Progetto della Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico (CISE) presentato al Ministero dell’Innovazione e Digitalizzazione
La mobilitazione per fermare la diffusione del coronavirus è in pieno svolgimento. È una corsa contro il tempo.
Scienziati, medici virologi, istituti di ricerca epidemiologica stanno studiando come fermare e debellare questa pandemia che sembra configuare una terza guerra mondiale. Pandemia che ad oggi ha fatto registrare 1 milione di contagi, 50mila morti, ma anche 200mila ristabiliti a poco più di tre mesi dal primo caso a Wuhan, in Cina.
Tra gli istituti che stanno studiando per fermare il Coronavirus c’è la Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico (CISE) che, in collaborazione con alcune imprese trentine e campane, ha presentato al Ministero dell’Innovazione e Digitalizzazione un progetto finalizzato «alla tutela, alla prevenzione e al monitoraggio di singoli pazienti nelle proprie abitazioni, attraverso la raccolta di dati ambientali e biometrici, che consentano l’immediata analisi della soglia di criticità, attivando in automatico le unità sanitarie preposte all’assistenza domiciliare».
Il presidente della CISE, Giuseppe Romano, presenta lo SMARTYS-COVID19: «In sintesi proponiamo di utilizzare singole e innovative tecnologie, già sperimentate positivamente nella Provincia Autonoma di Trento (APP-GPS), e la consolidata dei dispositivi indossabili (werable device). Nel primo modulo oltre alla App, verrà utilizzato un braccialetto biometrico e attivata immediatamente la Control room 24 ore su 24 per 365 giorni. Nel secondo modulo, ulteriori parametri, verranno raccolti attraverso indumenti biometrici (maglia-reggiseno), già sperimentati e in uso a Taiwan.
La scelta dei due moduli progettuali, è stata adottata per rispondere alle attuali e urgenti esigenze di prevenzione, monitoraggio e assistenza domiciliare. Il primo modulo è immediatamente attivabile, mentre il secondo necessita di 90 giorni dall’approvazione dell’iniziativa.
«Si tratta» – continua Romano – «di dispositivi indossabili, di sensoristica ambientale, di un’App e di una piattaforma centralizzata con funzioni di middleware, che di seguito consenta l’analisi integrata del dato. Un progetto finalizzato all’aiuto e al sostegno concreto, nell’ambito della salute, nel socio sanitario e socio economico, che in questo momento epocale deve affrontare diffuse criticità. Ci auguriamo che presto questa nostra proposta venga positivamente accolta dal Ministero, così da poter integrare il nostro servizio a supporto di quelli socio-sanitari già attivi nelle varie Regioni, auspicando di alleggerire significativamente il carico critico alle strutture sanitarie».
Enzo Di Giacomo
Foto © CISE