Brexit, Juncker: «Sul mercato unico bisogna essere intransigenti»

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Il presidente della Commissione europea ribadisce: «Tutte le regole vanno rispettate. Non si può pensare di stare con un piede dentro e uno fuori»

Dopo il referendum del 23 giugno, con il quale la Gran Bretagna ha espresso la sua volontà di uscire dall’Unione europea, non si è fatto altro che parlare delle modalità con cui avverrà questo importante cambiamento. Si è parlato di una Brexit “soft” contro una “hard”, di scadenze serrate contrapposte a tempi più elastici.

Ora è lo stesso presidente della Commissione europea a intervenire in modo piuttosto chiaro sulla questione. «Non negozieremo prima che arrivi la lettera di addio del governo britannico alla Ue» ha dichiarato secco Juncker intervenendo alla cerimonia per il 20° anniversario del Jacques Delors Institute di Parigi. Fra i nodi cruciali della questione, le regole relative al mercato unico.

Il capo dell’esecutivo Ue ha infatti ribadito che se la Gran Bretagna vorrà «avere accesso al mercato unico, tutte le regole devono essere rispettate». Dunque circolazione di merci, ma anche di servizi, capitali e, soprattutto, persone.

«Se cominciamo a smontare il mercato unico – ha spiegato il presidente della Commissione Ue –  cominciamo a far finire il successo dell’Europa».
Juncker ha inoltre invitato gli industriali europei a non avviare trattative “segrete” con la Gran Bretagna, in nome del bene dell’economia europea. «Non bisogna – ha dichiarato –  che interi settori dell’industria europea si impegnino in trattative segrete in camere oscure, a tende tirate, con gli inviati del governo britannico».

«Il Regno Unito, il suo governo, gli ambienti vicini – ha proseguito Juncker – stanno già spiegando agli industriali del continente che bisognerà che le relazioni siano serene, che siano il più amichevoli possibili». Il capo dell’esecutivo Ue non nega come rientri nell’interesse di tutti che l’Unione europea mantenga rapporti amichevoli con la Gran Bretagna, ma questo costituisce un passo successivo ai negoziati.
In questo momento delicato è invece necessario «essere intransigenti», poiché non si può pensare di «stare con un piede dentro e uno fuori».

Le parole di Juncker arrivano a corredo delle dichiarazioni di alcuni dei leader dell’Unione che avevano già puntualizzato la loro posizione: basti pensare all’avvertimento lanciato dalla Merkel al governo britannico, con il quale la Cancelliera aveva ribadito che, una volta uscita dall’Ue la Gran Bretagna non avrebbe avuto accesso al mercato unico senza consentire anche la libera circolazione delle persone. E così anche il premier italiano Matteo Renzi e il presidente francese Francois Hollande che, in una recente dichiarazione, ha auspicato che si usi «fermezza» nel negoziare l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.

 

Valentina Ferraro
Foto © European Union

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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