Azzurro Wembley. 53 anni dopo nuovamente Campioni d’Europa

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Azzurro Wembley

Un’Italia che ritorna, che si riappropria del suo ruolo nel consesso delle Nazioni calcistiche

È azzurro il colore che avvolge lo stadio di Wembley, il tempio del calcio moderno.

Cosa rappresenta l’azzurro? È il simbolo della comunicazione attraverso la creatività; il colore della lealtà e dell’idealismo.

È in questo stadio londinese, in questo particolare momento di rinascita che la Nazionale di calcio guidata da Roberto Mancini (di Jesi, come l’Imperatore Federico II) ha riconquistato dopo 53 anni il titolo di Campioni d’Europa, da quel lontano 1968, il mitico rivoluzionario ’68.

L’effetto “W”

La gioia corre irrefrenabile sulle ali della lettera W, che nell’uso comune è simbolo dell’interiezione vivaevviva, come grido di acclamazione e di esultanza (Treccani). Quale lettera migliore poteva fotografare questa calda domenica 11 luglio 2021, che la Chiesa come Santo del giorno dedica a San Benedetto da Norcia proclamato nel 1964 da Papa Paolo VI Patrono d’Europa.

È il fattore W, come Wimbledon dove Matteo Berrettini con umiltà e volontà ha sfidato il numero 1 al mondo Djokovic, per la sesta volta campione di Wimbledon, diventando l’unico italiano a disputare una finale sul campo mitico del tennis mondiale. «Per me questa non è la fine, ma l’inizio di una carriera. Sono contento di questa finale, spero che non sarà l’ultima. E’ stata una bellissima sensazione essere qui, ci voleva solo quel passo in più» ha dichiarato al termine della partita Matteo Berrettini, uscito sconfitto ma accompagnato da un’ovazione del pubblico.

Come Wembley, dove l’Italia del calcio è salita sul podio più alto, riflesso di un Paese che aveva bisogno di allegria e bellezza, dopo gli anni bui della pandemia.

I momenti della partita

Un primo tempo con un gol dell’Inghilterra di sorpresa dopo appena due minuti, giocatori sospinti da un pubblico delirante, troppo sproporzionato per non dare un uomo in più alla squadra inglese. Un gol di Shaw (spettacolo) che ha sorpreso Di Lorenzo e lo stesso Donnarumma. La squadra italiana non è riuscita a dettare i suoi tempi in mezzo al campo, sempre sopraffatti dai centrocampisti inglesi. L’unico acuto di Chiesa che ha seminato il panico nella difesa inglese. Troppo poco per l’Italia.

Secondo tempo in netto miglioramento per l’Italia anche con l’ingresso di Cristante e Berardi al posto di Barella e di Immobile. Ma anche con l’entrata di Bernardeschi che ha sostituito Chiesa infortunato. Ed è arrivato il pari di Bonucci, del veterano indomito Bonucci. La partita è terminata 1 a 1 e quindi si è andati ai tempi supplementari. E ai calci di rigore. Una partita, anzi una finale, infinita. Conclusa con le parate strepitose di Donnarumma che regala all’Italia il Trofeo di Campioni d’Europa.

Il cielo di Wembley si tinge di Azzurro

Al termine dell’incontro, Roberto Mancini è scoppiato in un pianto liberatorio: «Siamo stati bravi, abbiamo preso il gol subito e siamo andati in difficoltà ma poi abbiamo dominato. Non so cosa dire, i ragazzi sono stati meravigliosi, ed è importante per tutta la gente e i tifosi. Siamo contenti di aver giocato bene. Spero che tutta Italia festeggi. Siamo felici adesso».

Il presidente Sergio Mattarella, presente a Wembley, ha twittato al termine: “Grande riconoscenza a Roberto Mancini e ai nostri giocatori hanno ben rappresentato l’Italia e hanno reso onore allo sport a Euro2020”.

“Gli italiani celebrano il successo della nazionale ai campionati europei di calcio. Gli azzurri, guidati dal commissario tecnico Roberto Mancini, hanno mostrato insieme a grandi individualità un gioco e uno spirito di squadra straordinari. Il trofeo torna in Italia dopo più di 50 anni”: è quanto dichiara il premier Mario Draghi.

Il presidente del Consiglio riceverà nella giornata di lunedì la squadra e lo staff tecnico a Palazzo Chigi per ringraziarli a nome di tutto il Governo. Lo stesso avverrà al Quirinale e per le strade della capitale, dove domani un pullman scoperto girerà per la città, come fece dopo la vittoria al Mondiale 2006.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Uefa

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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