Tajani: decisioni Ue testamento politico per generazioni future

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L’ex presidente del Parlamento europeo invia una lettera ai deputati popolari: Ppe guidi integrazione comunitaria. Il circolo Esperia lancia petizione pubblica per l’istituzione degli Eurobond per fronteggiare l’emergenza Coronavirus

«Cerchiamo di rimettere al centro delle nostre politiche i valori cristiani che hanno ispirato De Gasperi, Schuman e Adenauer. Loro, sono stati in grado di costruire una nuova Europa dopo la distruzione causata da due guerre mondiali. Quarant’anni dopo, Helmut Kohl è stato capace di ottenere la riunificazione della Germania e il suo eccellente traguardo diplomatico ha dato nuova linfa vitale al progetto europeo. Mentre altri leader della Democrazia Cristiana europea sono stati in grado di traghettare i Paesi dell’ex blocco sovietico verso la democrazia. Oggi il Partito popolare europeo (Ppe) ha davanti a se la stessa responsabilità storica: dobbiamo guidare il processo d’integrazione europea verso il futuro. Il nostro ruolo è quello di guidare i cambiamenti storici per avere un’Europa migliore».

Così Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento europeo, attualmente vicepresidente di Forza Italia e del Ppe, in una lettera inviata ai deputati del Ppe e pubblicata ieri dal quotidiano Avvenire. «Un giorno» – prosegue – «vorrò raccontare ai miei nipoti la seguente storia: l’Europa era sull’orlo del collasso ed eravamo esposti al rischio che diventasse un’altra volta un nuovo campo di battaglia, ma invece siamo stati in grado di ricostruirla! Abbiamo un passato comune e oggi condividiamo uno stesso male. Per questo non possiamo dimenticare che abbiamo davanti a noi un futuro comune. Scriviamo insieme e con coraggio un’altra pagina di storia all’altezza dei tempi. Coraggio!».

Tajani ha inspirato inoltre la creazione del circolo Esperia, nato da qualche mese a Bruxelles sull’esempio dell’Agorà greca, che ha lanciato una petizione pubblica per l’istituzione degli Eurobond per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. La petizione in pochi giorni ha superato le 2.000 firme. In queste ore drammatiche si sta combattendo la battaglia politica tra chi vuole cambiare l’Europa e costruire finalmente una casa comune solidale e davvero vicina ai popoli europei, superando gli egoismi nazionali e la dicotomia Nord/Sud. La Banca centrale europea (Bce) ha dichiarato, dopo i primi tentennamenti, che mette in campo qualunque azione di politica monetaria per sostenere i Paesi Ue a uscire da questa crisi senza precedenti. Questo virus non conosce confini, non distingue colori della pelle e se ne infischia di quale lingua parliamo. Ecco perché occorre una risposta complessiva europea in uno spirito di solidarietà. L’Unione europea o ne uscirà forte e unita o imploderà.

«Per garantire la stabilità dell’area dell’euro e consentire la ricostruzione dell’economia europea post crisi, occorrono gli #Eurobonds per coprire gli sforzi finanziari che ogni Stato europeo sta fronteggiando e a beneficio dell’intera economia europea. Gli Stati dispongono di margini finanziari modulari che devono confluire per reagire a questa improvvisa crisi economica di cui non hanno colpa. Il Circolo Esperia vi invita dunque a firmare, diffondere e condividere sui social questa petizione!». Come hanno ricordato oggi in una intervista su La Stampa, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas e il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz, le madri e padri fondatori dell’Europa sapevano che la solidarietà europea non è una strada a senso unico, quanto piuttosto un’assicurazione sulla vita per il nostro Vecchio Continente. Ed è in quest spirito che dobbiamo agire in questa crisi epocale. Tutte le risorse a disposizione dell’Unione europea debbono essere finalmente utilizzate per fronteggiare la guerra, attraverso la Bce e la Bei (Banca europea per gli investimenti), con strumenti come il Mes, il progetto Sure e il bilancio pluriennale europeo. Ci sono poi l’Efsi, il Fondo europeo degli investimenti (EIF), che possono sbloccare liquidità per otto miliardi di euro per circa 100.000 imprese medio-piccole.

Il Circolo Esperia, alla vigilia delle decisioni del Consiglio europeo, chiede di far sentire la voce dei cittadini firmando la petizione! Si tratta di un segnale chiaro e forte per rimodellare e rilanciare il progetto europeo. Il vicepresidente del Ppe Antonio Tajani, nella sua missiva, ha scritto a tutti i colleghi del gruppo politico per riflettere sul momento cruciale per porre le basi per un cambio di marcia dell’intera Ue. «È un vero testamento politico per le generazioni future che punta sulla riscoperta dei valori cristiani per ricostruire la dimora europea. O l’Europa reagisce con determinazione o sarà rasa al suolo. O la barca europea viene equipaggiata con gli stessi strumenti in mano ai governi nazionali o ci ritroveremo in una barca senza remi, ingovernabile. L’esortazione è diretta in particolare ai falchi del Nord per superare empasse ed egoismi e rilanciarsi assieme. È una sfida comune e va vinta vinta assieme, da tutta l’Europa. È l’ora del coraggio e della solidarietà. È l’ora dell’Europa!».

https://www.facebook.com/Eurocomunicazione/videos/629716600933170/

 

Nino Cingolani

Foto e video © Esperia, Eurocomunicazione

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Nino Cingolani
Nino Cingolani, giornalista freelance principalmente per testate online. Esperto d'Europa, con uno sguardo balcanico e all'Est del vecchio continente, di media, di musica e di questioni di cuore.

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