Italia renaissance, Governo e Nazionale di calcio

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C’è un’Italia che recupera autorevolezza e rispetto in campo internazionale con alla guida Mario Draghi, e ci sono gli Azzurri di Roberto Mancini, che disputeranno la finale Euro 2020 con l’Inghilterra a Wembley domenica 11 luglio

A un’Italia che sta recuperando autorevolezza, sta mettendo in mostra la capacità di risollevarsi dopo la “guerra” scatenata dalla pandemia, sta moltiplicando il rispetto internazionale, sta facendo venir fuori la responsabilità dei politici italiani nella collaborazione con il Governo di Mario Draghi, si affianca un’Italia del calcio che ha ritrovato credibilità e autorevolezza con l’allenatore Roberto Mancini dopo anni di eclissi seguiti alla conquista del quarto titolo mondiale a Berlino nel 2006.

Governo dei migliori

Oggi Mario Draghi procede spedito sulle linee guida del suo discorso di insediamento del 24 febbraio 2021, in quel programma di rinascita dell’Italia, di quell’Italia che ricorda molto il dopoguerra del secolo scorso quando uscita sconfitta e povera dalla guerra fu riportata sui binari della dignità e autorevolezza dal presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi.

«Oggi noi abbiamo, come accadde ai Governi dell’immediato Dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione. L’Italia si risollevò dal disastro della Seconda Guerra Mondiale con orgoglio e determinazione e mise le basi del miracolo economico grazie a investimenti e lavoro. Ma soprattutto grazie alla convinzione che il futuro delle generazioni successive sarebbe stato migliore per tutti. A quella Ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente lontane se non contrapposte. Sono certo che anche a questa Nuova Ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto. Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti» ha sottolineato Draghi nel discorso di insediamento a Palazzo Chigi.

La rinascita dell’Italia

Oggi, mutati i tempi, assistiamo a una rinascita dell’Italia pur nelle difficoltà che ancora esistono, dopo la crisi finanziaria del 2008-2009 che provocò «la più grande distruzione economica mai vista in un periodo di pace» (Draghi al Meeting Rimini 2020) e della “guerra” pandemica che ha fatto 125.000 morti soltanto in Italia. Sì, perché di una guerra si è parlato a proposito del Covid-19 per il grande numero di morti e di feriti (si pensi al cosiddetto long-covid), per il blocco di molte attività produttive.

Mario Draghi sulla scia di Alcide De Gasperi che aveva preparato l’Italia al boom economico degli anni Sessanta del secolo scorso, e Roberto Mancini che ha portato con le sue scelte e la sua lineare idea di calcio la Nazionale in finale Euro 2020 contro l’Inghilterra a Wembley, il tempio del calcio europeo e mondiale.

Italia renaissance, verrebbe da dire. Perché l’italico genio è risuscitato, perché l’uscita dal tunnel della pandemia è sempre più vicina anche in virtù di un piano vaccinale ben pianificato dal Governo e dal generale Figliuolo.

Finalmente gli Azzurri

Le sconfitte subite dalla Nazionale di calcio prima dell’avvento di Roberto Mancini, avevano relegato il calcio italiano ai margini, a un lento declino. Con la finale di Wembley di domenica 11 luglio il calcio italiano e insieme con esso l’intera Nazione viene riportata ai livelli che le competono, a quella rinascita che è simmetrica a quella economica, sociale e culturale del premier Mario Draghi.

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Roberto Mancini, nato a Jesi, nelle Marche rinascimentali, è il vate nuovo del calcio italiano e c’è chi dice che «nel gioco delle anime sempre in movimento, Mancini sia l’incarnazione di Federico II. Per essere anche lui di Jesi, per il suo atteggiamento aristocratico, le attitudini snob, la sua cultura di vita, i suoi gusti non popolari» ha scritto Mario Sconcerti in un articolo sul Corriere della Sera.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Figc, Governo.it

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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