Alla scoperta dei Gonzaga, signori di Mantova e nota famiglia principesca d’Europa

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Seduzione di un viaggio nel tempo tra le bellezze storiche, artistiche e naturalistiche attraverso il meraviglioso parco del Mincio

“E tu, Mantova, sarai esaltata. Così a Dio piacque; e i voleri divini non posson restare incompiuti. Virgilio mantovano cantò Enea troiano; Enea senese dette ricchezza alla patria di Virgilio”. Con queste parole Papa Pio II valorizzava la bellezza di Mantova nella sua storia, arte e cultura.

É tutt’ora anche un ambiente di inestimabile valore naturalistico. Una città che toglie il fiato quando la si ammira dalle sponde dei laghi in quanto appare sospesa sull’acqua, protagonista di luoghi singolari che fanno di Mantova una città inaspettata e semplicemente meravigliosa.

Per conoscere bene Mantova occorre entrare nel suo tessuto vivo, percorrerla cercando di scoprire i suoi dettagli, passando da una piazza all’altra e sbirciando, all’interno dei palazzi, gli splendidi giardini storici.

Vivere Mantova significa conoscere i suoi abitanti, frequentare i luoghi d’incontro, passeggiare sul lungolago, andare a teatro, assistere a concerti nei palazzi e nelle piazze cittadine, fare shopping in negozi, mercati e gustare i piatti tipici della cucina mantovana.

Ai Gonzaga, signori di Mantova, una delle più note famiglie principesche d’Europa, protagonisti della storia italiana ed europea dal 1328 al 1707, si deve un nuovo ampliamento urbano e la mirabile fioritura artistica della città.

Sotto il dominio del marchese Ludovico II ebbe inizio la “Renovatio Urbis”. Molti artisti si adoperarono per modernizzare e impreziosire la città, tra cui Andrea Mantegna, che dipinse per il marchese la Camera Picta o “Camera degli Sposi” e Leon Battista Alberti, che progettò il rifacimento della Basilica di Sant’Andrea e l’edificazione del Tempio di San Sebastiano nell’area di espansione rinascimentale, di fronte all’isola del Te, dove sorgerà in seguito Palazzo Te, villa di delizie e opera di Giulio Romano,  allievo di Raffaello. Ogni edificio che sorge nell’area al di fuori del nucleo più antico della città deve esaltare la Signoria, compresi i luoghi di servizio come le cinquecentesche Pescherie destinate al commercio del pesce.

In quest’epoca la corte si arricchisce di opere di celebri artisti contemporanei e di reperti classici che vanno a costituire le collezioni artistiche  della città. Testimonianza delle stesse sono oggi visibili al Museo della città di Palazzo San Sebastiano, al museo Diocesano e al museo di Palazzo Ducale.

I Gonzaga abitarono in prestigiose residenze. La più antica e complessa dal punto di vista architettonico è Palazzo Ducale che, con le sue magnifiche sale, i numerosi edifici collegati da corridoi e gallerie, i giardini, i cortili e le piazza, affascina ogni visitatore.

Palazzo Ducale si sviluppa tra l’antica Piazza di San Pietro (l’attuale Piazza Sordello) e la riva del Lago Inferiore. Inizialmente composto da corpi di fabbrica disaggregati, il Palazzo trova forma organica nella prima metà del XVI Secolo, quando diviene un unico, grandioso complesso architettonico corrispondente al più antico quartiere cittadino. Fu una corte europea di antichissima origine e oggi è tra le regge più estese d’Europa.

Residenza ufficiale dei Signori di Mantova fino a tutto il Seicento, il complesso ha subito modifiche e adattamenti al gusto estetico delle diverse epoche. Ospita capolavori del Quattro – Cinquecento come le Sale con il ciclo cavalleresco del Pisanello, la Camera degli Sposi del Mantegna all’interno del Castello di San Giorgio, i preziosi lavori d’ebanisteria nello Studiolo di Isabella d’Este in Corte Vecchia, l’appartamento di Troia realizzato da Giulio Romano in Corte Nuova, il ciclo completo degli arazzi fiamminghi tessuti su cartoni di Raffaello.

Un’altra dimora dei principi Gonzaga fu Palazzo Te, progettato dal 1525 al 1535 da Giulio Romano per Federico II Gonzaga,  dove il principe poteva trovare ristoro intellettuale.

Definita come la villa degli ozi e degli svaghi, Palazzo Te nacque anche per l’esigenza del signore di crearsi uno spazio privato, fuori dall’immensa reggia; ma in fondo al giardino egli volle anche uno spazio privatissimo, l’appartamento detto della Grotta.

Il Palazzo accoglie al suo interno la Sala dei Cavalli dedicata ai cavalli pregiati che i Gonzaga allevavano, la Camera di Amore e Psiche destinata ad accogliere gli ospiti più illustri per banchetti e cene e la Camera dei Giganti, dagli stupefacenti effetti acustici e visivi realizzata in onore dell’imperatore Carlo V che aveva concesso a Federico il titolo di duca.

Palazzo Te è una tra le più belle ville che l’Italia possa vantare. Riflesso perfetto di un preciso e non facile momento della storia dell’arte, quello del passaggio dagli splendori rinascimentali alle esuberanze manieriste.

Mantova non è fatta per essere visitata velocemente. Le piazze, i vicoli, i ciottoli invitano ogni visitatore ad ammirare e apprezzare lentamente ogni monumento e palazzo storico di questa splendida città dichiarata nel 2008 Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco insieme alla vicina Sabbioneta.

Le due città hanno avuto un momento di grande progettazione urbanistica in epoca rinascimentale, voluta dalla stessa famiglia regnante, i Gonzaga, applicata su due modelli differenti e complementari.

Inoltre, al fine di organizzare meglio le proprie visite, presentando Mantova Sabbioneta Card si ha diritto ad agevolazioni, sconti o riduzioni in negozi, ristoranti, strutture ricettive, musei e monumenti.

Con i suoi numerosi parchi e riserve naturali, Mantova sa anche regalare piacevoli momenti di relax all’aria aperta.

In particolare il Parco del Mincio è un’area protetta dalla Regione Lombardia nel 1984, che si estende in provincia di Mantova lungo il fiume Mincio nel territorio di 13 comuni. Il fiume, dal basso Garda al Po, percorre 73 chilometri attraversando a Nord le colline moreniche e la pianura prima di sfociare nel fiume Po.

Svolge la propria attività di salvaguardia e valorizzazione di un territorio che comprende anche tre Riserve Naturali e quattro Siti della Rete europea Natura 2000, designati zone speciali di conservazione (ZSC). Si tratta di veri e propri scrigni di biodiversità che vale la pena visitare e conoscere: Castellaro Lagusello, le zone umide delle Valli del Mincio e di Chiavica del Moro, sono l’habitat perfetto per aironi, garzette, nitticore, falchi di palude e numerose altre specie protette.

Tra le riqualificazioni ambientali la più significativa è quella delle sponde dei laghi di Mantova, che ha permesso di dare vita con il Comune capoluogo al “parco periurbano” che oggi, meta frequentatissima in ogni stagione, abbraccia la città.

Infine nel parco sono operativi anche i centri visita: a Rivalta dove un antico edificio rurale affacciato su un’ansa del fiume ospita il museo etnografico dei mestieri del fiume e alle Bertone, un bosco-giardino formato da alberi secolari provenienti da tutto il mondo accanto al quale è presente un centro di reintroduzione della cicogna bianca.

Chiunque visita Mantova rimane colpito per l’atmosfera accogliente e speciale che si respira, per il suo fascino immutato nel tempo e per l’eredità culturale imprescindibile del passato, salvaguardato e trasmesso alle generazioni future.

 

Francesca Sirignani

Foto © Comune di Mantova

 

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Francesca Sirignani
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza – indirizzo transnazionale e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. É il Direttore Responsabile della testata giornalistica on-line Follow Me Magazine ma collabora anche per “Montecarlo In”, "Weekly Magazine", “Area Wellness”, "Leisure & News International”, “Elaborare 4x4”,“Travel Quotidiano” e “Week – end Premium”. È docente al Master “Comunicazione per il settore enologico e il territorio” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha anche collaborato in diversi progetti europei e di Legislazione Turistica che le hanno permesso di accompagnare gruppi in molte destinazioni del mondo. È iscritta al GIST cioè al Gruppo Italiano Stampa Turistica. Appassionata per culture, tradizioni e paesaggi di altri popoli ha fotografato molti Paesi.

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