Premio Ratzinger 2023 a due spagnoli

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Premio Ratzinger

«Eredità viva da continuare e far fruttificare nel cammino della Chiesa, guardando avanti e non indietro». Le parole del segretario di Stato Parolin, che ha consegnato il premi

 

La Fondazione vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI ha consegnato a due docenti e studiosi spagnoli l’ambito riconoscimento. Quest’anno l’evento si è svolto nella stupenda Sala Regia del Palazzo Vaticano. Non è stato Papa Francesco a consegnarlo, come negli anni passati, ma il segretario di Stato Parolin. Questo passaggio del testimone era già noto da alcune settimane prima che una seria indisposizione del Santo Padre lo costringesse a rinunciare al viaggio a Dubai per la Cop28. Per sabato 2 dicembre, Papa Francesco ha designato il cardinale Parolin a rappresentarlo a Dubai e sarà l’infaticabile segretario di Stato che presiederà la delegazione vaticana a questo consesso mondiale.

Nella sala Regia accanto al cardinale Parolin, anche il cardinale Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, e Luis Ladaria, prefetto emerito del Dicastero per la Dottrina della Fede. Presente anche l’arcivescovo Fisichella pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e monsignor Voderholzer presidente dell’Institut Papst Benedikt XVI.

I due vincitori del Premio Ratzinger

Francesc Torralba Rosellò

Francesc Torralba Rosellò è un filosofo e teologo nato a Barcellona nel 1967, è sposato e padre di cinque figli. Si è laureato in filosofia presso l’Università di Barcellona poi in teologia presso la facoltà di teologia della Catalogna, in pedagogia presso l’Università Ramon Llull nel 2018, in archeologia e arti cristiane all’Ateneo universitario Sant Pacià, facoltà Antoni Gaudì. Attualmente è professore presso l’Università Ramon Llull e tiene corsi in altre. Alterna l’attività didattica dedicandosi a scrivere e divulgare il suo pensiero, orientato alla antropologia filosofica e all’etica. Ha pubblicato più di 1800 articoli e 100 libri.

Pablo Blanco Sarto

Pablo Blanco Sarto è nato nel 1964 a Saragozza. Ha studiato filologia ispanica presso l’Università di Navarra e ha terminato gli studi di teologia a Roma presso la Pontificia Università della Santa croce. Ordinato sacerdote nel settembre del 1997 ha concluso nel 2005 il dottorato in teologia dogmatica presso l’Università di Navarra con uno studio sulla teologia fondamentale e delle religioni di Joseph Ratzinger. Attualmente insegna ecumenismo all’Università di Navarra. Collabora con l’Institut Papst Benedikt XVI di Ratisbona (Germania) e con numerose istituzioni accademiche spagnole e latinoamericane, con varie case editrici e riviste teologiche. Fa parte del comitato redazionale dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger in spagnolo. Autore di numerosi studi sulla vita, il pensiero e l’opera di Ratzinger Benedetto XVI.

Premiazione

Nella mattinata del 30 novembre alle 8,15 si è svolta nelle Grotte vaticane una Messa in memoria del Papa emerito che è scomparso il 31 dicembre del 2022. È dal 2011 che il Premio è attribuito ogni volta a due o tre studiosi. Con l’edizione del 2023 i premiati salgono a 28. Le personalità premiate sono stati principalmente studiosi in teologia dogmatica, sacra scrittura, patrologia, filosofia ed eminenti artisti nella musica e nell’architettura.

Le personalità insignite vengono da ben 16 Paesi diversi, 7 dalla Germania, 4 dalla Spagna, due dall’Italia quindi Australia, Brasile, BurkinaFaso, Canada, Estonia, Grecia, Inghilterra, Libano, Polonia, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera. Non si tratta solo di cattolici, è bene precisarlo, ma vi sono anche anglicani, un luterano, due ortodossi e uno di religione ebraica.

L’intervento di Padre Lombardi

A prendere per primo la parola al Premio Ratzginer 2023 è stato padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger che ha affermato: «Nel tempo così drammatico che viviamo sono la stessa dignità della persona e il senso della sua vita e del suo essere nel Mondo a venir messi alla prova nei loro fondamenti. Papa Ratzinger è stato ben consapevole dei rischi del cammino dell’umanità e ha voluto che la missione della Chiesa fosse la sua salvezza».

Il discorso del segretario di Stato Vaticano Cardinale Parolin

«È stato e continua ad essere un Maestro e un modello di dialogo tra fede e ragione nel Mondo di oggi», queste le parole di Parolin. «Ultimo Papa a vivere l’esperienza del Premio RatzingerVaticano II. Joseph Ratzinger ha dato un contributo importante aiutando a vedere gli obiettivi a lungo periodo di una Chiesa moderna in rapporto alla Società. Non sono mancate le difficoltà» – ha fatto notare Parolin – «il confrontarsi lungo tutto il suo pontificato con la piaga degli abusi commessi da parte del clero, di cui aveva già visto la gravità come cardinale prefetto e con cui ha dovuto relazionarsi». Una piaga vissuta da Joseph Ratzinger «con intima sofferenza e nel rispetto delle vittime e della verità, orientando la Chiesa sulla via della conversione».

Per Parolin, Benedetto XVI, ha alimentato la speranza di fronte alla tentazione della sfiducia e della disperazione generata dai conflitti, che sono continuamente sotto i nostri occhi e, come afferma Papa Francesco «Questa terza guerra mondiale a pezzi dove dai conflitti irrisolti ne nascono di nuovi».

«Con l’atto stesso della rinuncia al pontificato» – ha continuato Parolin – Ratzinger ha avuto una visione lucida e ragionevole della situazione, della responsabilità esercitata nel Governo della Chiesa e dall’umiltà davanti a Dio e agli uomini, che segna anche per il futuro la storia della Chiesa del nostro tempo».

 

Giancarlo Cocco

Foto © Vatican News, Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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