività. La profondità letteraria di de Pisis, pittore dall’innata vocazione poetica, ambisce portare «l’esperienza visiva al livello dell’intelletto», per usare un’espressione di Argan. La sua è un’arte fatta di epifanie legate alle piccole cose, un diario lirico colmo di sensibilità minimale. Il suo lessico figurativo si asciuga a poco a poco, quasi de Pisis lavorasse per sottrazione, a voler raggiungere l’essenza più inattingibile delle cose. In mostra un’ampia selezione del suo percorso, dagli esordi ferraresi all’esperienza romana, dal soggiorno parigino sino agli estremi anni della sua vita.
Riccardo Cenci
L’arte per l’arte
Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis
Inaugurazione del nuovo allestimento 31 gennaio 2015
Orari: da gennaio a maggio e da settembre a dicembre 9.30-17.30
Da giugno ad agosto 9.30-13.30 / 15.00-19.00
Tariffe: intero € 8,00 ridotto € 6,00
Boldini. Lo spettacolo della modernità
Forlì – Musei San Domenico
1 febbraio – 14 giugno 2015
Orari: da martedì a venerdì 9.30-19.00 /sabato, domenica e giorni festivi 9.30-20.00 /lunedì chiuso
Biglietti: intero € 11,00 ridotto € 9,00
Catalogo: Silvana editoriale
Immagini:
in alto
– Giovanni Boldini, Ballerine spagnole al Moulin Rouge, 1905 ca., olio su tela. Collezione privata
al centro
– Giovanni Boldini, Ritratto di Marthe Regnier, 1905, olio su tela. Collezione privata
in basso
– Filippo de Pisis, Natura morta col martin pescatore, 1925, olio su cartone, cm 46 x 71,5. Ferrara, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis”