L’amore e il piacere per il cibo attraverso la cucina dello chef Ricardo Takamitsu
Sambamaki, nel cuore del quartiere Prati di Roma, festeggia il suo quinto anniversario e si conferma un ristorante raffinato, comodo e accogliente. Le dimensioni della sala, lo stile del locale e il limitato numero dei coperti su due piani sono il frutto di una precisa scelta: offrire la massima attenzione ai bisogni del cliente e ricreare un’atmosfera rilassante all’insegna dell’ottima cucina.
Lo chef nippo-brasiliano
Qui nascono, sotto la guida dello chef Ricardo Takamitsu, le nuove proposte che aggiornano ogni mese il menù di Sambamaki.
Takamitsu, di madre giapponese e padre brasiliano, ha appreso la tecnica del sushi a San Paolo, sua città natale, da uno dei migliori maestri di sushi. Negli anni, girando il mondo, è riuscito a trovare l’esatto equilibrio unendo la tecnica del sushi alla fantasia e ai colori del Brasile. I suoi piatti sono quadri colorati che invogliano, chi li guarda, a provarne il gusto.
Ospite spesso in tv
Docente della scuola di cucina “A Tavola con lo chef”, ha anche partecipato a varie trasmissioni televisive. Come la “Prova del Cuoco” con Antonella Clerici, le “Iene” e “l’Eredità”. Trasmettendo l’amore per la sua cucina da lui definita «internazionale, fusion e il sushi come non avete mai visto prima». Chi potrebbe smentirlo?
Quest’anno, inoltre, il grande traguardo dello chef è stato il premio internazionale “Focus Brasil Awards Speciale 2020” come riconoscimento della sua professione in Italia. «Il premio è arrivato in un momento difficile per tutti a causa della pandemia mondiale di Covid-19. Per me è stato come un segno dal cielo per darmi coraggio, per andare avanti con passione e con la solarità che mi contraddistigue» dichiara Takamitsu.
Solo mascherine trasparenti
Non è un caso, infatti, la scelta di mascherine trasparenti per sé e per il suo staff al fine di far mostrare sempre ai suoi clienti un sorriso coinvolgente capace trasmettere allegria e serenità. Un sorriso che è, effettivamente, uguale in tutte le lingue!
Ricardo è definito uno chef carismatico ed effettivamente lo è: in cucina prevale la sua indole giapponese per la costanza, la precisione e l’ordine. Ma la sua personalità appartiene anche alla terra brasiliana caratterizzata dall’allegria e da una sana competizione, evidente in ogni progetto che desidera realizzare.
Riesce ad emozionare i suoi clienti attraverso i suoi piatti e a far capire che ha sempre una sua identità. Cioè una sintonia con il suo modo di cucinare, libero di lasciarsi andare ad essere se stesso, collaborando per il raggiungimento di un obiettivo comune. Assegnando ruoli e spazi, rinforzando l’intesa e ottenendo gratificazioni che derivano dall’ottimo lavoro di squadra con il suo staff.
L’attenzione dei clienti dal momento dell’aperitivo sino al dolce. Le innumerevoli spiegazioni e digressioni sulle tecniche culinarie e le materie prime usate sono possibili solo grazie alla volontà di creare un luogo lontano dalla filosofia del “mangia e fuggi”.
Una temakeria unica
Sambamaki vuole, infatti, essere una temakeria nippo–brasiliana unica. Un’oasi della buona tavola, un locale dove un pasto deve costituire una esperienza conviviale e sensoriale di altissima qualità.
«Il menù si basa su ricette salutari, con prodotti stagionali che creano piatti colorati e gustosi. L’ispirazione delle ricette viene dalla mia terra ma anche dai viaggi e dalla curiosità verso le altre culture, per creare sapori sorprendenti con tecniche di cottura contemporanee» afferma lo chef.
Le prelibatezze
Il suo impegno è da sempre rivolto al cibo fresco che è al centro della sua professione. Il “Percorso di crostacei in 8 pezzi” ne è la dimostrazione: la degustazione ha inizio con lo “Scampo aromatizzato al lime” per proseguire con il “Gambero di Mazara del Vallo” e passare poi al “Gambero di mare profondo dell’Alaska”. Arrivati a questo punto si potrà essere pronti per l’esplosione di sapori finali della “Capasanta con burro scottato al tartufo”. Un piatto che conquisterà al primo morso e del quale ci si innamorerà all’ultimo con ogni certezza.
Inoltre, si può continuare ad arricchire il proprio pasto con favolosi “temaki” dall’alga croccantissima, “sushi”, “sashimi” freschissimi e “urumaki”, a cui si affiancano salse saporite e piccanti. Anche i dolci, a base di frutta esotica, cioccolata e crema di latte sono una vera tentazione da non perdere.
Mente e cucina aperta
La cucina dello chef Ricardo Takamitsu è aperta come la sua mente perché cucina ogni giorno con gusto, calore e amore. Desidera condividere il suo entusiasmo con i suoi ospiti affinché possano non solo apprezzare i suoi piatti ma anche divertirsi in ottima compagnia per andare via soddisfatti, ritemprati e diffondendo positività.
Le esperte dei vini e cocktail
La carta dei vini, presentata dall’affascinante sommelier Emanuela Scatena, parla e ha tanto da dire: territori, produttori, evoluzioni, cantine, millesimi, c’è un mondo da raccontare. La carta dei vini è fornita di etichette che possono accontentare anche i palati più esigenti, con l’obiettivo di far scoprire la straordinaria ricchezza enologica del “Belpaese” e mettendo in evidenza le singolarità e le eccellenze di ogni singola regione.
I cocktail sono invece firmati da Juliana, talentuosa bar tender che viene da San Paolo per far provare i colori e i sapori del suo Paese: assaporare i drink internazionali che seguono in maniera rigorosa le ricette dei maestri della storia della mixology ma soprattutto i famosi Samba cocktail a base di caipirinha, saké, vodka e frutta esotica. Niente di meglio per esaltare l’esperienza gastronomica Sambamaki.
L’invito quindi è quello di farsi trasportare dai gustosi e squisiti piatti in un viaggio alla scoperta del piacere e dei sapori di eccellenza del Giappone e del Brasile ma anche del Belpaese.
L’unica pecca…
Una volta entrati nel mondo di Sambamaki bisognerà solo rilassarsi perché a stupire ci penserà lo Chef.
C’è però un rischio a cui si va incontro da Sambamaki: solo il pensiero di lasciare il proprio tavolo per ritornare ai propri impegni giornalieri diventa un’impresa veramente difficile perché tutti i servizi che offre lo chef e il suo staff creano una dolce e sorprendente dipendenza.
Francesca Sirignani
Foto © Francesca Sirignani