Domenico Cempella, il sogno di fare grande Alitalia

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Domenico Cempella

Entrato nel vettore aereo come impiegato nel 1958, ne è diventato amministratore delegato. Bilanci in attivo durante la sua gestione

Domenico Cempella è entrato di diritto nella storia di Alitalia insieme a figure come il Conte Nicolò Carandini, Bruno Velani, Umberto Nordio, Ferruccio Pavolini, Maurizio Maspes, Luciano Sartoretti.

Da semplice impiegato ad amministratore delegato

Domenico Cempella era stato assunto ragazzo sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso quando l’Alitalia era di base all’aeroporto di Ciampino, ha scalato negli anni tutti i vertici sino ad arrivare a ricoprire la carica di amministratore delegato dal 1996 al 2001 (periodo fulgido per la compagnia di bandiera che dispiegava le ali negli aeroporti di tutto il mondo).

Ora Domenico Cempella è nella bacheca dei grandi manager dello Stato perché se ne è andato nel silenzio pochi giorni fa (17 aprile) all’età di 83 anni nella natia Montefiascone. Con il rammarico per molti per non averlo ascoltato, supportato nelle sue scelte strategiche e commerciali in quegli anni Novanta del secolo scorso quando aveva tentato (e stava per riuscirci) di portare Alitalia nel consesso della grandi compagnie aeree europee.

L’alleanza con Klm

Aveva voluto un’alleanza con il vettore olandese Klm; voleva basare gli aerei sui tre aeroporti intercontinentali di Amsterdam-Schiphol, Milano-Malpensa, Roma-Fiumicino; creare una divisione a basso costo. «Alla vigilia della nuova Malpensa il governo italiano scelse di bloccare tutto. Una decisione clamorosa perché ci si arrendeva alle pretese locali, dimenticandosi che Malpensa era il progetto strategico per uno sviluppo infrastrutturale dell’intero Paese» come ha ricordato in un’intervista al Corriere della Sera il 30 agosto 2019.

Se la fusione con KLM si fosse realizzata «secondo l’Università Bocconi, Malpensa e ilmatrimonioavrebbero dato valore al Paese per circa 10 miliardi di euro l’anno e creato 150 mila posti di lavoro».

Gli anni da Ad

Al rientro in Alitalia nel 1996, aveva creato una squadra di manager esperti nel trasporto aereoStoricamente in Alitalia è mancata la competenza specifica in aviazione») per proiettare la compagnia aerea nel nuovo Millennio. La sua politica strategica, commerciale, finanziaria, la gestione dei conflitti con i sindacati aveva portato frutti alla compagnia con i primi bilanci in attivo dopo anni di perdite. Utili per la compagnia di 226 miliardi di lire nel 1997 con 24 milioni di passeggeri trasportati, 17.757 dipendenti e una flotta di 150 aerei. Utili anche nel 1998 con 210 miliardi di lire e 6 miliardi nel 1999.

Una squadra di manager competenti che sapevano realizzare le linee tracciate dal Piano di risanamento dell’Azienda, da lui fortemente voluto.

La creazione di Alitalia Team

Creazione di un nuovo vettore, denominato Alitalia Team (una low cost ante litteram), azionariato diffuso tra i dipendenti chiamati a partecipare al capitale della Compagnia con 520 miliardi di lire in azioni distribuite a piloti, assistenti di volo e personale di terra.

Il niet del Governo, l’ostilità permanente dei vettori europei (Air France e Lufthansa in primis), le polemiche sterili sulla ripartizione del traffico tra Malpensa e Linate e Fiumicino Malpensa, fecero naufragare quel sogno di un’Alitalia ritrovata, risanata, riposizionata con più determinazione negli aeroporti internazionali. E il 2 febbraio 2001, all’alba del terzo Millennio, il comunicato con le dimissioni di Domenico Cempella, il manager che aveva accarezzato un sogno.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Alitalia

 

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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