Una dieta sana ed equilibrata si comincia da giovani, per questo l’Ue e gli Stati membri devono investire di più per incoraggiare i bambini a mangiare bene
Il consumo di frutta, verdura e latte è ancora in calo in tutta Europa. Più di 20 milioni di bambini europei sono sovrappeso e gli adolescenti mangiano in media solo il 30-50% della porzione giornaliera raccomandata di frutta e verdura.
Le istituzioni europee hanno istituito il programma per il latte nelle scuole nel 1997, mentre il programma per la frutta, che include anche una disposizione sull’istruzione, è stato introdotto nel 2009.
Entrambi i programmi sono stati istituiti per promuovere il consumo di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari, ma finora hanno operato sotto diversi regimi giuridici e finanziari. Tutti i 28 Stati membri dell’Ue partecipano al programma del latte nelle scuole, mentre solo 25 nel programma della frutta (non lo adottano Regno Unito, Finlandia e Svezia).
Con la procedura della codecisione, in prima lettura e con votazione sul mandato per i negoziati il Parlamento europeo ha approvato la fusione dei due programmi per la distribuzione nelle scuole di frutta e latte e l’estensione delle misure educative mercoledì scorso.
Per garantire che i bambini seguano corsi per un’alimentazione sana e ricevano latte, frutta e verdure a scuola come previsto dai programmi Ue, l’europarlamento ha emendato il progetto legislativo e approvato il mandato per i negoziati con gli Stati membri.
In particolare i parlamentari hanno approvato gli emendamenti alla proposta di regolamento e il mandato per i negoziati con 458 voti favorevoli, 97 contrari e 28 astensioni. Non appena il Consiglio dei ministri avrà approvato la sua posizione negoziale, il Parlamento, il Consiglio stesso e la Commissione avvieranno i colloqui per approvare la nuova legislazione.
Fra le novità:
– si aggiungeranno i prodotti lattiero-caseari con provati effetti benefici per la salute dei bambini, come il formaggio, la ricotta e lo yogurt, all’elenco dei prodotti alimentari che possono ottenere un finanziamento dall’Ue (purché non siano aromatizzati e non contengano aggiunta di frutta, noci o cacao), dando priorità ai prodotti locali e regionali;
– si obbligheranno gli Stati membri dell’Ue a destinare il 10-20% dei finanziamenti comunitari per attività didattiche, ad esempio per promuovere abitudini alimentari sane e combattere lo spreco alimentare. Dette attività potrebbe includere visite alle fattorie e la distribuzione occasionale di specialità locali come i prodotti orto-frutticoli trasformati (a meno che contengano zuccheri aggiunti, grassi, sale o dolcificanti), miele, olive e frutta secca;
– s’incrementerà di 20 milioni di euro all’anno i programmi di distribuzione del latte, portandoli a 100 milioni annui per latte e prodotti lattiero-caseari (attualmente il finanziamento previsto per frutta e verdura è pari a 150 milioni);
– si distribuiranno più equamente tra gli Stati membri dell’Ue i fondi europei, fissando due criteri fondamentali per l’intero programma, vale a dire la percentuale di bambini dai 6 ai 10 anni e il grado di sviluppo della regione all’interno dello Stato membro. Per i primi sei anni di applicazione saranno presi in considerazione i livelli di finanziamento dei vecchi programmi per il latte, considerando anche un nuovo finanziamento minimo annuo per bambino.
Fiasha Van Dijk
Foto © European Union 2015 EP