In Austria via libera dei Verdi e dei Popolari all’accordo di governo

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Previsto per martedì il giuramento del nuovo esecutivo. I conservatori dell’Oevp passano dall’ultima alleanza con l’ultradestra Fpoe agli ambientalisti

Dopo l’approvazione anche da parte del partito ecologista dei Verdi (“Gruene“) dell’accordo di coalizione e del programma di governo con i popolari dell’Oevp guidati dall’ex cancelliere conservatore Sebastian Kurz, l’Austria volta definitivamente pagina. E forse lo fa anche l’Unione europea, vista l’alleanza finora inedita a livello nazionale ed europeo. Gli ambientalisti, da sempre partito di opposizione, prendono il posto del partito dell’ultradestra Fpoe, caduto in disgrazia dopo gli scandali (soprannominati Ibizagate) del leader Heinz Christian Strache.

                            Kurz e Kogler

Il nuovo gabinetto si insedierà martedì 7 gennaio, circa 100 giorni dopo le elezioni legislative del 29 settembre, che si sono svolte con più di un anno e mezzo di anticipo rispetto alla precedente alleanza al potere, formata da conservatori e ultra nazionalisti. Il programma di governo per il periodo 2020-2024, concordato con il Partito popolare democristiano (Oevp) di Sebastian Kurz, che lo approvato all’unanimità ieri, ha ricevuto oggi un sostegno schiacciante da parte dei delegati al Congresso federale dei Gruene (Verdi) a Salisburgo.

Secondo lo statuto del partito ecologista il voto era vincolante per la firma del programma di coalizione per un futuro governo “turchese-verde” (Tuerkis-Gruene Koalition), ed è stato approvato con il 98,13% dei voti (246 a favore, 15 contrari e 3 astensioni). Il segretario degli ambientalisti Werner Kogler, aprendo i lavori, ha invitato i delegati ad esprimersi in modo critico, per non tradire l’elemento distintivo del partito. Subito seguito dalla coordinatrice della delegazione Ue, Monika Vana, che ha dichiarato di non essere in favore della coalizione, ma che avrebbe votato la fiducia per una scelta strategica in vista del futuro.

                       Ingrid Felipe

Ingrid Felipe, vice governatrice del Tirolo, si è espressa a favore della coalizione: «è molto più faticoso governare che stare all’opposizione, ma si ottiene molto di più» ha commentato, e a ragion veduta, visto che nel suo land già governa a fianco dell’Oevp. Le voci più critiche in assemblea sono state quelle dei giovani che hanno parlato di «programma neo-liberale non in corrispondenza col sentire dei Verdi». Il documento di 326 pagine, così come la distribuzione concordata dei portafogli, sono stati entrambi presentati giovedì 2 gennaio a Vienna dopo ardue trattative.

L’assunzione di responsabilità da parte ecologista per la partecipazione al governo, soprattutto al fine di far progredire l’agenda ambientale in Austria, avrà anche la capacità di evitare una seconda edizione della coalizione con il partito ultranazionalista Fpoe, che è fallita lo scorso maggio dopo lo scandalo per corruzione che ha coinvolto il suo ex leader, Heinz Christian-Strache, e ha portato alla caduta dell’esecutivo. L’Oevp di Kurz e i Gruene di Werner Kogler sono state le due formazioni che hanno ottenuto il maggior sostegno alle ultime elezioni: la prima col 37,5% dei voti (71 seggi) e la seconda rientrata in Parlamento da cui era stata esclusa nel 2017 con quasi il 14% (quarto dopo Oevp, Fpoe e socialdemocratici).

Kogler ha difeso il patto negoziato con Kurz – la sera di Capodanno – come “progetto pionieristico“. Anche se sono già coinvolti in diversi governi regionali austriaci, questa è la prima volta che i Verdi sono saliti al potere a livello nazionale. Ha anche sottolineato che potrebbe essere un precedente per altri Paesi dove c’è un rafforzamento del movimento ambientalista, da un lato, e delle tendenze conservatrici, dall’altro. L’Austria diventerà il quinto Paese dell’Unione europea ad avere una coalizione con un partito ambientalista, ma a differenza degli altri quattro – Finlandia, Svezia, Lussemburgo e Lituania – dove i Verdi sono in coalizione con i socialdemocratici o con i gruppi di centro-sinistra, questo austriaco sarà il primo caso in cui gli ambientalisti saranno alleati di un partito di centro-destra.

Per la prima volta, il gabinetto austriaco avrà poi una maggioranza femminile: nove dei diciassette ministeri saranno diretti da una donna (53%), oltre che da uno dei due segretari di Stato. Kurz, viennese 33enne, diventerà di nuovo il cancelliere federale austriaco e Kogler, un economista di 58 anni originario della Stiria e uno dei fondatori del movimento ambientalista della repubblica alpina, diventerà vice cancelliere e ministro della Cultura e dello Sport. Fra i punti dell’accordo la riduzione della povertà infantile, l’aumento della trasparenza del governo e la lotta al cambiamento climatico. Oltre all’ipotesi che l’Austria diventi carbon neutral entro il 2040, un decennio prima dell’obiettivo dell’Unione europea.

               Alexander Schallenberg

Nella squadra di governo gli incarichi più importanti saranno assegnati alla verde Leonore Gewessler che guiderà il super-ministero di Ambiente, Energia, Infrastrutture, Tecnologia e Innovazione. Nell’esecutivo per la prima volta ci sarà una politica con origine in una famiglia migrante, la giurista ecologista Alma Zadic, incaricata della Giustizia. La sua famiglia era emigrata in Austria dalla Bosnia in guerra quando lei aveva appena 10 anni. Il ministro degli Esteri ad interim, Alexander Schallenberg, sarà confermato nell’incarico, nonostante non sia formalmente un membro del partito Oevp.

Ai Popolari andranno i ministeri dell’Interno (Karl Nehammer), delle Finanze (Gernot Bluemel), della Difesa (Klaudia Tanner), dell’Economia (Margarete Schramboeck), dell’Integrazione e delle donne (Susanne Raab), degli Affari europei (Karoline Edtstadler), dell’Agricoltura (Elisabeth Koestinger), del Lavoro e Famglia (Christine Aschbacher) e dell’Istruzione (Heinz Fassmann). Altro incarico destinati ai Verdi sarà quello del Sociale (Rudolf Anschober). I due Sottosegretari saranno Magnus Brunner (Oevp) all’Ambiente e Ulrike Lunacek (Gruene) all’Arte e alla Cultura.

 

Claudia Lechner

Foto © Bluewin, Der Standard,

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