Al Parlamento europeo convegno sull’importanza del dialogo interreligioso

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Tajani: «L’Europa non lascerà i Paesi arabi soli nella lotta contro il radicalismo e il fondamentalismo. L’Ue è in prima linea per difendere il dialogo»

Un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’incidente aereo del volo Germanwings, così si è aperta l’audizione speciale sull’importanza del dialogo interreligioso per la “promozione della tolleranza e del rispetto per la dignità umana”. Il convegno ha avuto luogo martedì presso il Parlamento europeo. Fra i suoi promotori, il vicepresidente vicario Antonio Tajani che, in apertura, ha voluto sottolineare quanto il tema trattato fosse cruciale per l’Europa e per il mondo intero, in un momento storico come quello attuale in cui il fondamentalismo si fa sempre più radicale e diffuso.

«Il dialogo fra le religioni – ha spiegato Tajani – è fondamentale per portare avanti il progetto di pace insito nel progetto d’integrazione europea». Ha poi aggiunto: «Il principio fondatore dell’Europa è la solidarietà: l’Europa non lascerà i Paesi arabi soli nella lotta contro il radicalismo e il fondamentalismo. L’Unione europea – ha proseguito – è in prima linea per difendere il dialogo tra religioni e quel grande progetto di pace che è la Ue». Il vicepresidente ha inoltre usato parole molto dure per ribadire la ferma condanna a ogni forma di violenza: «Chi spara in nome di Dio – ha dichiarato – spara contro Dio».

Antonio TAJANI, Martin SCHULZ - EP PresidentFra i partecipanti al convegno, oltre ai parlamentari europei, anche Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, Elmar Brok, presidente della commissione per gli affari esteri  e Claude Moraes, presidente della commissione per le libertà civili. Sono inoltre intervenuti alcuni dei principali rappresentanti delle comunità religiose, quali il rabbino capo della città di Roma Riccardo Di Segni, la vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio Hilde Kieboom e il presidente della Conferenza degli Imam francesi Hassen Chalgoumi.

«Le religioni per prime – ha spiegato Di Segni nel corso del suo intervento – devono combattere contro l’idea secondo cui l’estremismo è un’espressione della volontà divina. Quando invece le fedi sono portatrici di valori necessari per la crescita della nostra Europa». Hassen Chalghoumi, parlando dell’Isis ha dichiarato: «Sta prendendo in ostaggio l’Islam, ma la nostra religione è più forte del loro odio. Tocca a noi rigettare la minaccia di una esigua minoranza di estremisti».

In chiusura, è poi intervenuto il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz: «La seconda metà del Ventesimo secolo – ha affermato – ci ha portato il principio del rispetto reciproco.  Ora stiamo vivendo in un momento in cui questo principio non può più essere dato per scontato».

 

Kirsten Sørensen

Foto © European Union 2015

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