Giada Luppi, voce da campionessa

0
1201
Giada Luppi

Da anni un talento indiscusso del mondo delle rotelle dove è stata appena proclamata nuova campionessa italiana senior nel singolo libero. Avvenuto, invece, il 14 luglio il suo debutto da cantante: uscito l’inedito “Principe”, con la collaborazione del produttore Michele Torpedine

Durante il Campionato italiano di pattinaggio artistico a rotelle, svoltosi a Ponte di Legno, Giada Luppi è riuscita a ottenere la prima posizione della classifica provvisoria nello short program sulla musica del film “Catwoman”. Podio confermato con il long program, sulle note di “Rain in your black eyes” del maestro Ezio Bosso. Dunque, la bella e giovane promessa dello Sport, di appena venti anni, è diventata campionessa italiana senior (massima categoria) per la specialità singolo libero. Entrambi i programmi sono stati coreografati da lei, talento puro del pattinaggio che si sta instradando anche come coreografa. Ma non solo: è appena uscito un suo singolo come cantante.

Come è nato il tuo amore per i pattini?

«Grazie a mia mamma Sabrina, ex pattinatrice della Nazionale italiana, che mi ha trasmesso questa passione. Il mio primo sport in assoluto è stato in realtà la ginnastica artistica, che ho poi praticato per 10 anni. Da piccola avrei voluto diventare una ginnasta, e uno dei miei più grandi rimpianti sarà sempre aver abbandonato questa disciplina. Col tempo, però, mi sono dedicata e innamorata sempre di più del pattinaggio. Sono in ogni caso certa che, senza la ginnastica artistica, non sarei mai stata la pattinatrice che sono oggi, perché mi ha dato una base solida. Soprattutto, disciplina e sportività. La ginnastica artistica mi ha modellata come atleta e anche come persona, e ho continuato a crescere durante questi anni in pista».

I tuoi esordi come pattinatrice?

«All’inizio della carriera pattinavo in Emilia-Romagna (sono bolognese). In seguito, sono stata vista e scelta dal mio attuale allenatore della Nazionale, Raffaello Malossi, e ho iniziato a gareggiare per la Toscana. Tra i tanti sacrifici, anche quello di spostarsi da Valsamoggia a Calenzano. Grazie a mia mamma, però, ho imparato a non sentire tutto come un peso, bensì come un’opportunità di crescita. Col tempo, finanche una abitudine. Sono entrata nella Nazionale italiana di pattinaggio all’età di 13 anni, ed è sempre stato un onore per me vestire la maglia azzurra».

Quali gli step più importanti come atleta?

«In questi anni sono riuscita a portarmi a casa vari titoli di cui sono molto fiera. Sono stata sei volte campionessa italiana, due volte vice campionessa italiana, tre volte campionessa europea. Inoltre, altre due volte vice campionessa europea, nel 2021 campionessa mondiale e lo scorso anno vice campionessa mondiale. Sono davvero grata al pattinaggio, perché mi ha dato l’opportunità di esprimere al meglio me stessa attraverso le coreografie e le musiche dei programmi su cui ho pattinato. Ho interpretato tanti stili e personaggi, facendo emergere sempre peculiari caratteristiche che mi appartengono».

Veniamo al tuo incontro con una persona recentemente scomparsa, Michele Sica, per te molto importante. Ricordiamo chi era

«Michele Sica per me è stato innanzitutto sempre un idolo, quando io sono entrata in Nazionale, lui già stravinceva. Mi è stato sempre d’ispirazione per la sua forza fisica e mentale, e per la sua perseveranza nella vita. Giada LuppiÈ stato poi anche mio amico e compagno di squadra, perché abbiamo vissuto insieme in casa del mio istruttore a Calenzano, e ci siamo allenati per qualche anno insieme, passando tanti bei momenti che rimarranno indelebili nel mio cuore».

