Il Mercato mondiale e il museo del tartufo di Alba (Mudet)

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Il cibo e il vino sono un’espressione culturale dell’Italia così come l’antica pratica della cerca e cavatura riconosciuta dall’Unesco

 

Situate in provincia di Cuneo, le Langhe sono una meta ideale per una gita giornaliera o un weekend in cui concedersi momenti di relax, degustazioni culinarie, sport all’aria aperta e visite in piccoli borghi che sorgono arroccati sulle colline circondati da distese infinite di vigneti.

Ad Alba, in particolare, cuore della fiera è il mercato mondiale del tartufo bianco all’interno del cortile della Maddalena con ingresso da piazza Giovanni Falcone. Oltre ai tartufi sono presenti i migliori prodotti agroalimentari dell’albese e di aree limitrofe e i vini di Langhe Monferrato e Roero. Inoltre, il nuovo museo del tartufo di Alba (Mudet) dispone di 10 sale dotate di uno spazio per laboratori dove poter fare anche l’analisi sensoriale e sono tutte suddivise in quattro aree dedicate ai molteplici aspetti naturalistici, storici, culturali e gastronomici del Tuber magnatum Pico, raccontati con l’ausilio di illustrazioni grafiche, dispositivi multimediali e una raccolta di oltre cinquanta oggetti.

Quattro filoni principali

L’ampio scalone rappresenta il punto di inizio del percorso museale attraverso il quale il visitatore può raggiungere il piano superiore e dare inizio alla visita. Una sequenza di stanze tematiche raccontano tutte le particolarità del tartufo attraverso quattro filoni principali – l’uomo, la natura, la cucina e la cultura – per un’esperienza cognitiva. Il museo del tartufo ospita, anche, la mostraTruffle Hunters and their dogs” realizzata dal grande fotografo statunitense Steve McCurry, con la collaborazione della Regione Piemonte e del Centro studi nazionale tartufo. Una mostra in cui si possono ammirare i trifolai e i loro insostituibili aiutanti a quattro zampe in azione.

Il tartufo bianco d’Alba è il tesoro nascosto nei boschi delle Langhe, una prelibatezza famosa in tutto il Mondo che attira ogni anno migliaia di visitatori. Cibo degli dèi nei miti antichi, vizio dei re nella storia, il tartufo è da sempre avvolto nel mistero: cresce spontaneamente sottoterra e la sua ricerca è una sfida emozionante. Affettato in sottili lamelle, accompagnato dai famosi vini piemontesi, il tartufo bianco d’Alba dona un inconfondibile aroma ai piatti tipici langaroli come i famosi “tajarin” piemontesi – tagliolini al tartufo o i ravioli del plin a base di pasta fresca all’uovo ripieni di carne e verdure.

Patrimonio Unesco

«Il cibo e il vino sono un’espressione culturale del nostro Paese così come l’antica pratica Tartufodella cerca e cavatura del tartufo che è stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Il tartufo, con il suo aroma terroso e il suo sapore inconfondibile, è una delle prelibatezze culinarie più ambite al Mondo, ma il successo della fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba è legato anche all’abbinamento con i grandi vini del Piemonte che completano l’offerta enogastronomica e con le opere artistiche di Valerio Berruti e della famiglia Ceretto», dichiara Stefano Mosca, direttore della fiera.

«Le presenze turistiche si distribuiscono nell’anno, con particolari concentrazioni nei mesi compresi tra aprile e novembre. Il 40% del turismo delle Langhe è costituito dal mercato italiano, mentre il 60% è costituito dai mercati stranieri, tra questi i principali sono: Svizzera, Germania, Scandinavia, Benelux, Nord America, Francia, Regno Unito e  Austria. Il settore si conferma un asset trainante in queste zone divenute meta internazionale dei turisti enogastronomici» continua a spiegare il direttore.

Un fattore fondamentale dello sviluppo turistico delle Langhe e di Alba riguarda, infatti, i riconoscimenti Unesco, avvenuti rispettivamente nel 2014 quando le Langhe hanno ottenuto il riconoscimento per i “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe Roero e Monferrato”, primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano. Il sito Unesco comprende: la Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot.

Vocazione enogastronomica

Successivamente, nel 2017, Alba è stata nominata “Città creativa della gastronomia”, entrando in quella rete di 139 Comuni che, a livello mondiale, si sono distinte per la creatività, sia essa declinata nei vari ambiti. Le Langhe Monferrato Roero e la zona di Asti condividono, pertanto, la vocazione enogastronomica, l’offerta culturale e il riconoscimento Unesco: un viaggio sulle tracce del tartufo, dei vini piemontesi che porta alla scoperta di un ampio e affascinante territorio.

 

Francesca Sirignani

Foto © Francesca Sirignani

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Francesca Sirignani
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza – indirizzo transnazionale e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. É il Direttore Responsabile della testata giornalistica on-line Follow Me Magazine ma collabora anche per “Montecarlo In”, "Weekly Magazine", “Area Wellness”, "Leisure & News International”, “Elaborare 4x4”,“Travel Quotidiano” e “Week – end Premium”. È docente al Master “Comunicazione per il settore enologico e il territorio” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha anche collaborato in diversi progetti europei e di Legislazione Turistica che le hanno permesso di accompagnare gruppi in molte destinazioni del mondo. È iscritta al GIST cioè al Gruppo Italiano Stampa Turistica. Appassionata per culture, tradizioni e paesaggi di altri popoli ha fotografato molti Paesi.

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