Il “Wall Street Journal” rivela: nelle prossime settimane la Commissione procederà con la formalizzazione dell’accusa di violazione delle norme antitrust europee
La Ue sembra determinata a procedere contro Google per il presunto “abuso di posizione dominante”. La notizia non è ancora ufficiale, a rivelarla il Wall Street Journal, secondo il quale la Commissione europea avrebbe chiesto ad alcune aziende concorrenti di Google che avevano precedentemente presentato dei ricorsi a carico del colosso di Mountain View, di rendere pubbliche le informazioni finora fornite solo in via confidenziale. Si tratterebbe di un primo passo decisivo per formalizzare la procedura di violazione delle norme antitrust europee.
Con il cosiddetto “Statement of Objections”, infatti, che consiste appunto nella presentazione dei documenti, le autorità europee chiuderebbero la fase delle indagini, per dare il via alla procedura antitrust. È sempre il Wall Street Journal a rivelare che i tempi sarebbero ormai strettissimi e che la pesante accusa di “abuso di posizione dominante” potrebbe essere formalizzata già nelle prossime settimane. Da Bruxelles non arriva nessun tipo di conferma e il portavoce della commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, si limita a dichiarare che non è possibile commentare poiché «l’indagine dell’Antitrust Ue è in corso».
Se la Commissione dovesse portare avanti la formalizzazione della procedura, Google potrebbe incorrere in una maxi-multa che può arrivare fino al 10% del suo fatturato annuale: se si considera che nel 2014 ha fatturato 66 miliardi di dollari, ad oggi ammonterebbe a circa 5,5 miliardi di euro. Il precedente più famoso, in questo ambito, è quello di Microsoft che, nel 2012, per la stessa accusa fu costretta a pagare 1,7 miliardi di euro.
Per quanto riguarda Google, tuttavia, la prudenza è d’obbligo: sono ben cinque anni, infatti, che le indagini si protraggono fra vari rinvii e battute d’arresto, e in molti continuano a nutrire seri dubbi sulle modalità con cui si svolgeranno le indagini e soprattutto sui suoi esiti. È infatti possibile che il gigante di Mountain View finisca per giungere ad un accordo con le autorità europee.
Tanto più che negli ultimi tempi Google è stato più volte al centro dell’attenzione da parte dell’antitrust europeo. Attenzione che gli Usa iniziano a non gradire, e che rischia di connotarsi sempre più anche a livello politico. Risalgono infatti a pochi mesi fa le dichiarazioni del Presidente Usa, Barack Obama, che, commentando le iniziative proposte dall’Ue sulla trasparenza fiscale per il settore web, dichiarò senza mezzi termini: «Qualche volta le loro aziende che non riescono a competere con le nostre cercano semplicemente di alzare degli ostacoli per impedirci di essere ben presenti sul mercati».
Valentina Ferraro
Foto ©European Community, 2015