Frontex Triton prorogata almeno fino alla fine dell’anno e aumento del finanziamento di emergenza per l’Italia

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Intervento della Commissione europea in aiuto per far fronte alla pressione migratoria su Lampedusa

La Commissione europea ha annunciato il potenziamento della sua assistenza a favore dell’Italia. In primo luogo, l’operazione congiunta di Frontex Triton sarà prorogata almeno fino alla fine del 2015, quando nei progetti iniziali doveva durare pochi mesi. In secondo luogo, la Commissione europea ha erogato all’Italia 13,7 milioni di euro in finanziamenti di emergenza attingendo al Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF). La Commissione europea è inoltre pronta a rispondere rapidamente a eventuali richieste italiane di aumentare le risorse dell’operazione congiunta Triton. Per aiutare gli Stati membri a prepararsi a gestire l’elevata e potenzialmente prolungata pressione dovuta all’attuale instabilità in alcuni Paesi del vicinato Mediterraneo, la Commissione sta inoltre intensificando il controllo dell’attuazione delle raccomandazioni della Task Force per il Mediterraneo e riferirà al Consiglio Affari interni di marzo in merito ai progressi realizzati. Tutto questo si aggiunge al sostegno a favore dell’Italia destinato a fronteggiare le pressioni migratorie che ammonta a oltre 500 milioni di euro per il periodo 2014-2020.

Frans TimmermansIl primo Vicepresidente Frans Timmermans ha affermato: «Finché il nostro vicinato sarà teatro di guerre e instabilità, le persone continueranno a rischiare la loro vita per arrivare sulle coste europee. Non esistono soluzioni facili a questo spinoso problema, ma è chiaro che la soluzione non può essere trovata a livello nazionale. La soluzione europea è l’unica possibile. Ci stiamo adoperando a fondo per mettere a punto un approccio globale nell’ambito di una nuova agenda europea sulla migrazione da presentare entro l’anno. Nel frattempo, abbiamo raccolto l’appello dell’Italia e stiamo rispondendo con ogni mezzo a nostra disposizione. Siamo pronti a intervenire in modo costruttivo se l’Italia dovesse riscontrare la necessità di aumentare la risorse dell’operazione Triton».

P027381000802-216441Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza (nonché Vicepresidente della Commissione) ha annunciato: «Contestualmente al nostro lavoro per far fronte alla drammatica situazione in Libia, abbiamo deciso di intensificare il nostro partenariato con i Paesi terzi lungo le principali rotte della migrazione nell’ambito della nostra cooperazione nei processi di Khartoum e Rabat. Ciò dovrebbe contribuire a smantellare le reti criminali di trafficanti e passatori, offrendo il massimo livello di protezione a coloro che ne hanno bisogno, a partire dalle regioni in crisi del vicinato. Abbiamo migliorato i nostri sforzi di reinsediamento e ciò, insieme agli interventi dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dovrebbe contribuire a stabilizzare la situazione nelle comunità di rifugiati nei Paesi terzi»

Dimitris AvramopoulosDimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: «La dura realtà che dobbiamo affrontare oggi è questa: l’Europa deve gestire meglio il fenomeno della migrazione, sotto tutti i suoi aspetti. È prima di tutto un imperativo umanitario. Non possiamo sostituirci all’Italia nella gestione delle sue frontiere esterne ma possiamo darle una mano. Proprio per questo abbiamo deciso di prorogare l’operazione Triton e di aumentarne le risorse, se è questo quello di cui l’Italia ha bisogno. Allo stesso tempo però non stiamo costruendo una “fortezza Europa”. I nostri sforzi di reinsediamento sono aumentati e oggi stiamo lavorando per proporre un numero realistico di posti di reinsediamento, su base volontaria, per offrire mezzi legali di protezione alternativi. Il messaggio che inviamo oggi è molto semplice: l’Italia non è sola. L’Europa è al suo fianco».

Triton, l’operazione congiunta coordinata da Frontex e richiesta dalle autorità italiane, è stata avviata il 1º novembre 2014 nel Mediterraneo centrale per assistere l’Italia. Da allora sono state messe in salvo quasi 19 500 persone, di cui poco meno di 6mila proprio grazie a Frontex e all’operazione congiunta Triton. Il bilancio mensile dell’operazione è stimato tra 1,5 e 2,9 milioni di euro. 21 Stati membri vi partecipano mettendo a disposizione risorse umane (65 agenti distaccati in totale) e mezzi tecnici (12 in totale, di cui: due aeromobili ad ala fissa, un elicottero, due navi di pattuglia in mare aperto, sei navi di pattuglia costiera, una motovedetta; 5 squadre di screening e debriefing).
FRONTEX agency operation 'Hermes'Frontex svolge unicamente un ruolo di sostegno e può solo offrire assistenza agli Stati membri su loro richiesta. Finora, tutte le richieste di assistenza dell’Italia sono state pienamente accolte. Ieri la Commissione europea ha confermato che è pronta a esaminare in modo costruttivo eventuali richieste italiane di maggiore assistenza.
La dotazione iniziale e provvisoria di bilancio operativo prevista per prorogare l’operazione congiunta Triton fino alla fine del 2015 è di 18.250.000 euro. Per la gestione delle sue frontiere, l’Italia ha già ricevuto più di 150 milioni di euro nell’ambito del Fondo sicurezza interna per le frontiere.
Come primo passo, oggi la Commissione ha accordato all’Italia un importo di 13,7 milioni di euro in finanziamenti di emergenza a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione, per aiutare il Paese a gestire il forte afflusso di richiedenti asilo e migliorare la situazione a livello locale.
Le autorità italiane hanno presentato un’ulteriore richiesta di assistenza di emergenza alla luce del drammatico aumento degli arrivi di minori non accompagnati (278% in più rispetto al 2013), per la loro accoglienza e assistenza. Sarà ora erogato un importo di circa 11,95 milioni di euro.
Saranno inoltre stanziati 1,715 milioni di euro per proseguire il progetto “Praesidium”, attuato dalle autorità italiane insieme all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, all’Organizzazione internazionale per le migrazioni, a Save the Children Italia e alla Croce Rossa italiana. “Praesidium” si occupa principalmente delle procedure attivate al primo arrivo dei migranti, specialmente in Sicilia, tra cui la prima accoglienza, gli esami medici, le informazioni giuridiche e il sostegno speciale per richiedenti asilo vulnerabili e minori non accompagnati, nonché del monitoraggio delle condizioni di accoglienza nei centri che ospitano i richiedenti asilo, che sono messe in crisi dal massiccio afflusso di persone.
FRONTEX agency operation 'Hermes'L’assistenza di emergenza a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione rientra nelle azioni intraprese dalla Commissione per applicare il principio di solidarietà tramite misure concrete ed efficaci in risposta a necessità urgenti e specifiche degli Stati membri che devono far fronte a intense pressioni di richiedenti asilo e migranti. A tal fine, la Commissione ha stanziato per il 2014 e il 2015 un importo totale di 50 milioni di euro, da erogare tramite il Fondo. I finanziamenti di emergenza della Commissione si aggiungono alle previste dotazioni del Fondo che gli Stati membri ricevono per l’attuazione dei loro programmi nazionali per il periodo 2014‑2020 (nel caso dell’Italia, un importo di base di 310,36 milioni di euro).
Dopo i tragici eventi verificatisi al largo delle coste di Lampedusa il 3 ottobre 2013, quando 366 migranti hanno perso la vita, la Commissione europea ha istituito la Task Force “Mediterraneo”, incaricata di mettere a punto azioni operative concrete a breve e medio termine per mobilitare meglio gli sforzi dell’Ue. Nella sua comunicazione sull’attività della Task Force “Mediterraneo”, approvata dal Consiglio europeo nel dicembre 2013, la Commissione ha delineato diverse linee d’azione: 1) maggiore cooperazione con i Paesi terzi per impedire che i migranti intraprendano viaggi pericolosi verso l’Ue; 2) protezione regionale, reinsediamento e ingresso legale in Europa 3) lotta contro la tratta, il traffico e la criminalità organizzata; 4) rafforzamento della sorveglianza delle frontiere; 5) assistenza e solidarietà nei confronti degli Stati membri che devono affrontare forti pressioni migratorie.
FRONTEX agency operation 'Hermes'Sono state intraprese molte iniziative per aiutare l’Italia nel quadro della politica di migrazione e asilo. A seguito alla tragedia di Lampedusa nel 2013 sono stati mobilitati finanziamenti di emergenza supplementari di portata mai vista. La Commissione ha concesso all’Italia un pacchetto di assistenza di emergenza di 30 milioni di euro (10 milioni per azioni di emergenza nel quadro del Fondo europeo per i rifugiati, 7,9 milioni per il consolidamento delle operazioni congiunte di Frontex nel Mediterraneo centrale e 12 milioni resi disponibili per azioni di emergenza nel quadro del Fondo per le frontiere esterne e del Fondo europeo per i rimpatri), allo scopo da un lato di aumentare la capacità di accoglienza e la capacità delle autorità di esaminare le richieste di asilo, e dall’altro di fornire assistenza nell’ambito delle operazioni di sorveglianza e salvataggio in mare.
A tutt’oggi, le autorità italiane non hanno chiesto altri finanziamenti di emergenza a seguito dei recenti eventi.
La Commissione non si limita a reagire alle emergenze. Nel periodo 2007-2013 l’Italia ha ricevuto dall’Ue uno stanziamento di base di 478,7 milioni di euro nell’ambito dei quattro precedenti Fondi nel settore della migrazione (Fondo europeo per i rifugiati, Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi, Fondo europeo per i rimpatri e Fondo per le frontiere esterne).
Inoltre, ulteriori fondi sono stati stanziati per il periodo 2014-2020: oltre 310 milioni di euro dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione e più di 212 milioni di euro dal Fondo per la Sicurezza interna. L’Italia è il principale beneficiario dei finanziamenti dell’Ue nel settore della migrazione.

Giovanni De Negri

Foto © European Community, 2015

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Giovanni De Negri
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione ha iniziato come conduttore in alcune emittenti televisive locali per poi passare a ogni altro genere di media: quotidiani, periodici, radio, web. Ha alternato l’intensa attività giornalistica con quella di amministratore di società e di docente, a contratto titolare di insegnamento o come cultore della materia, presso Università pubbliche e private, italiane e straniere, per l’Esercito e per la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. Ha inoltre lavorato presso Uffici stampa della P.A. (Palazzo Chigi, Regione Lazio e Comune di Roma) e realizzato eventi/convegni presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL)

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