Dal Regno Unito agli Stati Uniti, ma anche in Germania e fino a Melbourne in Australia, nuovi focolai e balzi nel numero di contagi impongono un passo indietro
Le misure restrittive per contrastare la diffusione del Covid-19 ricompaiono in molte parti del mondo, anche lì dove il peggio sembrava passato: dal Regno Unito agli Stati Uniti, ma anche in Germania e fino a Melbourne in Australia, nuovi focolai e balzi nel numero di contagi impongono un passo indietro. A Leicester, nell’Inghilterra centrale, un’impennata di test positivi porta un ritorno al completo lockdown proprio mentre per il resto della Gran Bretagna si prospettano nuove aperture a partire dal 4 luglio. Da subito chiudono nuovamente i negozi non essenziali, da domani anche le scuole mentre si ristabiliscono i limiti agli spostamenti.
L’allarme torna alto in Germania per un nuovo focolaio esploso in un’azienda bavarese di catering con almeno 44 persone risultate positive al test per il coronavirus. Fra i contagiati ci sono anche 10 richiedenti asilo del centro di accoglienza di Hechendorf, da dove sarebbe partito l’allarme sull’epidemia. L’impresa di catering, che è stata chiusa sabato scorso per 14 giorni, rifornisce anche la mensa della clinica universitaria Grosshadern di Monaco, che ospita circa 2.000 pazienti, ulteriore elemento che fa da moltiplicatore della paura.
Il governatore di New York, Andrew Cuomo, di raddoppiare il numero degli Stati Usa i cui residenti dovranno sottoporsi alla quarantena una volta arrivati nella Grande Mela. La stessa decisione è stata presa dai vicini Stati del New Jersey e del Connecticut. Nella lista ci sono molti degli Stati del Sud già considerati “a rischio”, ma c’è anche la California prima non considerata e c’è l’Arizona, dove intanto, alla luce di un repentino aumento di casi, con un ordine esecutivo, il governatore Doug Ducey chiude tutto per 30 giorni: bar, palestre, cinema, parchi acquatici e piscine. Gli assembramenti sono limitati sia all’esterno che al chiuso e sono vietati gli eventi con più di 50 persone.
All’altro capo del mondo, in Australia, tornano in quarantena anche 10 quartieri nella periferia di Melbourne e le misure resteranno in vigore fino al 29 luglio. Ma sono le notizie che provengono dalla Cina a preoccupare, con l’emergere continuo di nuovi virus, come collage di frammenti genetici che in alcuni casi possono diventare una minaccia per l’uomo. L’ultimo arrivato è il virus G4 EA H1N1 appena scoperto in Oriente, un lontano parente del virus responsabile del virus H1N1 che ha causato la pandemia del 2009 che, dopo essersi adattato all’uomo, è tornato nei maiali.
Fiasha Van Dijk
Foto © The Times, Rai News, RNZ