Da Londra alle Marche e ritorno

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La storia di Igor e della sua famiglia, che “grazie” al Covid-19 ha aperto Tenuta Fonte Moscò

Ogni crisi è un’opportunità. Questo deve aver pensato Igor Iacopini, titolare del ristorante Rossodisera, tempio della cucina tradizionale marchigiana a Covent Garden, zona centrale dei teatri di Londra, ora semi deserta. Si è messo in auto con la compagna Tamara e il figlio ed è tornato nella sua terra, le Marchesporche” come le definisce lui. Quelle colline dolci, verdi e sinuose tra i monti Sibillini e le spiaggie del Mar Adriatico a sud del Conero, la provincia di Fermo. Ai più nota per Tod’s e Della Valle.

Igor ci racconta: «nell’era della solitudine/alienazione da Covid-19 ho sentito la necessità di avere vicini famiglia e amici per creare con loro una nuova realtà locale. È grazie alle persone a me care che sta nascendo Tenuta Fonte Moscò, ognuno sta aiutando come può e ne sono grato». Il padre di Igor viene dalla campagna e ne conosce i segreti, con verve artistica ha realizzato l’insegna in legno, Katiuscia, la cognata, da una mano in cucina. Mentre suo marito tiene d’occhio i bimbi alle prese con estenuanti giri in bici intorno al casale. Tamara e il padre assistono mentre sbancano la terra per realizzare un secondo orto. L’idea è di ampliare la scelta di prodotti ortofrutticoli km 0 e inebriare l’ambiente di erbe aromatiche, timo e lavanda. Con una vista mozzafiato sulla valle, l’agriturismo si compone di 5 camere doppie con possibilità di aggiunta letto per bimbi. Per loro tanto spazio per giocare in piscina (cintata in legno per sicurezza), raccogliere le uove nel pollaio o correre nei campi di ciliegio e noci. Per i genitori la Tenuta offre sala biliardo, sala lettura con caminetto per i mesi freddi e una terrazza soleggiata al piano stanze per quelli caldi. La vera forza di Fonte Mosco è la cucina. È qui che si esprimono i sapori, le tradizioni e i valori delle Marche.

Lo chef Matteo, una passione da sempre per la cucina, ha imparato a fare la pasta in casa con la nonna, sperimenta con ingredienti freschi l’offerta delle aziende locali tutte a conduzione familiare. A colazione ti sorprende con yogurt biologici appena fatti, crostate di mele, torta al cioccolato con marmellata di more e frutta di stagione appena colta. La cucina è rustica e genuina. Abbiamo apprezzato una pasta corta condita al ragù di coniglio, tagliatelle al gustoso sugo di papera, una saporita arista di maiale al pomodoro servita con taccole (fagiolini verdi larghi), agnello ruspante su patate arrosto e torte salate con uova di giornata e verdure dell’orto, «produci e metti a tavola, l’essenza della genuinità» dice Igor. Al vicino caseificio si è rifornito di ricotta, fiordilatte, stracchino e cacciotta stagionata servita con la salsa di mele dello chef. Il tutto innaffiato dai migliori vini marchigiani, bianco passerina e verdicchio di Jesi, rosso piceno e dei colli maceratesi. Per gli intenditori birra cereal “Pils” prodotta dal Laboratorio della Birra nel vicino Monte Giberto (Fm).

Fonte Moscò prende il nome da una vecchia fontana pubblica sulla strada che porta alla Chiesa di San Marco di Ponzano di Fermo. Spettacolare esempio di romanico risalente al XII Secolo, la chiesa sorge su area insediata in età romana, composta di tre navate, con un’imponente torre del campanile che svetta in un silenzioso giardino di olivi secolari. A pochi minuti di auto si raggiungono due dei “Borghi più belli d’Italia”. Moresco, perla della Valle dell’Aso, cintato da possenti mura, ha una torre eptagonale che punta i suoi sette lati verso il Monte Sibilla, da sempre luogo di magia e mistero. Risalendo verso la piazza,  triangolare trionfo dell’architettura medioevale, ci si trova in un cortile porticato, già navata delle chiesa, qui è possibile apprezzare un affresco di Madonna con Bambino realizzato dal pittore Vincenzo Pagani. A Torre di Palme invece si sale per l’aperitivo, ma anche per le botteghe storiche, le gallerie d’arte, le numerose chiesette e la panoramica vista sul mare marchigiano con il Conero che sovrasta Porto San Giorgio.

Quando rientri a Fonte Moscò aperitivo a base di spumante brut rosè, pane casareccio e ciauscolo, il re dei salami marchigiani. Sotto l’ampio portico, il tramonto fuoco all’orizzonte, apprezzi i ritmi lenti, pacati, umani di questa terra. 15 anni fa Igor aveva caricato i mattoni della casa di campagna di famiglia dell’800 e aperto a Londra, sopravvivendo a crisi finanziaria e Brexit. Ora ti racconta del ritorno alle proprie origini pensato da tanto, un richiamo alla campagna, una voglia di genuino, di cielo, di natura. L’idea è di tornare con famiglia a Londra a settembre: «Il blocco finirà presto e non vediamo l’ora di ripartire, abbiamo una clientela che ci ama e ci aspetta. Anche se ora le mie energie sono concentrate qui a Ponzano, è a Londra che è cominciato tutto, in fondo si tratta dello stesso sogno che si trasforma secondo forme e sfide diverse». Una storia umana fatta di amore per la propria terra e un forte senso di solidarietà familiare.

 

Marco Colombo

Foto © Marco Colombo

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