«Ho avuto poi anche la fortuna di viverlo come mio allenatore personale, dopo che ha smesso di gareggiare. Mi ha donato esperienza e carisma, sia durante gli allenamenti che nei momenti precedenti alle gare. Ed è stato un grande conforto psicologico, una persona di un’ empatia e di un amore immensi. Amavo allenarmi con lui, insegnante tranquillo e passionale. Sono davvero grata di averlo avuto con me. Credo, anzi, di averlo tutt’ora al mio fianco. La sua scomparsa rimane sempre un dolore indescrivibile, ma cerco di ricordare con il suo sorriso tutti i nostri bei momenti, le nostre risate e i nostri discorsi. Mi manca molto».

I prossimi impegni sportivi?

«Ad agosto parteciperò agli Europei, sperando che la mia caviglia regga (ho un’edema osseo) e vada tutto per il meglio durante la preparazione al Campionato, che si terrà sempre a Ponte di Legno a inizio settembre. Ponte di Legno, perla della Valle Camonica, si riconferma dunque al centro del mondo delle rotelle. Quest’anno, il comune montano della provincia bresciana è stato designato luogo di accoglienza sia dei Campionati italiani, sia degli Europei di pattinaggio».

Non solo rotelle, però, anche microfono e voce. Parlaci di questa tua sorprendente veste da cantante

«Il mio singolo “Principeè uscito da pochissimo, lo scorso 14 luglio. Sono felice di aver pubblicato il mio primo inedito, scritto e composto da me e arrangiato dal multiplatinum producer Zenit. Il pezzo l’ho partorito alle scuole superiori. Parla di un amorevolta facciadoppia faccia“, che si è rivelato una vera e propria serpe. All’interno del pezzo, provo a descrivere come si è comportata questa persona con me, cosa sono stata io per lui e anche un tentativo di descrizione della Giada di quel periodo. Potrei definirlo uno sfogo personale, con un pizzico di ironia che prende in giro il mio cuore illuso e infranto. Spero che le persone che ascoltano il brano possano dedicarlo ai loro principi (o principesse) che si sono poi trasformati in rospi».

«Ringrazio infinitamente il mio produttore Michele Torpedine, e anche la sua aiutante Dalila Bizzini, per aver creduto nella mia vocalità. Senza di loro il mio esordio musicale non sarebbe stato possibile».

Da quanti anni canti, Giada?

«Ormai da 9, e scrivo da 7 anni accompagnandomi al piano. Sono un appassionata di R&B, pop, soul e indie-italiano. E da sempre una super fan di Whitney Houston».

Come si riesce a conciliare sport agonistico e canto?

«Semplicemente perché sono i miei sogni, e io credo nei miei sogni più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sto facendo di tutto per realizzarli entrambi, cercando di non farmi fermare o destabilizzare da niente. Voglio raggiungere i miei obiettivi e mi sto impegnando ogni giorno di più».

E nel tuo futuro come ti vedi?

«Mi auguro tutta la musica possibile e immaginabile. Vorrei vivere di musica, e farmi conoscere come cantautrice. Insomma, sarebbe bello diventare una cantante affermata (anche se so che è una strada parecchio tortuosa) e dedicare ogni singolo giorno della mia vita a questo secondo amore oltre i pattini, sui quali non potrò gareggiare per sempre. Migliorandomi sicuramente come cantante pianista e autrice, e ingrandendo il bagaglio culturale e musicale».

 

Lisa Bernardini

Foto © Giada Luppi, Sportfair, YouTube

Articolo precedenteEgitto, Zaki condannato a tre anni
Articolo successivoAl-Sisi concede la grazia a Patrick Zaki, fine di un incubo
Lisa Bernardini
Toscana, classe 1970, Lisa Bernardini è giornalista pubblicista iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio e alla Stampa Estera in Italia, Presidente dell’Associazione Culturale “Occhio dell’Arte APS”, art director. Si occupa di Organizzazione Eventi, Informazione, Pubbliche Relazioni e Comunicazione. Fine Art Photography. Segue professionalmente per lo più personaggi legati alla cultura, all'arte e alla musica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui