Canti di Natale di Dickens

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Dickens

Una delle opere più commoventi e popolari è la storia di E. Scrooge, un uomo vecchio e tirchio, che riceve in visita una serie di fantasmi

 

Il grande scrittore inglese Charles Dickens, nella variegata attività letteraria e giornalistica,  ebbe uno spazio dedicato alle fiabe o meglio al Canto di Natale, A Christmas Carol, che in prosa venne denominato Being a Ghost-Story of Christmas. L’opera ebbe un grande successo editoriale anche in Italia con tante edizioni in particolare per i bambini.

Nel 1843 Dickens scrisse una novella o racconto di fantasmi illustrata da John Leach. E una delle opere più commoventi e popolari è la storia di E. Scrooge, un uomo vecchio e tirchio, Dickensche riceve in visita una serie di fantasmi che cercano di convertirlo. Questo canto di Natale  è suddiviso in cinque parti, con il protagonista che viene portato a un profondo cambiamento da tre spiriti. Il primo è J.Marley che ammonisce Scrooge per la sua attività di usuraio. Poi appaiono i tre spiriti del passato, del presente e del futuro. Infine il ravvedimento di Scrooge. Una favola morale che come in tutta l’opera di Dickens presenta numerose sociali.

Il grande Stevenson, rivolgendosi a un amico, scrisse: “MI chiedo se per caso hai letto I Libri di Natale di Dickens. Io ne ho letti due e ho pianto come un bambino e ho fatto uno sforzo per smettere. Quanto sono belli e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a far del bene a qualcuno”. Se i primi due libri della raccolta dovevano aver colpito Stevenson fu sul primo che concentrò la sua attenzione. Nel 1843 l’opera ebbe un grande successo e raggiunse 6000 copie vendute, cifra enorme per quei tempi.

Dickens si dimostrò, oltre che un grande scrittore, anche un difensore dei poveri. D’altra parte la sua infanzia difficile diverrà un tema centrale in tutta la sua ampia produzione letteraria. Nell’età Vittoriana con la sua ironia e durezza nell’esprimere i sentimenti umani e i contrasti sociali, sarà il primo rappresentante dei laburisti più intransigenti.

Se Thackeray lo aveva anticipato evidenziando le ipocrisie della civiltà nobile inglese e di una middle class di puritani, ma falsa, Dickens divenuto, dopo i successi anche giornalistici, membro del parlamento inglese, nel Blue Book di una commissione parlamentare dell’epoca e in particolare nel Second Report uscita qualche mese prima, aveva letto statistiche allarmanti sulla povertà in Inghilterra e sugli abusi scioccanti ai bambini. Poi, ispirandosi alle poesie di Elizabeth Barrett Browning e in particolare alla poesia Pianto dei bambini, visiterà le periferie suburbane di Londra e realizzerà Oliver Twist, il romanzo più autobiografico. Diverrà anche cronista portavoce del malcontento popolare.

Insomma i Canti di Natale adatti ai bambini, dovrebbero essere letti anche dagli adulti perché, pur essendoci le atmosfere fantasmagoriche e la continua lotta fra il bene e il male, aiutarono non solo alle cause indipendentistiche, ma anche alla fame dei popoli oppressi dal capitalismo tato da provocare la caduta di Luigi Filippo in Francia, i moti mazziniani e la fondazione della Repubblica romana. Il 1843 anno della pubblicazione del Manifesto del Partito comunista di Marx e Engels. Dickens rappresenta lo spartiacque fra i vecchi valori vittoriani e la scoperta di valori sociali e l’uguaglianza che nel periodo natalizio devono ancor più valorizzare.

 

Paolo Montanari

Foto © Maremosso, Pingu’s English, Libri e parole

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