Economia, assegno unico per i figli e taglio delle tasse

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Economia

«Il Governo ha deciso di finanziare il piano per la parità di genere, introducendo un fondo a sostegno delle politiche delle imprese per il lavoro femminile»

Durante il Consiglio dei ministri svoltosi il 18 novembre 2021 sono vari i passi fatti dal Governo su determinate questioni di economia.

Assegno unico per i figli

Primo fra tutti è stato approvato l’assegno unico e universale. A proporlo la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando.

Il beneficio economico ai familiari sarà erogato mensilmente e terrà conto della condizione finanziaria del nucleo. Il tutto sarà stabilito sulla base dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente). Si tratta di uno strumento che tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia). Chi non presenta l’Isee avrà sempre il minimo.

La decorrenza dell’assegno parte dal settimo mese di gravidanza ed è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico. Inoltre, è attribuito a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età.

Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro) è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi. L’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità.

Eccezioni

Per i maggiorenni devono, però, verificarsi determinate condizioni:

  • il figlio maggiorenne a carico deve frequentare un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • svolgere un tirocinio ovvero un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro;
  • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgere il servizio civile universale.

Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità. Previsto anche per i maggiorenni fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni e per i nuclei familiari con quattro o più figli.

L’assegno andrà al genitore che fa la domanda o a richiesta anche successiva, in pari misura tra i genitori. In caso di affidamento esclusivo spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato.

La domanda può essere presentata anche dai figli, una volta diventati maggiorenni, che possono richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.

Dove fare la richiesta

La domanda per il riconoscimento dell’assegno potrà essere avanzata a decorrere dal 1° gennaio 2022. La presentazione dovrà essere fatta in modalità telematica sul sito internet dell’Inps, o presso gli istituti di patronato.

Per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.

L’Assegno Unico sarà erogato anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Tra i requisiti anche il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.

A favore delle Donne

EconomiaLa ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un intervista dichiara: «Da gennaio 2022 parte l’assegno unico universale per i figli, una misura di 20 miliardi di euro l’anno. Il Governo ha deciso di finanziare in modo strutturale il piano strategico per la parità di genere, introducendo un fondo con i primi 52 milioni di euro a sostegno delle politiche delle imprese per il lavoro femminile».

«La manovra ha previsto la riduzione dell’Iva sugli assorbenti dal 22 al 10% e la decontribuzione per le donne che rientrano a ritorno dopo la maternità. La genitorialità è un investimento di valore sociale in un Paese che vive un declino demografico: per aumentare il trend della natalità» – aggiunge la ministra Bonetti – «bisogna sostenere il lavoro femminile e una maggiore condivisione dei carichi di cura. Il Family Act va in questa direzione, riformando tutti i congedi parentali che vanno estesi anche alle categorie di lavoratori e lavoratrici non dipendenti, perché il sostegno alla genitorialità deve essere universale e coprire tutte le categorie».

Taglio delle tasse

Ottime notizie sulla riforma fiscale e sul taglio delle tasse. Infatti, sarebbero state ascoltate le istanze proposte dai sindacati. Ad annunciarlo è Andrea Orlando, ministro del Lavoro. «Credo debba essere prevalentemente destinato in questa direzione. Le imprese devono essere aiutate, ma credo che in questo momento ci sia un tema di perdita del potere d’acquisto dei lavoratori».

«Se resta un po’ di spazio» – aggiunge poi Orlando – «credo l’attenzione debba essere rivolta alle piccole imprese che hanno sofferto di più durante la pandemia».

Le riforme

Durante l’incontro e il confronto con le sigle sono stati individuati i punti principali del tavolo che sarà aperto a novembre. La volontà sarebbe quella di andare avanti con una riforma strutturale del sistema, e affrontare importanti nodi sul tema lavoro. Tre le criticità da affrontare, come già anticipato con gli interventi della manovra del 2022:

  • introdurre un elemento di flessibilità;
  • garanzia per i giovani;
  • tenere conto della differenza e della gravosità dei lavori.

Salario minimo

Il ministro ha spiegato che sul salario minimo ci sono idee diverse. Ma dovrà comunque essere presa una decisione per fare fronte al crollo del potere d’acquisto da parte dei cittadini italiani.

Se non dovesse sbloccarsi nulla in questo senso, dovranno comunque essere riviste le regole dei contratti. I quali, se rimarranno uguali agli attuali, ha anticipato Andrea Orlando, il salario minimo diventerebbe automaticamente un’opzione di punta.

La grave crisi dell’economia che si è ripercossa sul potere d’acquisto dei lavoratori non è solo un problema per loro, ma può avere forti ripercussioni sulla domanda interna. Dunque su tutta la filiera produttiva.

 

Ginevra Larosa

Foto © Taxlegalsolution, Nonsapeviche, Wikipedia, Uil

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