Giornata mondiale dei diritti umani

0
2522

Tema del 2020 “Riprendersi meglio – Battersi per i diritti umani”

Il 10 Dicembre 2020 si festeggia il 69esimo anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani. Approvato nel 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha come fondamento “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.

La dichiarazione

Ogni 10 dicembre in tutto il mondo ricorre la Giornata mondiale dei diritti umani. Lo scopo è promuovere l’attuazione dei trenta articoli di cui è composta la Dichiarazione. Un documento fondamentale, che proclama i diritti inalienabili a cui tutti hanno diritto in quanto esseri umani. Indipendentemente da razza, colore, religione, sesso, lingua, opinione politica. Disponibile in più di 500 lingue, è il documento più tradotto al mondo.

Storia

L’idea dei Diritti Umani risale a tempi antichi, ma il concetto moderno emerse soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quest’ultima aveva coinvolto gran parte degli Stati dal 1939 al 1945. Verso la sua fine le città di tutta l’Europa e dell’Asia si erano ridotte a cumuli di macerie, e con loro anche gli uomini. L’Umanità aveva urgente bisogno di superare gli errori e gli orrori commessi durante il conflitto mondiale. Il genocidio degli ebrei aveva idolatrato e inneggiato la morte e disprezzato e negato la Vita. Ecco, quindi, che la necessità, l’urgenza e il bisogno di ritrovare quell’Umanità smarrita durante le due Guerre Mondiali si radicarono nei valori universali che sono alla base della Dichiarazione.

I 50 Stati che impugnarono la Carta Universale dei Diritti Umani speravano di iniziare a percorrere la strada del cambiamento. Per giungere al rispetto per tutti gli uomini. La Dichiarazione fu redatta da rappresentanti di tutte le regioni e tradizioni giuridiche. Nel tempo fu accettato come un contratto tra i governi e i loro popoli. Da allora è servito come base per un sistema in espansione di protezione dei diritti umani che oggi si concentra anche su gruppi vulnerabili come persone con disabilità, popolazioni indigene e migranti.

Tema 2020

Lo slogan scelto per questa edizione della Giornata mondiale per i diritti umani èRecover BetterStand up for Human Rights” (Riprendersi meglio – Battersi per i diritti umani). Focus sulla pandemia e sulla necessità di assicurarsi che i diritti umani siano al centro degli sforzi di ripresa.

Incremento della povertà, aumento delle disuguaglianze e delle discriminazioni sono alcuni degli effetti della pandemia da Covid-19 che ha mostrato lacune nella protezione dei diritti umani. In occasione di questa Giornata, le Nazioni Unite hanno voluto pubblicare un manifesto programmatico per affrontare le principali criticità emerse con forza in questo 2020:

  • mettere fine a discriminazioni di ogni tipo: la discriminazione strutturale e il razzismo hanno alimentato la crisi. L’uguaglianza e la non discriminazione sono requisiti fondamentali per un mondo post-Covid
  • affrontare le diseguaglianze: è necessario promuovere e proteggere i diritti economici, sociali e culturali per un nuovo contratto sociale
  • incoraggiare la partecipazione e la solidarietà: dagli individui ai governi, dalla società civile e dalle comunità di base al settore privato, tutti hanno un ruolo nella costruzione di un mondo post-Covid migliore per le generazioni presenti e future
  • promuovere lo sviluppo sostenibile: i diritti umani, l’Agenda 2030 e l’accordo di Parigi sono le pietre angolari di una ripresa che non lasci indietro nessuno.

Italia

Come ogni anno il report di Amnesty International ci dà un quadro generale sulla situazione dei diritti umani nel mondo. L’indagine 20192020, per quanto riguarda il Belpaese, si è concentrata in particolare sul tema dei flussi migratori, del diritto all’alloggio, della tortura e maltrattamenti e del commercio di armi. In particolare, per quanto riguarda rifugiati e richiedenti asilo, “secondo le stime” – si legge nel rapporto – “a poco più di un anno dall’entrata in vigore del decreto legge 113/2018, che ha abolito lo status di protezione umanitaria, ad almeno 24 mila persone è stato negato uno status legale, limitando il loro accesso all’assistenza medica, all’alloggio, ai servizi sociali, all’istruzione e al lavoro, lasciandoli in una condizione di vulnerabilità a sfruttamento e abusi”.

Diverse segnalazioni sono state fatte in merito a continue violazioni del diritto dei rom a un alloggio adeguato. “Migliaia di rom sono rimasti in campi segregati, nella maggior parte dei casi in condizioni abitative al di sotto degli standard. Per i rom l’accesso agli alloggi popolari è rimasto sproporzionalmente limitato”.

Segnalati anche nuovi casi di tortura e maltrattamenti. Nel settembre del 2019, “15 agenti di custodia sono stati indagati per molteplici reati. Anche di tortura aggravata, in relazione all’aggressione contro un detenuto avvenuta nel carcere di San Gimignano, in provincia di Siena, nel 2018“.

Una buona notizia, infine, arriva dal commercio di armi, con il governo italiano che da luglio 2019 ha sospeso la vendita ad Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti di bombe aeree e missili.

 

Ginevra Larosa

Foto © Daily Muslim, Gov, Diritti umani, Coe
Video © Eurocomunicazione

 

Articolo precedenteGiornata mondiale anticorruzione, in aumento i crimini finanziari
Articolo successivoEuropean Business Summit 2020, economia e politica alla dura sfida del Covid-19

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui