“Un’estate alla grande”, l’ultimo romanzo di Jennifer Weiner

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Un’estate alla grande

Una piacevole e coinvolgente lettura estiva

Sperling & Kupfer pubblica l’ultimo romanzo di Jennifer Weiner, Un’estate alla grande, tradotto da Valentina Daniele, un romanzo brillante, una divertente lettura estiva sull’amicizia e sull’importanza di accettare se stessi, nonostante gli alti e bassi della vita.

Un’estate alla grande ha esordito nella Top Ten del New York Times, dove è rimasto saldamente per sei settimane consecutive, diventando il libro dell’estate 2020 con più di 300.000 copie vendute.

La storia

Un’estate alla grandeDaphne Berg, influencer di Instagram plus-size per diletto e baby sitter per sopravvivenza, sta per compiere un importante salto professionale: la famosa stilista Leela Thakoon l’ha scelta come modella per promuovere i propri capi sui social.

Non è questa l’unica novità che la travolgerà. La sua ex migliore amica, la ricca e seducente Drue Cavanaugh, ricompare dopo anni dal loro ultimo litigio con un favore da chiederle: farle da damigella d’onore al suo matrimonio che si annuncia come il più glamour e social dell’estate.

Nonostante sia titubante, Daphne accetta la proposta di Drue. La sera prima del matrimonio la pittoresca Cape Cod si trasforma in una parata di vip e celebrità e la festa prenuziale si rivela subito movimentata.

Daphne incontra Nick, un misterioso ragazzo con il quale trascorre una notte di passione. Il risveglio è sorprendentemente burrascoso: Nick è sparito e Drue viene trovata priva di vita nell’idromassaggio in terrazza.

In un’estate imprevedibile, Daphne si troverà a porsi domande, oltre a improvvisarsi detective per comprendere cosa sia realmente successo in una notte.

Al di là della trama

Questo romanzo sin dalle prime pagine vi fornirà diverse chiavi di lettura e spunti di riflessione.

La narrativa di Weiner scorre veloce, è semplice, diretta ma incisiva e punta su argomenti attuali e per nulla banali.

Un’estata alla grande è un romanzo suddiviso in tre parti e in questa perfetta divisione possiamo percepire la storia in tutta la sua essenzialità.

Se nella prima parte del romanzo viene raccontata la storia della protagonista, Daphne Berg, nella seconda il romanzo prende un’altra piega, da narrativa rosa si trasforma in un piccolo giallo e nella terza parte veniamo catapultati nella ricerca del colpevole.

Focus sui flashback

Emerge la tristezza di Daphne bambina nell’imposizione da parte della nonna di una dieta ferrea per dimagrire, facendole scoprire che qualcosa forse non va in lei.

«Era la prima volta che sentivo che c’era qualcosa che non andava nel mio aspetto; il primo indizio che il mio corpo era una delusione, sbagliato in un certo senso. Sapevo di essere più grossa degli altri bambini, ma fino a quel momento non mi ero mai resa conto che ci fosse qualcosa di male».

Di fronte ai moniti della nonna che pensa di incitarla per dimagrire, comprendiamo quante lacrime nascoste ci siano. «Lascia sempre qualcosa nel piatto. Per dimostrare che il cibo non ha alcun potere su di te. Che sei tu che comandi, non il tuo appetito».

Parole forti per una bambina che non percepisce il proprio appetito come qualcosa di separato da se stessa, qualcosa da domare. E ancora: «Se hai fame, vuol dire che stai vincendo». Un conforto inutile per Daphne che, al contrario, si rannicchia sotto la trapunta sognando pancake e quant’altro.

Al pari colpisce la delicatezza delle parole del papà che non solo consola, ma ci fornisce il chiaro percorso strutturale del romanzo. «Tu vai benissimo così come sei. Le persone sono tutte diverse, ce ne sono di grandi e di piccole. Non dare mai retta a chi ti vuole convincere del contrario».

L’accettazione di se stessi

L’aspetto che più emerge dalle 337 pagine del romanzo è l’importanza dell’accettazione di se stessi. Nonostante quello che il sistema impone, nonostante le aspettative che gli altri hanno su di noi, nonostante le prese in giro da parte di amicizie poco sincere. Il tutto raccontato con un mix di leggerezza e spumeggiante appeal.

Daphne Berg, non solo impara ad amare se stessa, al di là del suo peso, ma fa del suo aspetto la chiave di svolta della sua carriera parallela come influencer su Instagram.

Quando l’accettazione di se stessi diventa reale, e non soltanto una chimera passeggera, pronta a sgretolarsi di fronte a ogni piccola incertezza che il mondo esterno ci impone, allora anche gli altri scoprono qualcosa, al di là di quell’aspetto che non ci piace perché la bilancia ci dice che è sbagliato.

Il romanzo nasconde una positività incisiva e persistente. È nell’accettazione di se stessa, nel sentirsi bella nel suo corpo che Daphne scopre anche l’amore di un ragazzo che in passato avrebbe considerato troppo bello.

«Questo ragazzo carino, premuroso, adorabile voleva sedersi con me sotto una coperta. Forse l’universo stava cercando di farsi perdonare per gli anni del liceo».

Il mondo social

Altra tematica che emerge dal romanzo è il mondo social. Una realtà che sembra abbia una vita parallela a quella tangibile, un percorso che il più delle volte non si incrocia con quello che viviamo.

Una vita che misura la sua importanza con il numero di like e di followers ad ogni post o foto pubblicata. L’esibizione di ogni aspetto più privato della propria vita, reale o no. La totale sovraesposizione di qualsiasi cosa ci circondi, soltanto per la frenetica ricerca di un seguito, oltretutto controllato al minuto. Cosa c’è dietro tutto questo? Quanto è reale e quanto è effimero?

Così riflette Nick: «Odio quando la gente fa così. Vive sul telefono. So che è un cliché… Tutti concentrati sui telefoni e gli iPad e che non si guardano nemmeno. Ci penso molto, soprattutto riguardo ai bambini. Come possono imparare a relazionarsi nella vita reale se la maggior parte delle loro interazioni è online? Come possono imparare a gestire la sofferenza se per distrarsi hanno i telefoni?».

Tra le pagine

«Sono più sicura di me. Sono più stabile. Sto meglio con me stessa. E non è tutta una finta per Instagram. Solo notevolmente amplificata. So chi sono e so cosa voglio».

«… pensai che Drue, nonostante le nostre differenze, si fosse sentita sola per tutta la vita… proprio come me».

«Assicurati di circondarti di persone che ti amano, che amano quella che sei veramente, non la versione di Instagram. Se non riesci a essere coraggiosa, fingi e se ancora non ci riesci, sappi che non sei sola. Tutti quelli che vedi hanno difficoltà. Nessuno ha la verità in tasca».

L’autrice

Jennifer Weiner è laureata a Princeton e vive a Filadelfia con il marito Adam e le due figlie. È autrice di romanzi femminili tra i più venduti negli Usa e nel mondo, come Brava a letto e come A letto con Maggie da cui è stato tratto il film In Her Shoes (Se fossi in lei). Tutti i suoi bestseller sono stati pubblicati in Italia da Piemme.

Weiner è una scrittrice tradotta in tutto il mondo e solo in America ha venduto oltre 9 milioni di copie. Dal suo bestseller, Brava a letto, sarà tratta una serie tv Hbo.

 

Alessandra Caputo

Foto © Inquirer, Amazon, Facebook

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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