In Guadalupa violente manifestazioni

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Guadalupa

La protesta contro la vaccinazione obbligatoria degli operatori sanitari è degenerata in incendi, blocchi e saccheggi. Il governo francese ha inviato sul posto membri del Raid e del GIGN

In Guadalupa, come in Europa,  la mobilitazione contro il “pass sanitarioe la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19 per gli operatori sanitari è degenerata in violenza. Un appello alla resistenza lanciato da un gruppo di sindacati e organizzazioni di cittadini la settimana scorsa.

Negozi saccheggiati, incendi e barricate

Per cercare di ristabilire l’ordine inviati rinforzi di polizia e gendarmeria dalla Francia continentale. Venerdì 19 novembre decretato un coprifuoco (tra le 18 e le 5 del mattino ora locale). Ma non è bastato a fermare i saccheggi e gli incidenti notturni. Per assistere la polizia sul posto, una cinquantina di membri delle forze d’elite GIGN e Raid sono stati inviati sabato 20 novembre dal ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin. L’Unione generale dei lavoratori della Guadalupa (UGTG), che ha dato inizio al movimento di protesta, malgrado l’aggravarsi della situazione ha invitato “a continuare la mobilitazione“.

L’opposizione politica francese accusa l’esecutivo

Dopo la contaminazione da clordecone, i problemi di approvvigionamento idrico e le alghe sargasse, l’obbligo del vaccino sarebbe la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, secondo Marine Le Pen del Rassemblement National (RN). Dello stesso parere il suo rivale JeanLuc Mélenchon de La France Insoumise (LFI): «Tutto era prevedibile. Emmanuel Macron ha scelto di distogliere lo sguardo e lasciare che la situazione degenerasse».

I cittadini della Guadalupe sono stati dimenticati?

«C’è un malessere sociale, identitario, di posizionamento rispetto alla Repubblica, la sensazione di declassamento e di abbandono che esiste e che continua a crescere». Per Patrick Karam, nato a Pointe-à-Pitre e oggi vicepresidente del Consiglio regionale dell’Île-de-France, «bisogna oggi ristabilire l’ordine in Guadalupa, è vero, ma bisogna anche aprire un dialogo!».

Il primo ministro francese vuole un fronte politico unito contro la violenza

Jean Castex, ministro dell’Interno francese, ha ricevuto questo lunedì sera, 22 novembre, in videoconferenza, tutti i funzionari dell’isola in presenza del ministro della Sanità Olivier Véran e del ministro dell’Oltremare Sébastien Lecornu.
Già nel 2009, per 44 giorni, la Guadalupa e la Martinica erano bloccate da manifestazioni contro l’alto costo della vita.

Guadalupa

«È una situazione di disagio sociale che si aggiunge a questa crisi sanitaria, a questa paura del vaccino e che ci ha portato a questo punto oggi», spiega il sindaco di Pointe-à-Pitre, Harry Durimel (EELV), su franceinfo. «È necessario fare una distinzione tra coloro che chiedono la revoca dell’obbligo di vaccinazione e coloro che nel contesto cercano di farsi sentire e bruciano tutto per farsi notare», aggiunge. Poi invita a «trovare una via d’uscita» perché «c’è una grande paura che si infiammi».

La prefettura della Guadalupa ha informato domenica di numerosi spari contro le forze di polizia e di gendarmeria, e contro i vigili del fuoco che intervengono per spegnere gli incendi. Con il conseguente ferimento di due membri delle forze di sicurezza.

La richiesta di ascolto e di dialogo

È necessario «ristabilire la pace pubblica (…) ma non sarà sufficiente, ci dovrà essere un dialogo» per ristabilire la fiducia con lo Stato, ha sottolineato Harry Durimel.
Le popolazioni delle Antille restano segnate dallo scandalo dell’inquinamento da clordecone. Questo pesticida tossico ha contaminato permanentemente il suolo dopo l’utilizzo dal 1972 al 1993 in Guadalupa e Martinica nelle piantagioni di banane. Impiegato per combattere il tonchio, un insetto che devastava le piantagioni, è ora sospettato di essere responsabile di numerose malattie, compreso il cancro.

Scuole chiuse

Di fronte a “violenza urbana, violenza e altri ostacoli alla circolazione” che compromettono la sicurezza degli spostamenti, lunedì le scuole dell’isola sono rimaste chiuse. E la prefettura della Guadalupa annuncia, su Twitter, che i servizi della sottoprefettura di Pointe-à-Pitre e quelli della prefettura di Basse-Terre sarebbero stati “eccezionalmente chiusi lunedì 22 novembre 2021”.

Appello per uno sciopero generale

GuadalupaMentre in Guadalupa la tensione perdura, un appello per uno sciopero generale da lunedì è avviato nella vicina isola di Martinica. Promosso dai sei principali sindacati dell’isola, nonché da una dozzina di organizzazioni professionali.

L’avviso di sciopero, depositato la settimana scorsa, chiede in particolare la fine delle vaccinazioni obbligatorie e delle sospensioni per gli operatori sanitari. Nonché un aumento dei salari e delle prestazioni sociali minime, e il pagamento completo delle analisi del sangue per il clordecone (clorodeconemia).

 

Rossella Vezzosi

Foto ©  Midi libre, Franceinfo, LaPresse, TV5Monde

 

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