OVHcloud, incendio del Data Center a Strasburgo

0
1746
OVHcloud

Devastato accidentalmente il centro dati di OVHcloud, la più grande azienda europea di hosting

L’incendio è scoppiato nella notte di martedì 9 marzo in uno dei quattro data center di OVHcloud, l’azienda leader europea in server informatici. Il sito si trova in una zona industriale a est di Strasburgo, vicino al confine tedesco. L’incidente non ha causato feriti ed è stato controllato grazie al dispiegamento di un gran numero di servizi di emergenza, tra cui 115 vigili del fuoco e 44 veicoli. Qualsiasi rischio di inquinamento è stato escluso per questo sito classificatoSeveso”.

Classificazione “Seveso”

La classificazione “Seveso” indica le strutture con importanti rischi industriali correlati alla manipolazione, alla fabbricazione, all’uso o allo stoccaggio di sostanze pericolose e che devono essere conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla norma.

In Francia secondo quanto riportato dal sito web del ministero dell’Ecologia, al 31 dicembre 2015 gli stabilimenti catalogati secondo la direttiva erano oltre 1.250 (700 soglia alta e 561 soglia bassa). La prefettura ha indicato che nessuna vittima è stata registrata nell’incendio. Un’informazione confermata dal fondatore e Ad della società Octave Klaba su Twitter.

Valutazione dei danni

Dei 4 data center della OVHCloud un data center è stato completamente distrutto, si tratta del data center SBG2. Un secondo, SBG1, è stato parzialmente distrutto.
La corrente è stata interrotta negli altri due data center, SBG3 e SBG4. OVHCloud si aspetta che i data center SBG3 e SBG4 tornino online entro il 21 marzo, mentre i due più colpiti sono attualmente in fase di pulizia per valutare i danni.

Conseguenze

L’incendio e l’interruzione di corrente hanno avuto ripercussioni ben oltre i confini francesi. Secondo OVH, hanno colpito “da 12.000 a 16.000 clienti”. Strutture come Coinhouse (lo specialista francese della vendita e dell’acquisto di bitcoin), il Centro Pompidou di Parigi o la piattaforma di accesso ai dati pubblici data.gouv.fr hanno riportato interruzioni, a volte solo temporanee, nell’accesso al loro sito web o nell’uso delle e-mail. Ma poiché alcuni clienti sono essi stessi società di hosting, il numero di siti colpiti è molto più alto. La società americana Netcraft ha stimato 464.000 nomi di dominio distinti (tra cui 59.600 francesi) e 3,6 milioni di server web collegati a OVHcloud inaccessibili dopo l’incendio.

Piano di disaster recovery

OVH invita i suoi utenti a utilizzare un piano di disaster recovery, per accelerare il ritorno online dei loro siti e, soprattutto, per riavere i loro dati. Ma per i meno lungimiranti, i dati persi nell’incendio potrebbero essere persi per sempre. Senza aver sottoscritto un’opzione di backup, sembra difficile sperare di recuperare i dati.

Quali sono i dati persi?

Il data center SBG2 ospitava dati dal Public cloud (l’offerta di cloud pubblico), server bare metal (server OVHcloud dedicati) e VPS (server virtuali). Per quanto riguarda il centro dati SBG1, oltre ai dati di cui  sopra, ospitava i dati del Private Cloud di OVH. Questa offerta di cloud privato sembra essere la più colpita in quanto era ospitata in questo edificio, e anche i suoi backup. I backup del Private Cloud erano conservati in un’altra stanza dello stesso datacenter: entrambi sono stati distrutti nell’incendio. Questo incendio è un promemoria per i siti web e i servizi online dell’importanza di costruire in ridondanza e resilienza per fronteggiare casi simili.

L’azienda e i suoi progetti

OVHcloud ha sede a Roubaix nel nord della Francia ed stata creata nel 1999 con il nomeOVHda Octave Klaba, un giovane francese di origine polacca arrivato in Francia da adolescente. L’azienda aveva iniziato ospitando siti web prima di lanciarsi nei servizi cloud durante il decennio 2010.

OVHcloud

Insieme a pochi altri attori del settore OVHcloud è la speranza del cloud europeo di fronte ai giganti americani e cinesi in questo settore strategico per l’economia digitale. Nel 2009 venne classificata come il terzo più grande hosting di server su Internet e il più grande d’Europa. Nel 2017, lo stesso data center aveva già subito una grande interruzione di corrente, con notevoli ripercussioni per migliaia di siti francesi. L’azienda si era poi impegnata a risarcire le vittime del fallimento.
All’inizio di marzo OVH, “al fine di garantire la massima protezione dei dati dei clienti” ha annunciato la sua certificazione ISO/IEC 27001 e ISO 27701 per tutte le sue offerte di cloud. E il 9 marzo era stata annunciata la preparazione della sua entrata in borsa.

 

Rossella Vezzosi

Foto © Twitter, lesechos.fr, sudouest.fr, AFP

Articolo precedenteVerso un “passaporto vaccinale” europeo? Le ipotesi
Articolo successivoAgora, appello ai lettori: lanciata la campagna di abbonamenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui