Covax: la piattaforma per garantire a tutti gli stessi vaccini

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Covax

Il Regno Unito pensa a un incontro virtuale per combattere la disinformazione e rafforzare il sistema

Lo sviluppo dei vaccini contro il Covid-19 è la sfida più urgente del nostro tempo e riguarda tutto il Mondo. Infatti è una battaglia che può essere vinta solo con l’unione delle forze di ogni singolo Paese. La piattaforma Covax sarà un grande aiuto. Stiamo affrontando da più di un anno una pandemia globale che ha già causato la perdita di centinaia di migliaia di vite e ha sconvolto la vita di miliardi di persone.

Combattiamo la disinformazione

Incoraggiare l’adozione globale dei vaccini anti Covid-19, questo, il tema dell’incontro virtuale sul quale il Governo del Regno Unito sta lavorando. La data prevista è il 2 giugno e lo svolgimento prevede la riunione di esperti medici, funzionari dei Paesi del G7 e altri partner. Secondo quanto riportato dai media di Londra, l’intento della riunione è anche quello di discutere della disinformazione sui vaccini. E un ruolo fondamentale in questo campo è giocato dai social media che molto spesso riportano notizie incomplete o completamente errate. Infatti, molte persone sono male informate sia sulle componenti, sia sulle modalità di somministrazione dei vaccini.

«Questo vertice ospitato nel Regno Unito è un’opportunità significativa per i Paesi del G7 di riunirsi con partner in tutto il Mondo per agire e mantenere alti livelli di fiducia nei vaccini e in coloro che li forniscono», afferma in una dichiarazione il sottosegretario alla Salute britannico e responsabile dei vaccini, Nadhim Zahawi. «Dobbiamo lavorare collettivamente per garantire che le persone in tutto il Mondo possano reclamare la propria vita e il proprio sostentamento», aggiunge.

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha ripetutamente esortato i Paesi ricchi a fare di più per aiutare a distribuire i vaccini in tutto il Mondo.

Piattaforma Covax

Il Regno Unito auspica a utilizzare la sua presidenza del G7 per migliorare l’accesso ai vaccini contro il coronavirus a livello mondiale tramite la piattaforma Covax.

Si tratta del pilastro dei vaccini dell’Access to Covid-19 Tools (ACT) Accelerator (Acceleratore per l’accesso agli strumenti Covid-19). Cioè una collaborazione globale innovativa, che comprende anche i Paesi più poveri del Mondo. L’obiettivo è accelerare la produzione e garantire l’accesso equo a test diagnostici, terapie e vaccini contro il Covid-19.

CovaxLa Covax Facility, sostenuta dall’Onu, si prefigge di rendere disponibili due miliardi di dosi di vaccini ai Paesi che vi partecipano entro la fine del 2021. Comprese almeno 1,3 miliardi di dosi per le economie a basso reddito.

Il partenariato, di cui fanno parte Gavi, l’Alleanza Vaccini, l’Oms, l’Unicef e la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), permette di condividere competenze ed esperienze. Inoltre, allestire una rete di distribuzione del vaccino unica. I partner stanno lavorando duramente al fianco di produttori e altri collaboratori per contrastare il nazionalismo vaccinale e per garantire a tutti una soluzione alla pandemia.

Il 12 maggio, rispondendo al question time alla Camera, il premier Mario Draghi ha annunciato che per l’iniziativa Covax «l’Italia ha stanziato 86 milioni. E nel prossimo decreto Sostegni ci sarà un aumento significativo del nostro contributo».

In Italia la situazione vaccini non è ancora stabile

Ci sono alcune Regioni in Italia che stanno facendo un ottimo lavoro per le somministrazioni. Ad esempio il Lazio, dove nei prossimi giorni si procederà alla fascia d’età over 40. Ma anche la Lombardia che dopo un inizio da “lumaca” nelle ultime settimane ha accelerato tantissimo. Diversa invece la situazione in Friuli Venezia Giulia (Fvg) dove le prenotazioni non vanno molto bene. Ma la Regione sta adottando vari stratagemmi.

«In Friuli Venezia Giulia l’adesione alla campagna vaccinale è risultata inferiore ad altre Regioni. In particolare per alcune fasce d’età, come quelle tra 60 e 69 anni e 50 e 59 anni, quindi dobbiamo fare tutto il possibile per avvicinare le persone alla vaccinazione». Questo è quanto dichiara il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, intervenendo a Villa Manin (Passariano) alla presentazione dell’iniziativa “Va in scena il vaccino”. Progetto che prevede per la prima volta in Fvg la proposta di mini-recital in un hub vaccinale (Fiera di Udine) a cura della compagnia Ana’-Thema Teatro.

«In questa partita» – ha proseguito Riccardi – «giocano un ruolo fondamentale i medici di medicina generale. L’auspicio è che da lunedì, con l’estensione della campagna ai soggetti tra 40 e 49 anni, arrivino decine di migliaia di prenotazioni». Il vicegovernatore ha poi sottolineato: «Oggi abbiamo disponibilità di dosi e stiamo superando tutti i target indicati dal generale Figliuolo. Ma non possiamo permetterci il lusso di avere una capacità vaccinale superiore alla dotazione delle agende».

C’è anche chi non rispetta le regole

A Perugia hanno protestato in piazza contro le misure restrittive legate al coronavirus. Ma in molti non hanno indossato le mascherine e non hanno rispettato il distanziamento sociale. Infatti la questura è stata costretta a interrompere la manifestazione, nonostante l’avesse autorizzata. Un centinaio le persone del “World wide rally for freedom and democracy” a ritrovarsi nel pomeriggio in piazza IV Novembre. Secondo quanto riferito dalla questura, l’iniziativa era stata regolarmente autorizzata ma con una serie di prescrizioni come, appunto, il rispetto delle norme anti-Covid.

I poliziotti presenti sul posto avrebbero più volte invitato i presenti a indossare le mascherine e a rimanere distanziati. Ma visto il mancato rispetto delle indicazioni, senza l’uso della forza, sono stati costretti a interromperla. Alcuni si sono quindi seduti a terra, controllati dalle forze di polizia. I manifestanti sono stati tutti identificati e verranno valutate eventuali sanzioni nei loro confronti anche per non avere rispettato l’ordine del questore.

A Roma chiusa Fontana di Trevi

Vigilanza rafforzata da parte della polizia locale di Roma nelle zone più frequentate della Capitale. Particolare attenzione al lungomare, parchi, ville storiche e principali località del centro storico. A causa di affollamenti le pattuglie hanno dovuto procedere alla chiusura temporanea dell’area di Fontana di Trevi per consentire il deflusso delle persone e ripristinare le condizioni di sicurezza nel rispetto delle norme anti Covid-19.

 

Ginevra Larosa

Foto © Unicef, Ispi, Africarivista, Med4Care, Yahoo

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