Migranti, Save the Children rileva come nel Mare Nostrum la percentuale è cresciuta drasticamente rispetto al 2014, dall’un per cento al 4%
Dal 2014, primo anno per cui sono disponibili i dati, al 25 settembre 2023 sono arrivati via mare, in Italia, più di 112 mila minori non accompagnati. Quest’anno, dal primo gennaio, sono oltre 11.600 i minori arrivati via mare senza figure adulte di riferimento. Oltre 28.000 persone risultano morte o disperse dal 2014 a oggi nel Mediterraneo, mentre erano in viaggio alla ricerca di un futuro migliore. Di queste, ben 1.143 erano minori. Solo nel 2023 i minori morti o dispersi nel Mediterraneo sono più di 100, il 4% del totale, una percentuale cresciuta drasticamente rispetto al 2014, quando erano meno dell’1%, su dati IOM, Organizzazione internazionale per le migrazioni.
A diffondere questi dati ci ha pensato Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, in occasione del 10° anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013, in cui persero la vita in prossimità delle coste di Lampedusa 368 persone.
Le parole della direttrice dei Programmi Italia-Europa
«Il grido e lo sdegno che si sollevarono in quell’occasione, che fecero dire “Mai più”, sono caduti nel vuoto e a distanza di 10 anni siamo ancora qui a parlare degli stessi drammatici eventi. Le persone che fuggono da guerre, persecuzioni, violenze, povertà estrema, crisi umanitarie, continuano a rischiare la propria vita, affidandosi ai trafficanti, in mancanza di vie legali e sicure, per raggiungere l’Europa. E spesso la perdono, in quella macabra lotteria che è la traversata di una delle rotte più letali al Mondo».
«Non ci stancheremo mai di chiedere la creazione di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa e un’assunzione di responsabilità comune dell’Italia e degli altri Stati membri dell’Unione europea per la messa in campo di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare le persone in difficoltà, agendo nel rispetto dei principi internazionali e dando prova di solidarietà, valore fondante dell’Ue», dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Il 10° anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013
Save the children partecipa alle attività organizzate dal Comitato 3 ottobre a Lampedusa, che prevedono, tra l’altro, un laboratorio rivolto agli studenti italiani e stranieri, dal titolo “Il viaggio di Aboubakar, tra straniamento e immedesimazione“, con l’obiettivo di fare provare le emozioni e le sensazioni vissute dai coetanei che affrontano questo difficile viaggio via mare verso l’Europa. Si inizia dalla simulazione del momento della partenza, i partecipanti sono poi invitati dagli operatori di Save the Children in lingua araba a salire sul barcone, a sedere poi per terra, mentre sono riprodotti i suoni delle onde durante la traversata. Seguono le fasi del salvataggio nel Mediterraneo, dell’accoglienza con una breve informativa legale e la distribuzione dei kit di accoglienza e dei volantini “Conosci i tuoi diritti” in diverse lingue, fino ad arrivare, dopo lo sbarco, al Centro diurno CivicoZero di Save the Children.
A conclusione dell’attività è prevista una condivisione finale dell’esperienza appena vissuta relativa alle impressioni e sensazioni legate allo straniamento, alla scarsa possibilità di comprensione e all’immedesimazione, con una valorizzazione del passaggio comunicativo dall’essere identificato prima con un numero e poi con un nome. Inoltre, l’organizzazione sarà presente con il Movimento giovani di Save the Children e con la redazione di Change the Future che, come ogni anno, racconteranno le giornate sui canali del Movimento.
Fiasha Van Dijk
Foto © Human Rights Watch, UNHCR, NPR