Recovery Fund, il ritorno dell’asse franco-tedesco

0
1064

Berlino e Parigi hanno deciso: 500 miliardi a fondo perduto e via libera ai bond comunitari

Trasferimenti a fondo perduto per 500 miliardi di euro incardinati nel Bilancio pluriennale europeo e da reperire con l’emissione di titoli di debito comune emessi dalla Commissione. La proposta franco-tedesca annunciata da Angela Merkel ed Emmanuel Macron segna un passaggio cruciale nella difficile trattiva tra i 27 Paesi dell’Unione europea che in queste settimane lavorano a un’intesa per il Recovery Fund. E ristabilisce quell’asse Parigi-Berlino di cui da qualche tempo si erano perse le tracce. E che ieri il presidente francese e la cancelliera tedesca non solo hanno “rispolverato“, ma con una certa soddisfazione hanno mostrato all’Ue come più forte e decisivo che mai.

Germania e Francia, dunque, hanno detto sì a “trasferimenti diretti”, non a prestiti come vorrebbero ostinatamente Olanda, Austria, Finlandia, Danimarca e Svezia. Le risorse del fondo “‘non saranno rimborsate dai destinatari” ma da tuttigli Stati membri“, verranno messe a disposizione per “i settori e le regioni” più colpiti e reperite sul mercato direttamente dalla Commissione europea che potrà emettere bond comunitari. Italia, Spagna e la stessa Francia dovranno però accontentarsi e vedere dimezzata la cifra di 1.000 miliardi chiesti inizialmente. Le “dotazioni” a fondo perduto non supererebbero i 500. Ora la proposta è sul tavolo di Ursula Von der Leyen. La presidente della Commissione ha pochi giorni di tempo per trovare una sintesi tra i “rigoristi” del Nord Europa e i Paesi del Sud. E delineare in che modo agganciare il Fondo per la Ripresa al Bilancio Ue. Il 27 maggio è attesa al Parlamento europeo per illustrare nel dettaglio il Recovery Plan, quello che dovrebbe essere il “bazooka” da mettere in campo contro lo choc economico che il lockdown imposto dalla pandemia ha causato.

Da Roma Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto sapere che quello franco-tedesco è «un primo passo importante nella direzione auspicata dall’Italia. Ma per superare la crisi e aiutare imprese e famiglie serve ampliare il Recovery Fund». Il premier italiano si è detto «fiducioso in una proposta ambiziosa da parte della Commissione europea». C’è ottimismo, ovviamente.

Di certo, la sortita dei due “big” dell’Ue – Francia e Germaniadi nuovo insieme e “allineati” sposta gli equilibri visti negli ultimi mesi. La Merkel ora “lascia andare” le spinte intransigenti dei Paesi del Nord Europa. E detta la sua linea, anche a loro. Idem fa Macron con i Paesi del Sud. Dietro le quinte dell’Ue Parigi e Berlino hanno portato avanti la loro partita. E tracciato la strada del Recovery Fund.

 

Annamaria Graziano

Foto © Suddeutsche Zeitung, Firstonline

Video © Eurocomunicazione/Euronews

 

Articolo precedenteInizia la Fase 2, cosa ci aspetta nei prossimi mesi
Articolo successivo“Effetto quarantena. Chi siamo e cosa saremo nella stagione del Covid-19”
Annamaria Graziano
Giornalista professionista, esperta di comunicazione istituzionale, ideatrice e curatrice di corsi di formazione ed eventi culturali, ha iniziato l'attività giornalistica alla Cronaca di Roma del quotidiano 'Il Tempo'. Ha lavorato presso la Camera dei Deputati e la Regione Lazio e ricoperto il ruolo di capo Ufficio stampa del PON Sicurezza presso il ministero dell'Interno. Da anni segue con particolare attenzione le dinamiche delle istituzioni dell'Ue e i temi legati alla Costituzione italiana e al suo rapporto con i Trattati europei. Si occupa anche di legalità, diritto, parità di genere e governo del territorio. Appassionata di storia e arte, ama New York e le colline toscane del Casentino.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui