Primo Maggio: la festa di tutti

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Primo Maggio

Nata nel 1855 la festa dei lavoratori ha purtroppo visto la morte di tante persone che si sono battute per ottenere orari migliori

Il Primo Maggio è una ricorrenza universalmente conosciuta, ha un grande significato e una storia che affonda le radici nel passato. In tutti i Paesi si ricordano le lotte che i movimenti sindacali e i lavoratori hanno sostenuto per il riconoscimento dei loro diritti, per il raggiungimento dei loro obiettivi e il miglioramento delle condizioni di vita. Quindi è una giornata non solo di riposo, ma anche di ricordo delle tante battaglie sostenute.

Le origini del movimento delle 8 ore

La storia del Primo Maggio nasce in Australia nel 1855. In quel lontano continente le organizzazioni dei lavoratori coniarono lo slogan “Otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore di riposo”, fatto proprio dai sindacati. In seguito furono le organizzazioni dei lavoratori statunitensi a sviluppare il movimento per le otto ore lavorative. Gli operai lavoravano nelle fabbriche fino a 16 ore al giorno, in condizioni precarie, senza nessun tipo di sicurezza.

Chicago, dove tutto è iniziato

Nella seconda metà dell’Ottocento, in piena rivoluzione industriale, negli Stati Uniti erano frequenti le manifestazioni di protesta da parte degli operai che lottavano per il riconoscimento della riduzione dell’orario di lavoro. Nella città di Chicago fu approvata la legge che introduceva le 8 ore lavorative, legge che entrò in vigore il Primo Maggio del 1867. Purtroppo c’erano delle limitazioni che ne impedivano l’effettiva applicazione. In segno di protesta, in quel giorno, si organizzò una grande manifestazione.

La conquista di questo diritto fondamentale riguardava inizialmente soltanto l’Illinois. Successivamente la legge si espanse anche agli altri Stati della confederazione americana.

Il Primo Maggio del 1886, in occasione del XIX anniversario dell’entrata in vigore della legge, i sindacati organizzarono uno sciopero generale per ottenere l’applicazione della legge in tutto il territorio. La protesta, coinvolse migliaia di lavoratori e durò tre giorni. Si concluse in modo tragico con le forze dell’ordine che spararono sulla folla lasciando a terra un elevato numero di morti e di feriti.

Quella data costituiva il limite temporale oltre il quale, gli operai, non avrebbero lavorato dopo le otto ore.

Conseguenze in Europa

Il Congresso della Seconda internazionale, l’organizzazione dei sindacati e dei partiti operai e socialisti, svoltosi a Parigi nel 1889, volendo ricordare la tragedia accaduta a Chicago tre anni prima, decise di dichiarare ufficialmente la data del Primo Maggio Festa internazionale dei lavoratori. I partiti socialisti e laburisti la ratificarono in un secondo momento.

Negli Stati Uniti, il Paese da cui tutto è partito, la festa dei lavoratori è celebrata il primo lunedì di settembre.

La situazione in Italia

Primo MaggioIn Italia, dopo decenni di battaglie e di lotte sindacali, le 8 ore lavorative divennero legge soltanto nel 1923. La festa dei lavoratori però si celebrava già dal Primo Maggio del 1891. Fu sospesa nel 1924, durante il ventennio fascista. In quel periodo la festa del lavoro perse la sua connotazione perché inglobata nella giornata del Natale di Roma (21 aprile). Il Parlamento italiano reintrodusse la festività del Primo Maggio come festa nazionale nel 1947.

Anche la Chiesa ha riconosciuto le giuste istanze dei lavoratori. Nel 1955 Papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe lavoratore affinché anche i cattolici potessero condividere e festeggiare la data del Primo Maggio.

La festa oggi

Numerose sono le iniziative della festa che coinvolgono ogni anno la popolazione: cortei, sfilate, dibattiti e convegni. La più attesa, specialmente dai giovani, rimane il concertone del Primo Maggio, che si svolge a piazza San Giovanni nella Capitale d’Italia.

I sindacati confederali, con il patrocinio del Comune di Roma, dal 1990 organizzano questa grande manifestazione musicale. Sul palco gigantesco si esibiscono cantanti famosi e band molto graditi dai giovani che arrivano da tutte le parti d’Italia e d’Europa.

Quest’anno sarà maggiormente sentito dopo due anni di sospensione a causa delle restrizione dovute alla pandemia.

Il Primo Maggio in cucina

A Roma e dintorni il primo maggio vuol dire pranzare con fave e pecorino. Questa tradizione è antichissima e affonda le sue radici nel mondo classico, ben prima che questa data fosse legata alla festa dei lavoratori. Entrambi sono cibi simbolici e propiziatori di abbondanza e fecondità. La fine di aprile e l’inizio di maggio sono l’inizio del periodo dei raccolti e inaugurarlo mangiando questi cibi che rimandano all’opulenza era di buon auspicio. Nel corso del tempo a Roma si è continuato ad associare il Primo Maggio alle fave col pecorino e il fatto che questo sia un giorno festivo ha notevolmente contribuito alla conservazione del rito. Non prevedendo preparazioni, sono facili da trasportare, quindi ideali per il classico picnic fuori porta.

 

Sveva Marchetti

Foto © Wikipedia

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