Moschea di Strasburgo, polemiche per la costruzione

0
1089
Moschea di Strasburgo

Il consiglio comunale ha votato la concessione di 2,5 milioni di euro per la costruzione della moschea Eyyub Sultan destinata a diventare la più grande d’Europa

Lunedì 22 marzo, il consiglio comunale di Strasburgo ha adottato, con 42 voti contro 7, una sovvenzione di 2,5 milioni di euro per la costruzione della moschea Eyyub Sultan, nel quartiere della Meinau. Ma il finanziamento del futuro centro islamico è controverso e ha suscitato forti polemiche.

Gli ecologisti, “complici” dell’islamismo! Questa la critica lanciata dal governo francese dopo il voto al consiglio comunale di Strasburgo. Guidato dal nuovo sindaco EELV (Europe Écologie Les Verts, Europa Ecologia I Verdi) Jeanne Barseghian.

Il progetto per la costruzione della moschea di Strasburgo Eyyub Sultan è promosso dall’associazione Millî Görüs. Presumibilmente vicina alla Turchia, che sembra condivida i principi di un Islam politico contrario ai principi repubblicani. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato che lo Stato francese avrebbe contestato questa delibera. Giovedì sera 25 marzo, alla fine del Consiglio europeo, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron, esprimendosi su questo tema, ha definito Strasburgo un’autorità territoriale «forse un po’ troppo compiacente».

Il progetto della moschea

Il progetto è in cantiere da più di dieci anni. L’associazione della moschea Eyyub Sultan del quartiere della Meinau, dal 2008 progetta di riadattare i suoi edifici industriali per farne un luogo di culto. Inizialmente l’idea era quella di trasformare i locali già esistenti, ma poi l’associazione ha deciso di costruire ex-novo un complesso comunitario. E nel progetto è compresa una moschea con architettura tradizionale turco-musulmana, ispirata all’epoca ottomana.

Questo progetto è sostenuto dalla federazione Milli Görüs, un’organizzazione islamica che non ha firmato la carta dei principi dell’Islam in Francia

Sostenuta dall’associazione Milli Görüs (Visione Nazionale, in turco), la moschea Eyyub Sultan con i suoi due minareti alti 36 metri dovrebbe essere la più grande d’Europa, in grado di ospitare circa 2.500 fedeli. Il costo di costruzione dell’edificio (moschea e sale annesse) è stimato in 32 milioni di euro. I lavori di costruzione sono iniziati nel 2017. Inizialmente, i fondi dovevano venire da “mecenati e confraternite turche”. A causa della mancanza di fondi, da agosto 2019 i lavori sono fermi. La filiale di Strasburgo del movimento islamico turco Millî Görüş avendo difficoltà di pagamento ha quindi deciso di chiedere una sovvenzione al comune.

Il ministro francese dell’interno, Gérald Darmanin, rimprovera il comune di Strasburgo di “finanziare l’interferenza straniera sul suolo francese”

Gérald Darmanin non approva questo finanziamento. Lo ha rapidamente fatto sapere in un tweet. «Il municipio verde di Strasburgo finanzia una moschea sostenuta da una federazione che ha rifiutato di firmare la carta dei principi dell’Islam in Francia e difende un Islam politico».

Moschea di StrasburgoIntervistato a RMC/BFMTV, Gérald Darmanin ha sostenuto di aver già avvertito, durante una visita a Strasburgo in gennaio, «gli eletti locali e i servizi della prefettura di tentativi estremamente forti di interferire nel nostro Paese (in Francia, ndr), in particolare da parte della Turchia». Ricordando che questa federazione filo-turca non ha voluto firmare la carta dei valori della Repubblica «consideriamo che questa associazione non è più capace di essere nel mondo rappresentante dell’Islam di Francia», ha dichiarato il ministro.

La reazione degli ecologisti

«Sono stata molto sorpresa dal fatto che il ministro dell’interno si sia rivolto a me tramite un tweet», ha reagito martedì durante un briefing stampa il sindaco di Strasburgo, Jeanne Barseghian. Eletta alle ultime elezioni comunali del 2020 in seguito alla vittoria della lista EÉLV. «Questo progetto di moschea […] è un progetto vecchio, non risale al mio mandato» ma «a circa dieci anni fa». Jeanne Barseghian ha precisato che il testo adottato lunedì 22 marzo prevede che il pagamento effettivo della sovvenzione, che sarà oggetto di una seconda votazione, sia subordinato alla presentazione di un chiaropiano di finanziamento“.

