L’adattamento è il segreto del successo nella rivoluzione dei trasporti in Europa

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Editoriale di Adina-Ioana Vălean, commissaria europea responsabile dei trasporti, per Eurocomunicazione

Mentre, qualche giorno fa, gli aerei sorvolavano l’Atlantico carichi di vaccini, abbiamo avvertito la sensazione di un nuovo inizio. Proprio come il sole sorge all’alba, così è rinata la fiducia del mercato e si è destato un rinnovato ottimismo.

Quando la Lombardia era la più colpita

Ci siamo lasciati alle spalle i giorni cupi della scorsa primavera, quando i camion lasciavano la Lombardia, all’epoca epicentro del coronavirus nel nostro continente, per portare kit di prova ovunque fossero necessari: e lo erano, in molte parti d’Europa. Quei camion erano un’ancora di salvezza per il sistema sanitario, così che potesse far fronte alla nuova realtà.

Trasporti permettevano l’arrivo di aiuti e scorte

Altrove, malgrado le modifiche quasi quotidiane delle restrizioni ai viaggi internazionali, le navi continuavano ad attraccare nei porti europei con il loro carico di componenti e materie prime necessari alle fabbriche europee per mantenere le linee di produzione operative.

E permettevano all’economia di circolare

Potrei stilare una lista infinita di esempi analoghi, ma non farei che ribadire un concetto ovvio: i trasporti sono la spina dorsale della nostra economia e rafforzano il nostro mercato unico.

Il ritorno dei vettori aerei

Anche se è l’immagine degli aerei ad aver riacceso le nostre speranze, non dimentichiamoci che questo mezzo di trasporto è parte di un settore che non intravede ancora quella flebile luce in fondo al tunnel.

La nuova strategia Ue per una mobilità sostenibile

Il 9 dicembre abbiamo lanciato la nostra strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, che ha posto le basi per il varo di riforme fondamentali del nostro sistema dei trasporti. Molti potrebbero chiedersi se questo sia davvero il momento giusto per questa iniziativa.

Il momento giusto per una riforma del sistema dei trasporti

La verità è che spesso è la crisi a innescare il cambiamento, innanzitutto mostrandoci chiaramente i difetti di un dato sistema. Per dirla, con un certo cinismo, come Churchill, “mai sprecare una buona crisi“.

Modernizzare l’industria continentale

In questa fase di ricostruzione dobbiamo vedere il processo ricostruttivo come un’opportunità di cambiamento, un cambiamento che offre all’industria europea prospettive in tutte le catene del valore in termini di modernizzazione, creazione di posti di lavoro di alta qualità e sviluppo di nuovi prodotti e servizi, e la porta ad ambire alla leadership mondiale.

1.800 miliardi per la ricostruzione

Il piano dell’Ue per la ripresa dell’Europa contiene un pacchetto di incentivi del valore di 1.800 miliardi di euro a sostegno di tale ricostruzione, e il settore dei trasporti rientra tra i beneficiari. Per i vari flussi di finanziamento saranno prioritari i progetti che mirano ad offrire valore aggiunto europeo e sul piano sociale, ambientale ed economico.

L’Europa è comunque già tra i leader in determinate tecnologie di trasporto

A livello mondiale il settore dell’aviazione si sta adoperando per conseguire una maggiore efficienza, e un sistema innovativo di gestione del traffico aereo consentirebbe di ridurre sia i costi che le emissioni. L’Europa è all’avanguardia nella digitalizzazione della gestione del traffico aereo. Il primo aeroporto ad aver utilizzato una torre di controllo digitale si trova a Ornskoldsvik, nella Svezia settentrionale.

L’esempio dei centri di controllo virtuali

I centri di controllo virtuali non sono caratterizzati dall’iconico stile architettonico delle torri aeroportuali, ma compensano tale mancanza con tecnologie di prim’ordine. In pratica, le telecamere ad alta definizione posizionate sulle piste, abbinate a sensori e sovrapposizioni grafiche, creano immagini degli aeroporti analoghe alla vista dalle vetrate di una torre ad uso dei controllori, segnalando, ad esempio, la presenza di stormi di uccelli. Questa tecnologia potrebbe essere la salvezza degli aeroporti più piccoli e di quelli regionali, oggi particolarmente vulnerabili per via della necessità di garantire il controllo di un traffico aereo quasi inesistente.

Riduzione delle emissioni del 90% entro il 2050

Tra gli obiettivi della strategia rientra la riduzione del 90% delle emissioni del settore dei trasporti entro il 2050. Il mercato ha però già trasformato in opportunità quelle che apparentemente sembrano restrizioni. Lo scorso settembre Airbus ha presentato tre concept per il primo aereo commerciale al mondo a emissioni zero, ZEROe, e prevede che almeno uno di essi possa entrare in servizio entro il 2035.

Necessità per il traffico aereo e non solo

Con un traffico aereo stimato a circa 14,4 milioni di aerei nel 2035, ZEROe e la gestione virtuale del traffico aereo, per citare solo delle innovazioni europee nel settore dell’aviazione, non sono solo un’ambizione, ma una necessità.

Barconi che navigano senza equipaggio

Inoltre, nel 2019, il Belgio ha per la prima volta testato una chiatta in grado di navigare senza equipaggio. Segnando così un’altra tappa che ci consentirà di raggiungere i nostri obiettivi sostenibili e digitali. Mettendo al tempo stesso in primo piano la competitività del nostro sistema dei trasporti. Il gruppo di spedizioni marittime De Cloedt ha guidato a distanza, da un centro di controllo, questa nave senza equipaggio lungo il canale che collega Diksmuide a Ostenda.

Modernizzare le flotte in ogni mezzo di spostamento

Dai costruttori di navi e di velivoli ai produttori di carburanti alternativi, dai porti agli appassionati di intelligenza artificiale, la verità è che tutti stanno valutando il proprio ruolo nel futuro sistema dei trasporti. E c’è un ruolo per ognuno: continueranno a essere impiegati tutti modi di trasporto, poiché tutti sono fondamentali per la connettività europea e per mantenere intatti il mercato unico europeo e le catene di approvvigionamento. Tuttavia, come precisato nella strategia, occorre modernizzare le flotte per ogni modo di trasporto.

Con il contributo dell’Unione europea

Sosterremo il rinnovo delle flotte per contribuire a preservare un ecosistema produttivo prospero in settori in cui l’Europa presenta un vantaggio tecnologico strategico, come l’industria aeronautica, ferroviaria e cantieristica, migliorando in tal modo le prospettive di creazione di adeguate capacità produttive e di catene del valore di approvvigionamento nell’industria manifatturiera europea e salvaguardando la nostra leadership tecnologica.

Il coraggio di cambiare per adattarsi e adeguarsi

Come disse Charles Darwin, “Non è la più intelligente delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova“. Per le attività commerciali il discorso non è poi così diverso. Ci vuole coraggio per cambiare una formula vincente ma, col mutare della domanda e delle tecnologie, le imprese europee devono dare prova di questo coraggio. Se lo faranno, la maggior parte di esse troverà la propria collocazione nel futuro sistema dei trasporti sostenibile e intelligente.

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