L’Italia si adegua alla responsabilità sociale d’impresa

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Social Value Seratio

Dal 2017 più informazioni, trasparenza e comunicazione sull’impatto pubblico delle grandi aziende. La legge del Social Value 2012 in UK: modello da seguire

Il Terzo Settore, identificabile con quegli enti non ricollegati direttamente al mercato del lavoro o alle istituzioni, sta finalmente avendo il riconoscimento che merita in Italia, grazie alla riforma che ne andrà a disciplinare l’impresa sociale e il servizio civile. Abbiamo ancora molto da imparare da diversi Paesi, ad esempio dalla Gran Bretagna, dove è molto ben noto il sistema di misurazione del valore sociale e dove è stato approvato il Social Value Act nel 2012, per rispondere al bisogno di dare una priorità ai valori sociali, accessibili a tutte le organizzazioni anche più piccole, con incontri, scambi di buone pratiche, riflessioni e aggiornamenti.

Seratio Social ValueUna delle più importanti aziende attive nel campo del valore sociale nel Regno Unito è Seratio, leader mondiale nella misurazione dei valori non-finanziari e intangibili. Il metodo usato è Social Earnings Ratio (S/E Ratio) che, secondo Wikipedia, si basa sul concetto del Valore Totale come somma del Valore Finanziario e il Valore Sociale. L’invenzione è stata descritta nel 2015 dalla stampa vaticana come «il metodo più rapido ed economico nel mondo per la misurazione dell’impatto sociale». S/E Ratio viene definito anche «la valuta del valore sociale». In collaborazione con la Blockchain Alliance for Good, l’azienda ha lanciato quest’anno diversi progetti per la creazione della valuta digitale in diverse comunità, come la moneta degli assistenti sociali, con la quale saranno pagati per le ore di volontariato, oppure il Seratio Islamic coin. Più informazioni sui progetti nominati saranno pubblicati nel prossimo numero della rivista internazionale Social Value & Intangibles Review.

Seratio Social Value coursePer coloro che volessero studiare la misurazione dei valori non-finanziari e, nello speciale, del valore e dell’impatto sociale, Seratio ha messo a disposizione dei corsi gratuiti sul sito www.seratio.org. Ogni modulo è disegnato per capire con trasparenza come e perché si misura il valore sociale, però ha soltanto lo scopo educativo e non permette di usare il metodo. Una volta introdotti nelle funzionalità del processo che supporta la calcolazione del Social Earning Ratio, le persone che vorranno applicare il modello dovranno conseguire un corso speciale – Licensed Practitioner Programme (LPP) – che sarà disponibile sul sito nel 2017 e permetterà agli esperti a misurare i valori intangibili e ad offrire consulenza nel settore del valore sociale a scopi commerciali. In questo modo, le compagnie e le organizzazioni si confronteranno anche in Italia con dei parametri concreti per analizzare come migliorare il loro impatto sociale nel bene della comunità civile.

Seratio Social ValueTornando in Italia, la legge di Stabilità del dicembre 2015 ha introdotto la “società benefit”, come misuratrice dell’impatto sociale generato dalla sua attività. Le politiche sulla sostenibilità sono sempre più centrali anche per le aziende, nel loro sviluppo dei piani di business, per cercare di contribuire a strategie che nel medio-lungo periodo creino valore. Anche se la strada è lunga, si sta diffondendo l’idea fra i consumatori dell’importanza della distribuzione di beni e servizi proposti e non solo della trasparenza. Pagare qualcosa in più affinché un prodotto sia sostenibile è una pratica che sta prendendo piede.

Secondo i dati dell’Osservatorio Socialis di Roma, l’80% delle aziende ha dichiarato di impegnarsi nella responsabilità sociale d’impresa, contro il 72,9% di due anni fa. Gli investimenti del 2015 sono stati stimati in 1,12 miliardi contro i 920 milioni precedenti. In particolare raddoppia il numero di società che destinano parte del bilancio all’ambiente, dal 30 al 63% del campione studiato. E anche se il ritardo dai principali Paesi europei c’è, il rapporto di Socialis lascia spiragli di ottimismo.

Seratio Social ValueDal prossimo anno, le aziende con più di 500 dipendenti dovranno pubblicizzare le informazioni su ambiente, politiche sociali, diritti umani, politiche di genere e anti-corruzione, in conformità alla direttiva dell’Unione europea 95 del 2014. In un contesto di crisi come l’attuale, un nuovo modello imprenditoriale potrà ridare quella fiducia nell’etica commerciale indubbiamente scemata negli ultimi anni. Secondo la Commissione europea, la responsabilità sociale di impresa potrà incrementare la coesione e rafforzare i modelli socio-economici, stimolando le aziende e facendo tornare l’Unione europea competitiva. La strategia fino al 2020 prevede un pacchetto di misure e iniziative dall’imprenditoria sociale alla semplificazione in materia contabile, a una comunicazione coerente con i nuovi principi e orientamenti.

Seratio Social ValueLa speranza è rafforzare il rapporto delle imprese con il territorio e le comunità di appartenenza, senza per questo perdere la redditività, perché le due cose non sono necessariamente in contrasto. Per questo serve, quindi, un sistema efficiente di comunicazione dei brand. Secondo uno studio Edelman, il 73% dei consumatori, infatti, cambierebbe marchio se un altro di uguale qualità sostenesse una buona causa e nello scetticismo generale è primario guadagnare la fiducia della collettività. La comunicazione deve così adeguarsi alle variazioni di scenario, ai sistemi in costante evoluzione, essere reattiva. Il prodotto deve comunicare il social value che c’è dietro, non solo quello tangibile. Ciò che realmente distingue dalla concorrenza, lo scopo.

Seratio Social ValueIl marketing tradizionale va in pensione quindi? Le ultime tendenze rispecchiano il bisogno di autenticità, di verità. E il marketing diventa “societing”, la creazione di legami simbolici che generano valore per le imprese, che diano senso al brand. È la transizione al social branding, la propensione a risolvere problemi che le stesse società e marketing hanno causato in passato.

Raisa Ambros

Foto © www.seratio.com; www.cceg.org.uk; CSQ Research; In Terris; Bushsports Australia; Comunicare il sociale; InventiAir

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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