Caso Orlandi: terminato l’esame delle ossa nel Cimitero Teutonico

0
621

Nessun resto risalente a epoca successiva alla fine del 1800. L’interesse della Santa Sede e della famiglia continua. Le altre ipotesi allo studio

Domenica 28 luglio si sono concluse alle 12,30 le operazioni di datazione delle ossa rinvenute nel Cimitero Teutonico in Vaticano nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Il professor Arcudi, coadiuvato dal suo staff e alla presenza del perito nominato dalla famiglia Orlandi completate le analisi, di sei sacchi di ossa, non ha riscontrato alcuna struttura ossea risalente a epoca successiva alla fine del 1800.

Il consulente di parte aveva chiesto accertamenti di laboratorio per circa settanta reperti ossei ma il dr. Arcudi non ha avallato la richiesta in quanto tali reperti hanno datazioni antiche. I campioni sono stati repertati e trattenuti dalla gendarmeria vaticana a disposizione del Promotore di Giustizia. La nota vaticana ribadisce che la ricerca della verità, sulla scomparsa di Emanuela Orlandi è di precipuo interesse della Santa Sede, e della famiglia Orlandi.

Nella stessa nota si comunica che le ossa rinvenute a Roma in Villa Giorgina – via Salaria – sede della Nunziatura Apostolica ai primi di luglio, per le quali si era ipotizzato che appartenessero anche esse a Emanuela Orlandi, ed esaminate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono state restituite il 25 luglio in quanto i reperti risalgono a un periodo compreso tra il 90 e il 230 d.C.

Prosegue quindi il mistero della scomparsa della ragazza e non si esclude quanto asserito da Alì Agca che la stessa si trovi in una località del Medio Oriente, come anche rivelò nove anni fa in un suo libro, che presentò a Roma in una libreria di Borgo, una giornalista siriana che ne seguì le tracce e le perse in un piccolo Paese dell’Oriente ai confini con il deserto, ma non appurò mai se si trattasse della Orlandi o di altra ragazza rapita.

C’è comunque un’altra pista che va presa in esame: il giornalista de L’Espresso Emiliano Fittipaldi nel suo libro “Gli Impostori” edito qualche anno fa, asserisce di aver ricevuto da un dipendente Vaticano un dossier nel quale vi sarebbero «spese per la cittadina vaticana Emanuela Orlandi» nel periodo dal 1983 al 1997  ben 483 milioni di lire per vitto alloggio e spese “ginecologiche” per soggiorno a Londra della stessa Orlandi e risulterebbe, dal libro, che il vecchio dirigente della gendarmeria vaticana, Comm. Camillo Cibin, avrebbe compiuto frequenti trasferte a Londra dal 1985 al 1988 spendendo 18 milioni di lire. Il direttore della sala stampa vaticana dell’epoca, Greg Burke, in una nota chiarì che i documenti pervenuti a Fittipaldi, erano falsi e ridicoli, mentre il collega giornalista de La Stampa, Andrea Tornielli, senza mezzi termini  definì il tutto: ”documento patacca”.

 

Giancarlo Cocco

Foto © New York Times, Cruxnow, Biografie on line,

Articolo precedenteLepore e Biazzo vincitori del Gaspare Barbiellini Amidei
Articolo successivoXIII Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia
Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui