Con SMARTYS-COVID19 per monitorare e fermare la diffusione del virus

0
888

Progetto della Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico (CISE) presentato al Ministero dell’Innovazione e Digitalizzazione

La mobilitazione per fermare la diffusione del coronavirus è in pieno svolgimento. È una corsa contro il tempo.

Scienziati, medici virologi, istituti di ricerca epidemiologica stanno studiando come fermare e debellare questa pandemia che sembra configuare una terza guerra mondiale. Pandemia che ad oggi ha fatto registrare 1 milione di contagi, 50mila morti, ma anche 200mila ristabiliti a poco più di tre mesi dal primo caso a Wuhan, in Cina.

Tra gli istituti che stanno studiando per fermare il Coronavirus c’è la Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico (CISE) che, in collaborazione con alcune imprese trentine e campane, ha presentato al Ministero dell’Innovazione e Digitalizzazione un progetto finalizzato «alla tutela, alla prevenzione e al monitoraggio di singoli pazienti nelle proprie abitazioni, attraverso la raccolta di dati ambientali e biometrici, che consentano l’immediata analisi della soglia di criticità, attivando in automatico le unità sanitarie preposte all’assistenza domiciliare».

Il presidente della CISE, Giuseppe Romano, presenta lo SMARTYS-COVID19: «In sintesi proponiamo di utilizzare singole e innovative tecnologie, già sperimentate positivamente nella Provincia Autonoma di Trento (APP-GPS), e la consolidata dei dispositivi indossabili (werable device). Nel primo modulo oltre alla App, verrà utilizzato un braccialetto biometrico e attivata immediatamente la Control room 24 ore su 24 per 365 giorni. Nel secondo modulo, ulteriori parametri, verranno raccolti attraverso indumenti biometrici (maglia-reggiseno), già sperimentati e in uso a Taiwan.

La scelta dei due moduli progettuali, è stata adottata per rispondere alle attuali e urgenti esigenze di prevenzione, monitoraggio e assistenza domiciliare. Il primo modulo è immediatamente attivabile, mentre il secondo necessita di 90 giorni dall’approvazione dell’iniziativa.

«Si tratta» – continua Romano – «di dispositivi indossabili, di sensoristica ambientale, di un’App e di una piattaforma centralizzata con funzioni di middleware, che di seguito consenta l’analisi integrata del dato. Un progetto finalizzato all’aiuto e al sostegno concreto, nell’ambito della salute, nel socio sanitario e socio economico, che in questo momento epocale deve affrontare diffuse criticità. Ci auguriamo che presto questa nostra proposta venga positivamente accolta dal Ministero, così da poter integrare il nostro servizio a supporto di quelli socio-sanitari già attivi nelle varie Regioni, auspicando di alleggerire significativamente il carico critico alle strutture sanitarie».

 

Enzo Di Giacomo

Foto © CISE

Articolo precedenteCommissione vara il “Sure” ma manca un Piano complessivo
Articolo successivoNegli Stati Uniti superati i 300.000 casi e le 8.000 vittime
Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui