XIII Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia

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Nella capitale si è tenuto il punto sulla situazione geopolitica e il ruolo della rete diplomatica del Belpaese nel mondo. Interventi di Mattarella e Conte

A distanza di due anni, tra il 24 e il 26 Luglio, la Farnesina ha riunito a Roma gli stati generali della diplomazia italiana, con oltre 100 ambasciatori italiani nel mondo.  L’occasione ha costituito un momento comune di confronto e riflessione sui temi dell’Europa, della diplomazia e sicurezza in particolare del Mediterraneo e Medio Oriente. Inoltre ha avuto notevole rilevanza la promozione e tutela del sistema Paese all’estero con una particolare attenzione ai connazionali residenti all’estero e la questione Brexit. La XIII Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia, con il titolo “La politica estera italiana verso l’orizzonte 2030 tra continuità e cambiamento” ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, e il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi.

DIPLOMAZIA PER L’ITALIA – Sicurezza e crescita in Europa e nel mondo

Presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, si è svolto l’evento “Diplomazia per l’Italia – Sicurezza e crescita in Europa e nel mondo”, che è stato il preludio della Conferenza degli ambasciatori. Il fine dell’iniziativa è stato far conoscere al grande pubblico in che modo la diplomazia italiana opera per il servizio del Paese all’estero e il suo ruolo strategico nella definizione dell’interesse nazionale in un contesto internazionale. Iniziativa che si aggiunge alla campagna social #ChiediallAmbasciatore, che ha visto la partecipazione di ragazzi liceali che hanno potuto dialogare con una ventina di ambasciatori sulle mansioni e finalità della rete diplomatica. Il dibatto introdotto dal segretario generale del ministero degli Esteri Elisabetta Belloni è stato articolato in una serie di panel che hanno toccato numerosi argomenti: dagli scenari geopolitici in cui l’Italia ricopre un ruolo principale, fino alle nuove sfide dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile e quelle portate globalizzazione con il ruolo svolto dal fenomeno migratorio in tale processo, il tutto arricchito dall’intervento di vari ambasciatori.

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Panel Italiani all’estero

Una particolare attenzione è stata dedicata al panel “Italiani all’estero, una storia di successo” il quarto e ultimo che ha chiuso l’evento. Moderato dal giornalista Alberto Matano, sono intervenuti Fabiola Gianotti, direttrice generale CERN a Ginevra, Cristina Marconi, giornalista e scrittrice italiana a Londra, Teresa Castaldo, ambasciatrice d’Italia in Francia, e Silvio Mignano, ambasciatore d’Italia in Svizzera.

«Il CERN è un’eccellenza molto italiana nel mondo, ma non sono una mosca bianca», ha affermato Fabiola Gianotti. Nel suo discorso ha sottolineato che nello studio della fisica delle particelle gli italiani sono delle eccellenze mondiali, e il CERN è uno dei centri di ricerca più importanti, dove tramite lo studio dell’infinitamente piccolo come le particelle si riesce a comprendere ciò che di più grande esiste nell’universo. Il CERN, ha spiegato la direttrice generale, «ospita 18mila scienziati provenienti da molti Paesi, e di questi 2.600 sono italiani. Il grande ruolo dell’Italia è dovuto all’ottima scuola che abbiamo da tanti anni a questa parte, fin dai tempi dei ragazzi di via Panisperna. E ancora oggi gli italiani sono fra i migliori». Un processo che secondo la scienziata italiana è stato possibile anche grazie alla sinergia tra gli scienziati all’estero e quelli in Italia e grazie al ruolo di supporto e mediazione svolto dall’ambasciata. Per l’ambasciatore Mignano essere ambasciatore a Berna significa avere grande responsabilità, ma anche comprendere che gli italiani in Svizzera di adesso sono il frutto dei tanti italiani immigrati nel passato e che sono al centro dell’altra Italia, la seconda Italia, che ha uno spessore fondamentale e spesso dimenticato.

La scrittrice e giornalista Cristina Marconi ha parlato della sua esperienza, trascritta nel romanzo di formazione “La Città Irreale”. Testo nel quale ella ha cercato di dare una connotazione all’immigrazione Italiana a Londra, città unica nel suo genere avvolta in un alone capace di valorizzare i talenti che può incoraggiare l’immigrazione al suo interno. Tuttavia con lei si è toccato il tema dell’identità italiana ed europea nel contesto di Brexit. Su questo aspetto afferma «Noi attualmente questa Brexit la viviamo come un sollievo, perché almeno finisce la parte di stallo dopo 3 anni. In qualche modo i nodi stanno venendo al pettine. Londra non è più città aperta” che accoglie tutti, e molti europei non stanno più tornando dalle vacanze. Ma comunque le istituzioni italiane a Londra sono presenti e non ci hanno fatto sentire abbandonati».

Intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

A seguito del dibatto all’Auditorium, nel pomeriggio c’è stata l’apertura dei lavori da parte di Sergio Mattarella, davanti ai diplomatici italiani riuniti alla Farnesina per la XIII Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici. Il presidente Mattarella ha richiamato i capisaldi della politica estera dell’Italiana. Il suo intervento si è articolato in 2 punti principali. Il primo è stato il ruolo dell’Unione europea e la Nato descritte come le leve solide ed efficaci tramite le quali l’Italia ha potuto contribuire alla storia dell’Europa e tutelare i propri interessi proiettandoli su un piano molto più ampio. Il secondo punto ha ribadito come l’Unione europea rappresenta il perimetro della diplomazia italiana, inoltre egli suggerisce che piuttosto che limitarsi a esprimere il disagio nei confronti dell’Unione, c’è bisogno invece di sollecitare costruttivamente l’Unione affinchè risponda con azioni che ne rispecchino pienamente la spinta ideale e la forza.

Intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte

L’ultimo giorno della conferenza ha visto la chiusura con l’intervento del premier. Nel suo intervento egli ha ribadito che Ue, Onu e Nato rimangono stelle polari per l’Italia. sull’Unione europea afferma «l’avvio della legislatura europea è un’opportunità da non mancare per rilanciare l’Europa in direzione della responsabilità e della solidarietà e per aggiornare, con coraggio e visione, regole e assetti, ad esempio per quanto concerne la governance economica dell’Eurozona e dell’Unione». Sulla scelta invece della Nato e della collocazione atlantica dell’Italia e Conte chiarisce ogni dubbio affermando che non sono in discussione e che invece rappresentano l’architrave della politica estera italiane. Conte sulla Russia sostiene «È ormai a tutti gli effetti un player centrale in quasi tutti i principali teatri dove sono in gioco la sicurezza e la stabilità internazionali» – continua il suo intervento – «non possiamo quindi prescindere da Mosca per identificare le soluzioni alle crisi».

 

James Sekitoleko

Foto © Eurocomunicazione, James Sekitoleko, Quirinale, AgenParl, Ministero degli Affari Esteri

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James Sekitoleko
Cittadino italo-ugandese nato a Roma, Da sempre interessato ai temi della politica, dell’ambiente e soprattutto dell’innovazione digitale che sta cambiando profondamente i modi di vivere nella nostra società. Osservatore attento di Europa ed Unione europea. Persona curiosa a 360 gradi, coinvolto in varie realtà associative.

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