Elezioni a sindaco di Roma, tra i candidati c’è anche «Nerone»

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Sergio Iacomoni, con il Movimento Storico Romano, è già partito con i manifesti: «Non posso vedere la Città Eterna fare questa fine»

«Mi candido a sindaco della Capitale, alla guida di una lista civica, apartitica-culturale, costituita da tanti professionisti che amano la Città Eterna, perché non posso vedere Roma fare questa fine. È una questione di cuore». Sergio Iacomoni, conosciuto anche all’estero come Nerone, in quanto leader da quasi 30 anni del Gruppo Storico Romano, attivo nelle rievocazioni dell’antica Roma, ha annunciato così la sua candidatura a primo cittadino nelle prossime elezioni comunali della Capitale.

Nerone ci sarà

Sergio Iacomoni ha già lanciato dei grandi manifesti per le strade della città che lo ritraggono nelle vesti di imperatore, con il dito che indica l’osservatore e il claim: Nerone sindaco, decidi tu!sindaco I romani sono rimasti sorpresi e incuriositi, a dir poco. Qualcuno, anche fra gli addetti ai lavori, pensa a una burla, o a un’iniziativa folkloristica. Ma lui, Nerone, se la ridacchia. Sì, perché non è partito solo con i manifesti: tutta l’organizzazione elettorale è già in moto. E dell’organizzazione i romani, quelli antichi, fecero il loro punto di forza, conquistando il mondo allora conosciuto. Si sa.

Roma deve risorgere. Adesso!

Scrive Nerone: «Io, Sergio Iacomoni, alias Nerone, fondatore e presidente del Movimento Storico Romano-Lista Nerone per il quale mi candido a sindaco di Roma, mortaista pesante del 76° Reggimento fanteria dell’esercito della Repubblica italiana, sono semplicemente un padre di quattro figli, un nonno di due nipoti, e per loro voglio vedere risorgere Roma, in questa vita, adesso!». E ancora: «Mi lancio alla conquista del Colle capitolino con la valorosa armata delle amiche e degli amici del MSR col seguente incitamento: “Al mio segnale, scateniamo il paradiso!”».

Res gestae Neronis

Chi volesse approfondire, trova nel capitolo Res gestae, sul sito del MSR, il curriculum di Nerone. Ecco alcune spigolature.sindaco Nato nel 1952 a Fabrica di Roma in una famiglia romano-etrusca di falegnami, liutai ed ebanisti, ha studiato scultura, plastica e scenografia e si è diplomato in scenotenica. Ha aperto una falegnameria, ed è stato, tra le altre cose, venditore, dirigente d’azienda, inventore. Ha realizzato all’Appia antica il Museo storico del legionario romano. È promotore del Natale di Roma con rievocazioni storiche conosciute e apprezzate soprattutto all’estero, dove ha incontrato in varie manifestazioni capi di Stato, ministri, sindaci. Per i media anglosassoni, il Nerone attuale, come quello passato, è un personaggio noto».

Roma deve tornare a sorridere

«Vorrei che i cittadini tornassero a sorridere. A Roma non c’è lavoro, non esistono opportunità di sviluppo, le aziende scappano e i trasporti pubblici sono fermi, quando non s’incendiano. Il verde è trascurato, per usare un eufemismo. L’immondizia è ovunque. Non esiste decoro. Non si incentivano gli investimenti, i quali, al contrario, vengono penalizzati da scelte anacronistiche e paradossali. È la decrescita infelice imposta dall’attuale amministrazione», sottolinea Sergio Nerone Iacomoni.

Le XII Tavole

Il programma elettorale è suddiviso in XII Tavole, è già pubblico e si trova sul sito. Ci sono problematiche ataviche e soluzioni proposte. E anche «tante idee nuove». Online appaiono pure i nomi degli aspiranti consiglieri comunali, con foto e relative occupazioni. Ma il primo focus riguarda il nome Roma. E non poteva essere altrimenti. «Roma è Roma, la “Città Eterna”. Punto. Così è da sempre conosciuta nel mondo. Nel 2009 le hanno cambiato il nome in “Roma Capitale”. Ma che senso ha? È una specificazione superflua che vogliamo togliere», dice Sergio Nerone Iacomoni.

Le riforme proposte, tra cui il narco-test

Il Movimento Storico Romano-Lista Nerone vorrebbe riformare anche l’assetto dell’assemblea capitolina. «Riteniamo giusto» – spiega Sergio Nerone Iacomoni – «togliere 15 seggi per affidarli di diritto ai 15 presidenti di Municipio. Questi ultimi saranno anche consiglieri comunali, ma senza indennità aggiuntive, quindi senza aumento di costi per la collettività. Inoltre, un seggio di osservatore permanente (ma non votante) vogliamo riservarlo a un delegato del Papa». Non finisce qui: Il MSR propone un narco-test per gli eletti in Campidoglio.

Le vestigia messe a reddito

«Fa male al cuore, e tanto, pensare a Parigi che riesce a vendere ai turisti anche il tour nelle fogne. Noi, invece, che custodiamo ricchezze storiche, artistiche, archeologiche reali, le lasciamo abbandonate a sé stesse», prosegue Sergio Nerone Iacomoni. In questo senso, una delle proposte del MSR è quella di mettere a reddito tutti i siti archeologici minori, in accordo con la soprintendenza, affidandoli ad associazioni, e valorizzare quelli ora chiusi: sono 61, di cui 18 di competenza comunale.

L’esperto di quartiere

Le XII Tavole prevedono l’istituzione di un geologo e di un archeologo di quartiere per ogni Municipio di Roma. Ma anche la creazione di un Gruppo di polizia interforze per la prevenzione di scippi, truffe e borseggi; e di un Corpo di polizia urbana turistica con il compito di informare, vigilare e tutelate i visitatori della “Città Eterna”. I quali dovranno essere «coccolati». Contrariamente a quanto avviene oggi, va detto.

Fonopoli deve diventare una realtà

Un punto specifico del Programma riguarda la realizzazione di Fonopoli, la Città della musica ideata da Renato Zero, di cui si promuove la realizzazione dopo anni di annunci. Fra le misure a favore dei piccoli imprenditori, ci sono il taglio della tassa di occupazione di suolo pubblico per i tavolini all’aperto e per le insegne dei negozi. «Inoltre, siamo a favore di una movida responsabile e del ritorno alladolce vita”, offrendo la possibilità a tutte le attività produttive connesse, di rimanere aperte 24 ore su 24. Roma è unica, deve tornare a piacere e a piacersi. L’economia deve ripartire», afferma Sergio Nerone Iacomoni.

Sposarsi e risposarsi a Roma

Per chiudere, una chicca, fra le spigolature delle XII Tavole. «Gli sposi di prime e seconde nozze che vogliono unirsi, o riunirsi a Roma, in nome dell’amore, devono essere attirati a soggiornare nella più bella città del mondo, con offerte e servizi speciali garantiti dalle istituzioni», annuncia fiero Sergio Nerone Iacomoni. Bene. E da Roma, 27 aprile 2774 Ab Urbe Condita è tutto. Per ora.

 

Leo Agabiti

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