La spettacolare “Carmen” di Franco Zeffirelli nel cuore di Verona

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Carmen

Il debutto del rinnovato cast al 100° Arena di Verona Opera Festival 2023. Una delle opere più famose e amate al Mondo

Sul palcoscenico Franco Zeffirelli ricrea una Siviglia realistica e curata in ogni dettaglio come un set cinematografico popolato da oltre 400 fra mimi, comparse, ballo (coordinato da Gaetano Petrosino) e coro (preparato da Roberto Gabbiani), diretto con l’orchestra di fondazione Arena da Daniel Oren, con la partecipazione delle voci bianche A.LI.VE. (preparate da Paolo Facincani) e dell’autenticamente spagnola Compañia di Danza Antonio Gades.

Nonostante il successo arrivò dopo la morte dell’autore Georges Bizet che, non ebbe così modo di godersi la fama e gli onori che si meritava, la “Carmen” è un capolavoro che non perde mai il suo fascino, anzi col passare del tempo diventa sempre più irresistibile.

Un personaggio femminile forte, anticonformista, attuale, moderno: il suo gesto estremo, quando alla fine, pur di non cedere alle minacce di Don José, è una scelta di coerenza e di fedeltà prima di tutto verso se stessa. Il suo fascino, infatti, deriva da quello slancio vitale fortissimo, dall’amore smisurato per la libertà e l’indipendenza personale. Non bada alle regole e ai ruoli sociali, non ha alcuna soggezione verso l’autorità. La sensualità di Carmen deriva, più che da atteggiamenti provocanti, dalla libertà del suo essere, dall’indipendenza totale della sua persona.

Amore

Si fa via via sempre più vivo il contrasto tra gli occhi impenetrabili, quasi senz’anima di Carmen e la disperazione dipinta con tratti marcati sul volto di Don José che, nonostante tutto, non si arrende al “Non, je ne t’aime plus”, ma continua nella sua supplica sofferente, disposto a tutto pur di essere ancora l’oggetto dell’amore di una donna che suo malgrado non sa amar altro che la propria libertà, e continua a scongiurarla in ginocchio con un ultimo straziante “Ah! Ne me quitte pas!!”, marcando l’ultima sillaba apportando ulteriore drammaticità a un’agonia che non si può fare a meno di condividere con lui.

CarmenL’interpretazione di Vittorio Grigolo in Don José è straordinaria grazie alla sua capacità di rendere perfetta anche la minima sfumatura del personaggio con la voce, con ogni sguardo e gesto, con ogni espressione del viso. Nel respiro di un unico verso assistiamo a repentini passaggi emotivi: “per l’ultima volta, demonio…” con rabbia minacciosa, “vuoi seguirmi?” l’ultimissima supplica, e immediatamente dopo l’aggressività con cui Don José la afferra per un braccio. Il disprezzo con cui la donna scaglia l’anello da lui donatole sarà la goccia che farà traboccare il vaso: la donna ne rimarrà uccisa.

Il vestito rosso come simbolo

Carmen perde, infatti, la vita ma non è lei ad essere la vittima, perché, al contrario, è Don José ad essere da lei condannato a una morte lenta e dolorosa, a un’autodistruzione che lo rende schiavo della propria ossessione da portarlo a compiere un gesto così estremo. La chiusura lo vede inginocchiarsi sul corpo esanime della donna, ammettendo di essere il responsabile del delitto.

Quando Carmen muore, il suo corpo sparisce ma il suo vestito rosso rimane, come eterno riferimento simbolico per tutte le donne che hanno lottato, lottano e lotteranno per la loro libertà.

La Spagna della Carmen non è solo un semplice sfondo su cui ambientare la vicenda ma il terreno ideale in cui far muovere personaggi tanto forti; niente meglio delle sonorità latine può trasmettere l’energia degli istinti e delle passioni, con tutta la loro carica, bellezza e verità.

“Près des remparts de Séville” (“Vicino alle mura di Siviglia”) e nel cuore di Verona, la “Carmen”, una delle opere più famose e amate al Mondo, è tornata a illuminare l’Arena grazie a una musica sublime in ogni momento e a un’ottima interpretazione dei protagonisti.

 

Francesca Sirignani

Foto © Francesca Sirignani

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Francesca Sirignani
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza – indirizzo transnazionale e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. É il Direttore Responsabile della testata giornalistica on-line Follow Me Magazine ma collabora anche per “Montecarlo In”, "Weekly Magazine", “Area Wellness”, "Leisure & News International”, “Elaborare 4x4”,“Travel Quotidiano” e “Week – end Premium”. È docente al Master “Comunicazione per il settore enologico e il territorio” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha anche collaborato in diversi progetti europei e di Legislazione Turistica che le hanno permesso di accompagnare gruppi in molte destinazioni del mondo. È iscritta al GIST cioè al Gruppo Italiano Stampa Turistica. Appassionata per culture, tradizioni e paesaggi di altri popoli ha fotografato molti Paesi.

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