I leader si sfidano al Meeting di Rimini

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Meeting di Rimini

Si tratta del primo confronto in presenza tra chi si contenderà la guida del Paese il prossimo 25 settembre

Sul palco del Meeting di Rimini sono intervenuti diversi leader ed esponenti politici. L’incontro, dal titolo «Nella diversità, per il bene comune», è stato organizzato di concerto con l’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà. Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà, ha introdotto il confronto. Mentre Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, ha svolto la funzione di moderatore. I maggiori rappresentanti della politica si sono confrontati su una serie di tematiche salienti, in particolar modo la crisi energetica, la scuola, il lavoro e la guerra in Ucraina.

Il primo ad intervenire è stato il ministro degli Esteri, nonché presidente della neonata formazione politica Impegno Civico, Luigi di Maio. In seguito, hanno preso la parola: il segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta; il capo politico di Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, Maurizio Lupi; la presidente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni; il presidente nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato; il segretario federale della Lega, Matteo Salvini; il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Domani è prevista la partecipazione del presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Di Maio: «Gran parte del sistema dei centri dell’impiego ha fallito»

Luigi di Maio ha affrontato il tema lavoro, in particolar modo le problematiche che coinvolgono i giovani: «Oggi ci sono giovani che guadagnano 2 o 3 euro all’ora e non è giusto. Ma la contrattazione sul salario minimo la dobbiamo fare con le aziende. Gran parte del sistema dei centri dell’impiego ha fallito. Io sono d’accordo sulla norma che dice “meglio permettere alle aziende di fare proposte”. Non sono d’accordo ad abolire il Rdc per i disabili o inabili al lavoro. Perché è utile ad aiutare una fetta fragile e debole della popolazione. Tutti questi argomenti vanno, comunque, affrontati in un’ottica Ue». Sulla questione del gas, ha continuato: «Anche stamattina il prezzo del gas continua a salire. È urgentissimo approvare un tetto massimo europeo al prezzo del gas. Su questo finora c’è stata troppa ambiguità da parte del centrodestra: non capisco cosa abbiano contro».

Meeting di RiminiPer quanto riguarda lo stipendio dei professionisti ha dichiarato che si rende necessario, «un salario equo e un’equa retribuzione dei professionisti». Relativamente a chi non studia né lavora ha detto, «ci sono poi due milioni di giovani che non fanno niente, i neet. E sono un tesoro nel secondo Paese più anziano del Mondo su cui dobbiamo investire. Esistono i nuovi mestieri, come nel settore della cyber security. Abbiamo sempre più bisogno di formazione in quest’ambito». Infine, riguardo gli obiettivi elettorali della neoformazione politica di cui è presidente, si è detto sicuro che, «alle prossime elezioni con Impegno Civico andremo oltre il 3%, andremo ben oltre il 5%. Siamo nati per evitare lo scambio degli estremismi».

Enrico Letta: «La cosa peggiore che si possa fare è dare segnali di cedimento a Putin»

Meeting di RiminiIl segretario nazionale del Partito Democratico ha ricevuto un’accoglienza tiepida, che poi, nel proseguimento dell’intervento, si è trasformata in una serie di reazioni più convinte. In relazione al conflitto russo ucraino ha reso noto che, «la cosa peggiore che si possa fare è dare segnali di cedimento a Putin: su questo l’Italia deve essere molto netta, mantenere le sue alleanze, e non cambiare linea. Farlo vorrebbe dire darla vinta a Putin che sta ricattando l’Italia e la Ue. Al ricatto non si risponde con il cedimento».

Sulla crisi energetica ha dichiarato: «È fondamentale fare un piano di risparmio energetico perché noi andiamo verso un inverno che sarà, se le cose continuano così, complicato. Fare subito un piano di risparmio energetico, secondo me, vuol dire per il nostro Paese essere in condizione di affrontare in modo diverso, di reagire, di non avere quei danni che viceversa metteranno in difficoltà famiglie e imprese. È un impegno che tutti dobbiamo prenderci». In merito al salario minimo ha invece affermato che «il salario minimo è fondamentale. Ma va gestito nelle relazioni tra parti sociali. La cosa più importante è stabilire che tutto quello che possiamo mettere in riduzione tasse va messo nel settore del lavoro. Se non siamo in grado di fare una scelta choc non avremo un futuro di speranza. Incentivare il lavoro e non la finanza. Quindi eliminiamo gli stage gratuiti: il primo lavoro deve essere pagato. Solo così i nostri figli restano in Italia».

Maurizio Lupi: «Il Parlamento deve essere il luogo in cui si rappresentano gli interessi vivi della società»

Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati, in occasione del proprio intervento si è soffermato sul ruolo della politica nel nostro Paese: «Ho letto sui giornali che il Meeting dovrebbe avere meno politica e più cultura. La politica è la forma più alta di cultura che ci sia. Il problema non è meno politici ma che tipo di politica. Circa cento anni fa, un sacerdote prima di fondare un partito girò per sette anni l’Italia è incontrò tutte le realtà vive del Paese e poi fondò il Partito Popolare. Si chiamava Don Sturzo».

Lupi ha poi aggiunto: «Noi abbiamo la presunzione di rispondere e sostituirci alla vostra libertà e questo è l’errore più grande che la politica può compiere. Siamo in grado di raccogliere la sfida? Il Parlamento deve essere il luogo in cui si rappresentano gli interessi vivi della società. Siamo arrivati all’obbrobrio che rappresentare gli interessi diventa un reato. Il governo Draghi è stato il più grande atto della politica con la “P” maiuscola».

