Confcommercio, sui regali di Natale 2021 pesano caro bollette e inflazione

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“Gli italiani” – secondo l’Ufficio Studi – “mantengono anche nel 2021 un atteggiamento di grande prudenza sulle intenzioni di acquisto”

Il mese di dicembre è tradizionalmente per i commercianti il più importante dell’anno. L’ufficio studi di Confcommercio ritiene che quest’anno la spesa complessiva si attesterà sui 110 miliardi di euro, 10 in meno rispetto al 2019. Ciò è dovuto al calo di fiducia delle famiglie. Inoltre, aggiungendo la forte ripresa dell’inflazione e i rincari delle bollette otteniamo che la quota di tredicesima destinata ai regali di Natale quest’anno si attesterà intorno ai 160 euro pro-capite.

Inflazione e consumi

Per le spese commercializzabili come alimentari, abbigliamento, mobili, elettrodomestici, computer, cellulari e comunicazioni, libri, spettacoli e cultura, giocattoli, cura personale, alberghi, bar e ristoranti, la spesa è stimata è di 76 miliardi di euro. Nel 2020 questa spesa era scesa a 66 miliardi.

Al di là della situazione sanitaria, che preoccupa in alcune Regioni, grande allarme c’è anche sul versante economico. A novembre, secondo l’Ufficio studi di Confcommercio, il clima di fiducia delle famiglie pur attestandosi su livelli alti, sta ripiegando e rischia di avere ripercussioni anche nella parte iniziale del 2022. Si temono quindi anche in questo mese di dicembre, per la minore propensione alla spesa per i regali di Natale. In proposito alcuni cittadini interpellati dai media, hanno chiaramente detto che destineranno i regali solo ai parenti più stretti.

Il riemergere dell’inflazione

Il deterioramento è in buona parte correlato al riemergere dell’inflazione che le famiglie non si aspettavano dopo la cruenta pandemia. Questa, al 1,5% o al 2% comprimerebbe il potere di acquisto riverberandosi in una contrazione delle spese di beni e servizi commercializzabili. La ripresa dell’inflazione sta colpendo quelli ai quali le famiglie non possono rinunciare, i cosiddetti consumi obbligati. Nell’arco di dodici mesi si è passati dalla deflazione a una variazione dei prezzi al consumo pari a circa 3,8% a novembre 2021. E il suo protrarsi non potrà non incidere sulle scelte di consumo delle famiglie.

L’ammontare delle tredicesime

Quest’anno le tredicesime hanno raggiunto 43,8 miliardi di euro per dipendenti e pensionati – si fa il raffronto con il 2008 quando erano pari a 36,7 miliardi – i lavoratori dipendenti sono ora 19.3 milioni, mentre i pensionati sono poco più di 16 milioni. C’è da dire che una parte di questi miliardi rientreranno per le scadenza di dicembre legate a Imu e Tasi, nonché tassa di proprietà dell’auto.

La prudenze nelle famiglie per il caro bollette

“Gli italiani” – secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio – “mantengono anche nel 2021 un atteggiamento di grande prudenza sulle intenzioni di acquisto. Previsto un incremento nominale dei costi delle bollette, di circa 4,5 miliardi di euro per tutte le famiglie. Considerando il sostegno pubblico pari a 1,9 miliardi di euro per le famiglie e 1,1 miliardi per le imprese, il costo netto aggiuntivo per lavoratori dipendenti e pensionati, sarebbe pari a 1,97 miliardi di euro cui si sommano 310 milioni di maggiori oneri per le famiglie degli autonomi”.

Acquisti di Natale

ConfcommercioLa stima per il 2021 per gli acquisti di Natale è intorno ai 6,8 miliardi di euro da cui vanno dedotti i maggiori oneri derivanti dai costi delle bollette di luce e gas. La spesa media per famiglia, per i consumi di dicembre derivante dalle sole tredicesime, è stimata in euro 1.645. Secondo un sondaggio di Format di Confcommercio, quest’anno ogni persona spenderà per regali natalizi, 158 euro mentre lo scorso anno erano a quota 164 euro (-8%) e -36% di quanto si è speso nel 2009. L’indagine conferma il clima di incertezza che perdura causa il riproporsi della pandemia nella variante Omicron e i rincari generalizzarti dei prezzi.

La ricchezza liquida esistente in Italia

Uno degli effetti finanziari più eclatanti della pandemia è quello che ha determinato l’accrescere in maniera considerevole, l’ammontare del “gruzzolo” delle famiglie italiane. Parliamo di depositi in conto corrente sia bancari che postali, detti anche “depositi a vista”.
Nel corso del 2020 sono passati da poco meno di 1.020 miliardi di euro del quarto trimestre del 2019 (prima dell’inizio di pandemia) a oltre 1.120 miliardi di euro dello stesso del 2020. Si tratta di un incremento di ben 100 miliardi di euro. Nei primi sei mesi del 2021, le attività liquide, hanno portato un “forzoso risparmio”, legato alle incertezze, a 1.160 miliardi di euro.

La ripresa dei consumi

Nei primi mesi del 2021” – rileva l’Ufficio Studi di Confcommercio – “vi è stata una netta ripresa dei consumi delle famiglie. Quindi un recupero rispetto ai difficili mesi del lockdown con una dinamica superiore al reddito disponibile. Potrebbe essere tutto vanificato dall’inattesa inflazione che comporterebbe, nel breve periodo, una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, tale massa di liquidità sarebbe non protetta dall’aumento dei prezzi, con inevitabili riflessi sul consumo delle famiglie e sulla ripresa in corso”.

Ultimo trimestre del 2021

In questo ultimo trimestre del 2021 i prezzi al consumo sono mediamente in crescita del 3,4%. Ciò determina una riduzione della spesa delle famiglie di circa il 3,8% rispetto a uno scenario con inflazione al 2%. La previsione di Confcommercio è una minore crescita, che sarebbe quindi interamente dovuta a un profilo meno dinamico della spesa delle famiglie.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha così commentato l’analisi dell’Ufficio Studi: “La crescita dei consumi a Natale rischia di essere frenata dai timori per la pandemia, dall’inflazione e dai costi dei consumi obbligati. Per rilanciare la fiducia occorre accelerare il taglio delle tasse a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese”.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Elegantnews, Yahoo, Confcommercio

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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