Med 2021 Roma cuore del dialogo sul Mediterraneo

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Med 2021 Roma conferenze multilaterali

Le delegazioni del Medio Oriente e del Nord Africa si sono riunite nella Capitale per incontri multilaterali su sicurezza e migrazioni

Nel fine settimana a Roma si è conclusa la settima edizione della conferenza Rome Med Mediterranean Dialogues, promossa a partire dal 2015 dal ministero degli Affari esteri e dall’ISPI. L’evento si è svolto tra il 3 e 4 dicembre presso l’Hotel Parco dei Principi vicino Villa Borghese. La conferenza ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e del ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio e il presidente dell’ISPI Giampiero Massolo. Il convegno è stato anticipato nella giornata del 2 dicembre da Med Fora, un ciclo di seminari internazionali tra le varie delegazioni. Anche quest’anno a causa della pandemia l’evento si è svolto in modalità ibrida con partecipazioni sia fisiche ma anche virtuali.

Il Focus di Med 2021

L’arrivo e il dilagare della pandemia, ha portato nel Mondo una serie di cambiamenti e trasformazioni non solo sul piano economico ma anche politico e sociale. Med2021 si è proposto come “un’agenda positiva” che porti alla ricostruzione del multilateralismo come soluzione dei conflitti e tutela della sicurezza globale. Numerose sono state le questioni al centro del dibatto, dalla gestione dei flussi migratori, passando per il cambiamento climatico, la transizione ecologica e il destino delle giovani generazioni. Un focus particolare rimane l’area Mena ovvero il Medio Oriente e Nord Africa, si tratta di una Regione complessa caratterizzata da tensioni e attriti. Proprio per questo motivo il MED si propone da molti anni come punto di incontro per il rilancio di un nuovo processo di pace in Medio Oriente. Un argomento d’intesa è stato anche il ruolo delle partnership Euro-Mediterraneo e il ruolo della Nato più le strategie UeUsa.

L’intervento di Mario Draghi

Le parole del presidente del Consiglio sono state dedicate ai flussi migratori. Egli ha infatti precisato come rispetto al 2019 siano aumentati di 6 volte. Inoltre, ha espresso il suo chiaro sollecito a un maggior coinvolgimento di tutti i Paesi europei, anche nel Mediterraneo. Draghi ha ricordato come l’Italia continui a promuovere una gestione collettiva Ue del fenomeno con un bilanciato equilibrio fra responsabilità e solidarietà. L’obiettivo sul tema della migrazione è la protezione dei più deboli con cordoni umanitari e il rafforzamento dei flussi legali, che ha ricordato «Sono una risorsa e non una minaccia».

Per quanto riguarda Israele, Draghi ha dichiarato «Guardiamo con attenzione al percorso di normalizzazione delle sue relazioni col mondo arabo. Le recenti crisi di Gaza dimostrano la necessità di riavviare gli sforzi internazionali a favore del processo di pace, un cammino che deve portare a una soluzione a due Stati, praticabile, giusta e direttamente negoziata dalle parti coinvolte».

Quello di Luigi Di Maio

L’attenzione del numero uno degli Esteri ha come focus la Libia e la sua stabilizzazione. Il Paese, infatti, sin dai tempi della caduta di Mu’ammar Gheddafi ha attraversato continue fasi di instabilità politica e guerra civile. Una situazione che è andata ad aggravarsi con l’inserimento di vari Paesi esterni nelle vicende interne, tra i più rilevanti ricordiamo la Turchia. Luigi Di Maio ha dichiarato «La sfida più immediata per l’Italia è la stabilizzazione della Libia. La Conferenza di Parigi ha riaffermato l’ownership libica e il sostegno internazionale alla stabilizzazione, nella cornice del Processo di Berlino e delle Nazioni Unite. Le conclusioni hanno richiamato gli attori libici a impegnarsi costruttivamente per un processo elettorale libero, equo, inclusivo e credibile, in vista del voto previsto il 24 dicembre. È altresì prioritario il ritiro di mercenari e combattenti stranieri dal Paese».

 

 

James Sekitoleko

Foto © ISPI, Il Valore Italiano

Video © Eurocomunicazione

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James Sekitoleko
Cittadino italo-ugandese nato a Roma, Da sempre interessato ai temi della politica, dell’ambiente e soprattutto dell’innovazione digitale che sta cambiando profondamente i modi di vivere nella nostra società. Osservatore attento di Europa ed Unione europea. Persona curiosa a 360 gradi, coinvolto in varie realtà associative.

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