Ettore Rosato: «Il reddito di cittadinanza è profondamente sbagliato perché la povertà non si combatte con i soldi»

Il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, ha compiuto un intervento incentrato in modo prevalente nella critica al reddito di cittadinanza, come misura finalizzata a contrastare la povertà: «Dove c’è lavoro nero c’è una economia sommersa che impoverisce tutta la società e il lavoro nero è un punto su cui dobbiamo avere consapevolezza, investendo energie. Il reddito di cittadinanza è profondamente sbagliato perché la povertà non si combatte con i soldi. Ma richiede un insieme di servizi che solo enti locali e Terzo settore insieme possono garantire».

Rosato ha in seguito evidenziato gli effetti negati del provvedimento promosso dal M5s, «il reddito di cittadinanza ha rotto il meccanismo per cui il lavoro è un diritto ma anche un dovere, ha tolto il piacere di lavorare a tanti ragazzi. Dobbiamo uscire dalla cultura dell’assistenzialismo di Stato. La nostra proposta è che sotto i 25 anni non si paghino le tasse sul lavoro».

Giorgia Meloni: «La scuola italiana è diventata una macchina di diseguaglianza»

La leader di Fratelli d’Italia, alla prima partecipazione al Meeting di Rimini, in occasione dei suoi interventi ha toccato diverse tematiche. A proposito del ruolo odierno dei partiti ha dichiarato: «Un partito senza sedi sul territorio non esiste. Noi unici a volere di nuovo scelta dei parlamentari alle elezioni». Relativamente al presidenzialismo, ha ribadito che, «bisogna rimettere il cittadino al centro delle scelte. Abbiamo avuto Parlamenti che hanno fatto il contrario. Serve un legame diretto e stabilità. Io ritengo che una modifica costituzionale in Italia sia molto utile. Lo dico a Letta: la Francia non mi sembra impresentabile».

Meloni ha in seguito risposto a Di Maio in merito all’Ue: «Non vogliamo fare a meno dell’Europa. Sono favorevole al price cap per il gas al livello europeo ma attenzione a farlo al livello italiano: a meno che non si decida di nazionalizzare le imprese». Infine si è soffermata sul tema scuola: «La scuola italiana è diventata una macchina di diseguaglianza. Chi ha più possibilità avrà una formazione migliore: il mito progressista dell’uguaglianza ha finito per favorire chi aveva di più. E, invece, uguaglianza e merito sono fratelli. Ma se io dimostro più di un altro a parità di condizioni di partenza il mio valore deve essere riconosciuto».

Sul salario minimo ha suggerito che, «non risolve il problema del lavoro perché gran parte dei posti di lavoro è normato dai contratti collettivi. Il problema dei salari è un altro: bisogna abbassare la tassazione sul lavoro. Il Rdc “ha un paradosso: diamo sino a 700 euro a un giovane valido quando un disabile prende molto meno».

Matteo Salvini: «Irresponsabile dire che ci sono droghe che non fanno male»

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha esordito toccando questioni di carattere etico: «Io sto dalla parte della vita. Chiedo di applicare integralmente la legge 194 offrendo alle donne la scelta di andare avanti anche se sono in difficoltà economica. Penso a enti locali che aiutino a scegliere la vita». A proposito della legalizzazione delle droghe leggere invece ha sentenziato: «irresponsabile dire che ci sono droghe che non fanno male. La droga è morte, sempre, serve eliminare ogni abuso e ogni devianza».

Sulla questione energetica ha dichiarato che, «l’indipendenza energetica passa per il nucleare pulito». In merito alla scuola ha manifestato il desiderio di «estendere alle medie e alle superiori la previsione che i libri di testo siano gratuiti o detraibili». Per ciò che concerne la tassazione, il reddito di cittadinanza e la flat tax invece: «Detassare straordinari e premi ai dipendenti ai collaboratori. Il 17% di chi percepisce il reddito di cittadinanza è un disabile o ha un disabile in famiglia e a loro non va tolto. Chi rifiuta un lavoro invece lo perde. La flat tax oggi è una realtà. Chi scommette su se stesso paga già poco. Noi proponiamo di alzare la soglia e nell’arco dei 5 anni estenderlo non ai milionari, bensì a famiglie, pensionati, monoreddito o famiglie bireddito ma a basse entrate».

Antonio Tajani: «Rafforzare il collegamento fra scuola, università e impresa»

Gli interventi del vicepresidente di Forza Italia si sono focalizzati sul tema lavoro, «Chi può lavorare deve andare a lavorare. È una questione di competenze e di qualità oltre che di formazione. Rafforzare il collegamento fra scuola, università e impresa. Assumere i giovani significa avere una fase di formazione, come è in Germania. Ho visto giovani lavorare in acciaieria avere il posto perché, da studenti, hanno fatto due anni in quella acciaieria. Anche favorire una formazione tecnico professionale serve. Non dobbiamo tutti studiare economia, filosofia. Il sistema duale scuola-lavoro non deve essere una barzelletta, ma deve funzionare».

 

Federico Gasparella

Foto © Sardiniapost.it; Imolaoggi.it; Edizionenapoli.it; Quotidiano.net; Adige.it; Lapress.it

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Federico Gasparella
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza ho iniziato la professione giornalistica. Fino ad ora ho avuto la possibilità di approfondire diverse tematiche. Sono partito affrontando questioni attinenti al mondo della legalità, passando per la politica internazionale, l’attualità, la cultura e l’arte.

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