«Se le garanzie non sono fornite, il pagamento della sovvenzione non sarà votato», ha assicurato durante lo stesso briefing stampa Jean Werlen, funzionario eletto a Strasburgo responsabile del culto. La sovvenzione corrisponde al 10% dell’importo del lavoro. Jeanne Barseghian ha proposto lunedì sera di integrare nel testo diverse condizioni, come la firma preliminare della Carta dei principi dell’islam di Francia o delle garanzie sulla trasparenza dei fondi destinati a finanziare il sito.

Polemiche continue

Mentre Gérald Darmanin assicura di aver allertato il municipio di Strasburgo su questo cantiere, Jeanne Barseghian nega, in una lettera indirizzata a Emmanuel Macron, di aver ricevuto alcun allarme dai servizi statali. «Dalla mia elezione nel luglio 2020 e fino al tweet pubblicato il 23 marzo dal ministro dell’Interno, lo Stato non ha formulato alcun allarme su questo progetto o sull’associazione che lo porta», scrive nella lettera. E  aggiunge: «Il ministro dell’Interno non ha emesso alcun avviso su questo argomento, né durante la sua visita né dopo. Anche la prefettura non ha emesso alcun avviso».

“Carta dei principi dell’islam di Francia”

Membro del Consiglio francese della fede musulmana (CFCM), l’associazione Milli Görüs, reputata vicina al potere turco, aveva rifiutato con altre federazioni del CFCM di firmare in gennaio la “Carta dei principi dell’islam di Francia“. Questo è un testo promosso da Emmanuel Macron nella lotta contro il separatismo islamico, che ribadisce la “compatibilitàdella fede musulmana con la Repubblica. Il progetto di legge sul separatismo religioso sarà discusso il 30 marzo prossimo.

Perché Strasburgo può finanziare un luogo di culto

Il comune di Strasburgo può finanziare un luogo di culto perchè la legge del 1905, nota come legge di separazione tra Chiesa e Stato, non si applica in Alsazia, che comprende i dipartimenti di Bas-Rhin e Haut-Rhin, e in Mosella.
Al momento della sua promulgazione, dopo la guerra franco-tedesca del 1870, questi territori erano tedeschi. Essi sono quindi ancora sotto il regime concordatario in vigore dal 1802 al 1905.

La richiesta di appello per deferire la delibera

Gérald Darmanin ha chiesto al prefetto del Basso Reno, Josiane Chevalier, di deferire la delibera comunale al giudice amministrativo. La richiesta è stata accolta e sostenuta da Josiane Chevalier mercoledì sera, 24 marzo. «Su molti punti, questa lettera (al presidente della Repubblica, ndr) fornisce informazioni inesatte. […] Il sindaco sostiene che i servizi statali non hanno mai indicato la loro preoccupazione per questo progetto. Questo non è vero, poiché il prefetto lo ha fatto personalmente e in diverse occasioni», ha dichiarato in un comunicato.

Il prefetto sottolinea che questo progetto di moschea «è sostenuto da un movimento fondamentalista vicino ai Fratelli Musulmani […]. Questo movimento propugna un islam rigoroso, come dimostra per esempio il suo recente rifiuto di approvare la carta elaborata dal Consiglio francese della fede musulmana. Questo movimento ha anche militato nei giorni scorsi contro la Convenzione di Istanbul che promuove la lotta contro la violenza sulle donne».

La direzione di EELV ha deplorato una “cabala mediatica orchestrata dal partito della maggioranza” contro gli ecologisti eletti

Il Partito ecologista Europe Ecologie Les Verts ha annunciato sabato 27 marzo la sua intenzione di intentare una causa per diffamazione contro i ministri Marlene Schiappa, ministro delegato responsabile della cittadinanza, e Gérald Darmanin, che si oppongono al municipio verde di Strasburgo per un possibile sussidio alla costruzione di una moschea.

 

Rossella Vezzosi

Foto © DNA, Franceinfo, Fnac

Articolo precedenteIntervista a Paolo Silveri, direttore dell’IFAD per Haiti, Belize e Grenada
Articolo successivoSara Lilli, le difficoltà del centro di Roma durante la pandemia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui