L’Unione dell’Energia: sicura, sostenibile, competitiva e a prezzi accessibili

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Si va verso il mercato unico europeo, incrementando il risparmio energetico, aumentando il ricorso alle fonti rinnovabili e diversificando l’approvvigionamento

Era una delle dieci priorità enunciate dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker alla base della politica della sua squadra, come abbiamo ricordato lo scorso 8 febbraio, nel bilancio dei primi cento giorni. Lla sicurezza energetica con politiche previdenti in materia di cambiamenti climatici. Ebbene l’energia serve per il riscaldamento e l’aria condizionata degli edifici, per il trasporto delle merci e per alimentare il motore dell’economia. Tuttavia, l’invecchiamento delle infrastrutture, la frammentazione dei mercati e la mancanza di coordinamento delle politiche impediscono ai consumatori, alle famiglie e alle imprese di beneficiare di una scelta più vasta o di prezzi dell’energia meno elevati. È giunta l’ora di completare il mercato unico dell’energia in Europa. Anche perché l’Ue è il primo importatore di energia al mondo: incide sul 53% del proprio fabbisogno con un costo di circa 400 miliardi di euro all’anno. E una rete europea dell’energia adeguatamente interconnessa potrebbe generare risparmi fino a 40 miliardi di euro l’anno per i consumatori.

Towards an Energy UnionL’Unione dell’Energia, in particolare, comporterà:
a) una clausola di solidarietà: per ridurre la dipendenza da singoli fornitori potendo fare pieno affidamento ai Paesi vicini, soprattutto in caso di perturbazioni dell’approvvigionamento energetico. Gli accordi conclusi dagli Stati membri dell’Ue per acquistare energia o gas da Paesi terzi saranno caratterizzati da una maggiore trasparenza;
b) flussi di energia equiparati a una quinta libertà: la libertà dell’energia di attraversare le frontiere, applicando rigorosamente le regole attuali in ambiti come la separazione (unbundling) dell’energia e l’indipendenza dei regolatori, anche agendo in giudizio se necessario. Il mercato dell’elettricità sarà riorganizzato per renderlo più interconnesso, più rinnovabile e più reattivo. Gli interventi dello Stato nel mercato interno saranno sostanzialmente rivisti e i sussidi che hanno ripercussioni negative sull’ambiente gradualmente eliminati;
c) l’efficienza energetica al primo posto: sarà ripensata radicalmente e considerata una fonte di energia a sé stante, in grado di competere alla pari con la capacità di generazione;
d) una transizione verso una società a basse emissioni di CO2 costruita per durare: l’energia prodotta a livello locale, anche da fonti rinnovabili, dovrà essere assorbita nella rete in modo agevole ed efficiente; si promuoverà la leadership tecnologica dell’Unione europea, sviluppando la prossima generazione di tecnologie dell’energia da fonti rinnovabili e raggiungendo una posizione di leadership nell’elettromobilità, mentre le imprese europee aumenteranno le esportazioni e saranno competitive a livello globale.

European Union Commissioner for Climate Action and Energy Spanish Miguel Arias CañeteIn un’Unione dell’Energia i protagonisti sono i cittadini, che devono beneficiare di prezzi accessibili e competitivi. L’approvvigionamento energetico deve essere sicuro e la produzione sostenibile, con più concorrenza e più scelta per tutti i consumatori. Per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, «per troppo tempo l’energia non ha beneficiato delle libertà fondamentali della nostra Unione. L’attualità non fa che confermare quale sia la posta in gioco: molti europei temono che venga a mancare l’energia per scaldare le loro case. Con quest’iniziativa l’Europa si muove unita, in un’ottica di lungo termine. Auspico che l’energia che alimenta la nostra economia sia resiliente, affidabile, sicura e sempre più rinnovabile e sostenibile». Si pensi che in Europa i prezzi all’ingrosso dell’elettricità e del gas sono più elevati, rispettivamente, del 30% e del 100% rispetto a quelli praticati negli Usa. E che il 75% del nostro parco immobiliare è a bassa efficienza energetica, mentre il 94% per cento dei trasporti dipende dai prodotti petroliferi, di cui il 90% importati.

Maroš Šefčovič, Vicepresidente responsabile per l’Unione dell’Energia, ha affermato che «oggi variamo il progetto europeo in materia di energia più ambizioso dopo la Comunità del carbone e dell’acciaio. Un progetto che integrerà i nostri 28 i mercati europei dell’energia in un’Unione dell’Energia, renderà l’Europa meno dipendente dalle forniture energetiche esterne e offrirà agli investitori quella prevedibilità di cui hanno assolutamente bisogno per creare occupazione e crescita. Oggi abbiamo avviato una profonda transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2 e rispettosa del clima, verso un’Unione dell’Energia che metta i cittadini al primo posto, offrendo loro un’energia più accessibile, più affidabile e più sostenibile».

Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione per il clima e l’energia, ha aggiunto che ora è il momento di «mettersi al lavoro. Oggi abbiamo posto le basi per un mercato dell’energia connesso, integrato e sicuro in Europa. Ora dobbiamo trasformare i nostri obiettivi in realtà. La strada che porta a un’autentica sicurezza dell’approvvigionamento energetico e un’effettiva tutela del clima inizia qui, a casa nostra. Ecco perché intendo concentrarmi sulla costruzione del nostro mercato comune dell’energia, incrementando il risparmio energetico, aumentando il ricorso alle fonti rinnovabili e diversificando l’approvvigionamento».

 

Elodie Dubois

Foto © European Community, 2015

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Elodie Dubois
Francese, innamorata dell'ambiente e dell'Italia. Sempre attenta alle tematiche che riguardano la lotta all'effetto serra e la riduzione dell'inquinamento, contribuisce con la sua esperienza a Strasburgo e a Bruxelles alla realizzazione di una buona Euro...comunicazione!

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